lunedì 26 dicembre 2016

Lula, il miglior presidente della Repubblica Brasiliana

Il Golpe istituzionale, giorno dopo giorno, manovra dopo manovra, si mostra per quello che è: una controrivoluzione, un golpe imperialistico di matrice liberale.
Tutti i rivelatori sociali evidenziano che il golpe guidato dal "traditore" Michel Temer è avverso dalla maggioranza del popolo brasiliano, a partire dal mondo del lavoro. La riforma delle pensioni e la disoccupazione in aumento hanno alimentato un malcontento che sta crescendo in tutto il paese.
Secondo i sondaggi soltanto l'8% dei brasiliani è favorevole alla riforma delle pensioni che prevede un innalzamento a 65anni come età minima.
La riforma fiscale, che vuole congelare la spesa pubblica per 20 anni, a partire dai settori della sanità e dell'istruzione, è rigettata dal 78% dei brasiliani.
Tra le riforme più contestate, quelle di estendere l'orario di lavoro da 8 ore al giorno fino ad un massimo di 12 ore.
Secondo gli ultimi sondaggi il 55% dei brasiliani dà un giudizio estremamente negativo dell'operato di Temer, e soltanto il 4% ne approva i provvedimenti.



Una politica squilibrata, misure restrittive che stanno danneggiando le fasce più popolari della popolazione. Le accuse di corruzione verso il Presidente Temer e i suoi collaboratori sono in netto aumento, e questo contribuisce al clima di disapprovazione verso un golpe che di fatto è contro il popolo brasiliano.
Un governo che manca di legittimità, la elevata impopolarità del partito di governo di Temer, il Partido do movimento democrático brasileiro, e queste ultime manovre disapprovate dalla quasi totalità della popolazione, stanno portando alla crisi del governo Temer.
I sondaggi affossano e allo stesso tempo spaventano i golpisti. Infatti il candidato più votato alle prossime elezioni, al momento, sarebbe Lula da Silva, considerato per il 43% dei brasiliani il miglior presidente della storia della Repubblica brasiliana, questi i dati diffusi dal Vox Populi Institute e dal Central Unica de Trabajadores (CUT).

La fine anticipata della presidenza Temer sembra certa, e per questo è in atto una guerra politica tra Lula e la sinistra brasiliana e i controrivoluzionari che vorrebbero proseguire la svolta neo-liberale. Potrebbe essere il "socialdemocratico" Fernando Henrique Cardoso il successore di Temer, per molti considerato la mente del golpe attualmente in corso.
L'ex presidente del Brasile, Dilma Rousseff, in un'intervista esclusiva di Infobae, ha dichiarato che Lula "ha osato ridistribuire la ricchezza del paese, e per questo è visto come un nemico dell'oligarchia neoliberale". Rousseff si è detta sofferrente per la situazione attuale del suo paese, "disgustata dai traditori" che si sono venduti al neoliberismo che può portare solo disuguaglianza.
La resistenza di Lula contro i golpisti di Temer, una campagna elettorale che potrà ripristinare la democrazia e una prospettiva socialista.

Andrea Salutari

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