mercoledì 4 maggio 2011

Intervista agli Stab

Gli Stab hanno rappresentato la migliore espressione italiana di una certa tradizione punk che, partendo dal messaggio e dalla musica dei Clash, dei Ramones e degli Stiff Little Fingers, è saputa andare oltre toccando nuove tematiche e rielaborando il punk '77 in maniera creativa pur senza allontanarsi troppo dalle sue vecchie sonorità...
La band si è formata a Bologna nell'88. Ripropongo una vecchia intervista pubblicata su CasaPerno&Zora #3 (2005)


1- Molti vi considerano i Clash italiani, questo vi aggrada e vi rende fieri o svilisce voi e il vostro lavoro?
Essere considerati i Clash italiani, è sicuramente un  gran complimento, per chi come noi ha da sempre amato e ha tratto fonte d’ispirazione dai Clash, ma in tutta onestà, penso ci siano altri gruppi migliori degli Stab che possono vantare questo onore, vedi i Klaxon, per esempio, comunque ci fa’ sicuramente piacere, e non svilisce il nostro lavoro, solo che non pensiamo di esserlo tutto qui.
2- Com’è nato il vostro nome? Che significato ha?
Ma guarda, cercavamo un nome corto facile da ricordare, poi significa mi sembra… pugnalata… nel senso del gesto, non come va di moda oggi da infami, ma  metaforicamente verso cio’ a cui siamo contro.
3- Piccola curiosità di Zora, com'è nata la canzone "Rap Cola". Ci spieghi in breve il suo significato.
Allora, musicalmente volevamo fare un pezzo con sonorità, la sparo grossa tipo, Jam, Red Skin, insomma con una sonorita’60, il testo poi se la prende con chi all’epoca faceva rap sull’onda della moda, e ce la menava perché suonavamo ancora con sonorità punk rock o combat rock. Insomma un modo di riaffermare che gli Stab hanno sempre fatto ciò in cui credevano o gli piaceva e sempre  “fuori dal branco”, tanto per citarsi addosso.
4- Vedi delle sostanziali differenze in questo ambiente, dai vostri inizi ad adesso?
Guarda è un discorso lungo e complesso, anche perchè onestamente non frequento molto la scena punk/oi, se non quando suono o se vado a qualche concerto, quindi dare un giudizio è duro, di certo le cose cambiano, e ogni generazione vive le cose a suo modo, già quando formammo gli STAB, non c’era più l’energia  degli anni ’70, ’80, anzi a parte pochi il punk rock lo seguivano in pochi, il trend era l’HC, RAP, crossover e soci, solo gli skin e un po’ di appassionati dimostravano un certo interesse, almeno così ci sembrava. Oggi mi sembra che in Italia ci sono dei bei gruppi  e ci siano anche ragazzi che si sbattono, ma non posso parlare di ciò che non conosco a fondo, le mie sono solo impressioni.
5- Com'è nata la discografia sotto la COTD? Vi ha contattati Flavio (Razzapparte) o siete stati voi?
Flavio ha la colpa di averci resuscitati, e da bravo “medium” ci ha contattato lui, all’inizio doveva essere solo la ristampa del materiale e un paio di concerti….. poi c’è tornata la voglia di suonare… e adesso siamo qui, domani chissà.
6- Sei un bravo cuoco? I tuoi piatti preferiti? E bibita preferita?
AHAHAHAH! No! Non so cucinare, ma mi piace mangiare bene, come si può vedere! Beh direi un po’ tutto, di solito mi piace mangiare le “cucine” dei luoghi dove vado, anche cibo esotico o strano, ma in linea di massima la cucina italiana è la migliore, Bibite? Birra Guinness e rosse, e poi il vino…. Rosso! Preferisco i Piemontesi, i Toscani e il Cannonau.
7- Se non ricordo male "Albana" l'hai scritta tu, com'è nata la canzone?




E’ nata da un periodo triste della mia vita, in realtà è una canzone d’amore, ero stato lasciato e bevevo per dimenticare…. è una canzone d’amore per una donna persa e per quello che facevo e sentivo di conseguenza.
8- Ti è mai capitato di vedere la scena come una famiglia? O anche voi vi sentite degli orfani?
A costo di ripetermi gli STAB, per natura sono sempre stati ai margini della scena, certo con i ragazzi conosciuti ai concerti o di altri gruppi, in giro per l’Italia sono nate belle amicizie, alcuni sono dei veri fratelli, quindi in quel senso una scena o una crew, può essere una famiglia, ma molto spesso diventa un ghetto e allora…. meglio correre liberi. Orfani? E di che? Credo fermamente nell’unicità’ di ognuno, quindi sono nato orfano ma con un mondo di fratelli, per ogni età della mia vita. Di maestri, padrini,o generali, ne faccio volentieri a meno.
9- Io amo molto la canzone "punk77", vuoi spiegare brevemente ai nostri lettori il motivo della creazione di questa song?
Un po’ di nostalgia, un po’ d’incazzatura, agitare bene e servire con del rock’n’roll. Penso che il testo parli da sè….. una lacrima ai bei tempi andati e un riaffermare il nostro credo fare solo ciò che si sente con il cuore, anche se il tempo ti cambia, la strada è sempre una,  restare liberi e se stessi.
10- Nella creazione del testo di "urla" vi ha in qualche modo condizionato Garageland? Quali gruppi hanno accompagnato la vostra adolescenza?
Urla l’ha scritta Romano, e dà voce a situazioni che abbiamo vissuto in prima persona e viste tante volte anche in altri ragazzi, i Clash fanno sempre capolino nelle nostre canzoni, come ti ho già detto sono il nostro grande amore ,ma non solo, i gruppi fondamentali oltre loro direi: Sex Pistols, SLF, Ramones, Sham 69, Damned, Jam, Dead Kennedys, Germs, X, e tante altre punk band, personalmente poi, ho sempre amato il r’n’roll, nel senso generale, del termine, quindi aggiungerei Gene Vincent, Eddie Cochran, The WHO, Beatles, e la lista sarebbe lunga…. ah dimenticavo anche Madness e Special per lo ska.
11- Quali giovani punk band italiane state apprezzando, per sonorità e contenuti, in quest'ultimo periodo?
Direi sicuramente  Prisoners, Youngang, Banda del Rione, Razzapparte, F.O.G, Generacion Rebelde, Brigata Alcolica Attitudine,Woptime, TUNAS, MR.Tomato. Poi in assoluto queste band che giovani non sono…. Klaxon, Rappresaglia, Banda Bassotti, e il vecchio Steno e i Laida.
12- Cosa pensate delle band più politicizzate? Credete che l'impegno debba andare anche oltre "birra oi! & divertimento"? (naturalmente mostrando sincerità)
Ho sempre pensato che l’importante sia essere onesti, comunque non ho nessuna pregiudizio in nessun senso, mi piacciono le persone vere che parlano di cose che gli appartengono, si può cantare di politica di vita reale o di cose meno “impegnate” e avere in tutti i casi un effetto positivo su chi ti ascolta. Di contro se si assumono pose o se si segue il trend del momento prima o poi ti sputtani….. quanti “rivoluzionari”abbiamo visto su MTV, o dare  via il culo per campare di musica? Troppi non credi? Del resto la politica fa parte della vita, quindi ben venga chi ha un’idea e la esprime senza vergogna o paura.
13- Cosa pensate dell'(ab)uso di droghe (alcol compreso)? Non trovate strano vedere molti kids cantare "nessuna pietà" dei Colonna Infame? Visto che molti di loro bevono, eccome.......
Allora abbiamo preso tutti le nostre sbronze, finendo su pavimenti o in mezzo a prati, quindi non essendo dei “puri”, non possiamo certo giudicare gli altri, cosa che non facciamo mai. Io ho una mia idea sulle droghe e sulle dipendenze in genere, e piu’ o meno è questa:
Droghe leggere e  alcool, nella misura in cui non c’è abuso o dipendenza psicologica, sono una questione puramente personale, se ti va di farti una canna o di bere un bicchiere in piu’, fatti tuoi, le droghe pesanti sono merda in assoluto! Odio queste droghe e mi fa schifo chi le usa, nel senso che oggi, la scusa: non sapevo le conseguenze… ecc. ecc. , non regge, oggi chi si buca o sniffa coca o si cala pasticche sa benissimo a cosa va incontro, ridursi come zombi, o causare casini perché sei fatto, fa di te una merda! Nelle società più sane in passato come oggi, l’uso delle droghe è riservato a categorie di persone, speciali, che sanno come gestirle, vedi sciamani o simili, nella nostra società decadente, l’uso delle droghe è l’ennesima arma per fregare il popolo e per aumentare il guadagno di cricche maledette. Perciò sempre e comunque contro questa merda!
14- Le risse ai concerti sembrano non finire mai, ma non credi che spesso ci roviniamo il divertimento da soli? Se non riusciamo a gestirci neanche un concerto dove possiamo arrivare?
Le risse ci sono sempre state, fanno parte della vita , non solo ai concerti ma ovunque, certo non sono un vanto, o una cosa di cui andare fieri, capitano, e vanno gestite al meglio, se si può. Altra cosa è il mito della rissa, il partire già con l’idea di fare a botte, fa parte di quella mancanza di prospettive e di obiettivi che caratterizza gran parte della società, cosi’ come sconvolgersi prima dei concerti o prima di andare a ballare, cazzo! Io bevo e se il vino è buono mi sbronzo pure, ma nel corso di una serata fra amici, in compagnia, e allora ci sta, ma bere di tutto e arrivare ai concerti fatti da bestie, non vedendo e non capendo un cazzo francamente non lo capisco, sarà la vecchiaia? Per quello che riguarda gestire i concerti non ho ricette, molto spesso ieri come oggi, scene e movimenti sono stati rovinati da pochi stupidi, ma è anche vero e l’ho visto di persona a Viareggio, che a volte la provocazione è cosi palese che sei costretto a menare,dovremmo forse fare concerti a numero chiuso? A Clan? Non mi piacerebbe per niente, penso che la soluzione sia un minimo di servizio d’ordine, non fasci palestrati, che rompono il cazzo a tutti, ma ragazzi della scena stessa, penso a skin, che di solito sono i piu’ “prestanti” che tengano a bada i cagacazzi, è l’unica, insieme a un po’ d’informazione e di obiettivi reali, non solo stereotipi anglosassoni.
15- Avete ancora fiducia nel musica punk? Credete che qualcosa si può ancora fare?
A 40 anni ho sempre meno fiducia nei “movimenti”, ma sempre piu’ nelle persone, punk o non punk, tutti possiamo fare qualche cosa, basta volerlo, del resto il mondo sta andando in merda, la guerra è ovunque, ci sono milioni di persone che stanno male, di fronte a questo ha poca importanza cosa ascolti o come hai i capelli, c’è bisogno di lottare uniti, e di rimboccarsi le maniche, per una volta oltre gli slogan e le mode rock.
Comunque per restare in tema, bè sicuramente l’effetto dirompente  e provocatorio il punk l’ha esaurito da un pezzo! Oggi l’estetica e la musica sono state metabolizzate dal sistema, e rese accettabili, ma nonostante questo, chi sceglie di essere punk, skin, o di esprimere la sua individualità fa una scelta coraggiosa e contro tendenza, per questo vediamo nei ragazzi anche molto giovani, che vengono ai nostri concerti una parte di noi, un comune sentire, che ci fa ben sperare, anche se noi oramai, non siamo piu’ punk o cosa. Siamo delle persone normalissime di 40 anni, lavoratori con famiglia o no, che lottano per sopravvivere e che con la musica cercano ancora di divertire e di dire la loro. Speriamo almeno di dare qualche input positivo.
16- Grazie ancora, per la disponibilità, di pure quello che vuoi, un insulto, un saluto, una pubblicità, un abbraccio......
Grazie a voi, per l’interesse verso la band, grazie a tutti quelli ”che urlano ancora” sopra e sotto i palchi. Gli  STAB, sono ancora qui grazie a tutti voi che ci supportate, un solo consiglio: Restate liberi, e siate sempre voi stessi, oltre le mode o le “scene”. Ciao e a presto sotto o sopra altri palchi.

Andrea 'Perno' Salutari
Ferrari Pamela




Stab - Come i nostri vecchi

Non mi faccio,
non vendo sogni economici
non è d'oro la mia pelle
sono solo un figlio incazzato della classe operaia.
Tradito da bugie, venduto per idee
che hanno ridotto in merda la terra dei nostri padri
morti per un sogno antico chiamato libertà
morti per un sogno chiamato libertà

Non voglio pagare le tue colpe
non voglio tacere nascosto nel buio.

Ora cosa resta alla luce dei vostri sporchi giochi?
Ritorneremo ancora sulle nostre montagne
e capirete il prezzo della libertà
capirete il prezzo della libertà

Non voglio pagare le tue colpe
non voglio tacere nascosto nel buio.

Guida i miei passi l' ombra sicura
dei nostri vecchi morti lassù
e oggi come ieri una sola consegna
resistere forti senza paura

Non voglio pagare le tue colpe
non voglio tacere nascosto nel buio.

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