venerdì 10 giugno 2016

E' ufficiale. Rifondazione Comunista alleata del PD

E' fatta, è ufficiale. I "compagni" hanno deciso, hanno votato. Rifondazione Comunista sarà alleata del Partito Democratico. Succede a Nichelino, alle porte di Torino, il nono comune più abitato del Piemonte con circa 50mila abitanti. Un laboratorio politico, in tutti i sensi. Al ballottaggio ci sarà una sfida "sinistra"

Tolardo Sindaco
Da una parte ci sarà una coalizione di poco centro e molta sinistra, con ex esponenti del PD, sinistra senza partiti, Partito Comunista d'Italia, liste civiche.

Fattori Sindaco
Dall'altra parte il Partito Democratico, il quale ha inglobato in questa tornata elettorale molti esponenti di Forza Italia, e i Moderati. Il Partito della Nazione.

Nichelino in Comune ha deciso, sosterrà il Partito Democratico e, se vinceranno, entreranno in Giunta.  Nichelino in Comune è composta da Rifondazione Comunista, Sinistra Ecologia e Libertà, e Possibile. Ma Possibile subito dopo le elezioni si è smarcata appena a livello nazionale è giunta la notizia che la lista elettorale sostenuta dal partito di Civati stava firmando un accordo con il Partito Democratico

La breve cronostoria. Tutto inizia due anni fa
La storia inizia due anni fa. Rifondazione Comunista, in un direttivo allargato, votava all'unanimità di non dare un appoggio, neanche esterno, al centrosinistra di Riggio che sfidava il PD al ballottaggio. Mentre Sel era in alleanza con il Partito Demcoratico.
La linea di Rifondazione è chiara: "Mai con il Partito Democratico", non volevano sedersi in consiglio sui banchi di nessuna maggioranza.
Il direttivo darà però indicazione di voto: Votare contro il Partito Democratico, votare Riggio.

Pochi giorni dopo, in un incontro segreto, SEL chiese per la prima volta di sostenere il Partito Democratico. Ma non si fece nulla. Il centrosinistra vinse, i Comunisti (del PdCI) entrarono in giunta, il Partito Democratico all'opposizione, Sel fuori dal consiglio.

E proprio in quel momento che SEL inizia a collaborare con Rifondazione. In città, manca ancora un anno alle elezioni, tutti parlano dell'accordo con il PD. Lo scrivono anche i giornali, ma SEL smentisce. Passano i mesi e le voci continuano ad essere sempre più certe.  I "compagni" di Rifondazione negano, nessun accordo. Non faremo mai nessun accordo con il Partito Democratico. Lo dicono in privato, a tu per tu, ma mai pubblicamente. Tutte le volte che gli si chiede di smentire un possibile accordo con il Partito Democratico tacciono. Fanno gli omertosi, non si esprimono. Eppure la linea nazionale indica una rottura con il Partito Democratico di Renzi.

Il 10 marzo il PdCI ci prova un ennesima volta con una lettera aperta

Un certo #Frano sostiene che il centro sinistra capitanato dal #PiddÌ abbia già scelto il candidato Sindaco e su questo siamo tutti d'accordo.
Ora, sul centro non credo ci siano dubbi, sulla destra liberista e palazzinara nemmeno. Invece la sinistra di questo "CentroSinistra" da chi sarebbe rappresentata? Forse da Sel e Rifondazione? Quindi l'accordo è già fatto e siglato? Sel e rifondazione smentiscano le parole del candidato unico, altrimenti evitino di millantare in giro di essere alternativi al PD (Partito della Nazione di Nichelino), quando probabilmente ne sono completamente funzionali.
Cera e Destefano, se ci siete battete un colpo, la Sinistra, quella vera, ha bisogno di sapere da che parte state.


Il silenzio. L'accordo è sempre più una semplice formalità, pronto, ma non ancora ufficializzato. Ogni volta che gli si chiede smentita, pubblicamente non arriva.
Ma quando i comunisti, in privato, chiedono delucidazioni ai dirigenti del PRC gli viene risposto: "mai con il PD" Tutto questo fino al giorno dopo le elezioni, lì mutano registro.

Dal mai con il PD si passa al "valuteremo".
Già martedi i giornali parlavano di accordo già fatto con il PD. La Cera e i suoi si infuriano contro la stampa, ma non smentiscono la possibilità.
Patria del Ribelle annuncia che l'accordo è vicino, ma l'incredulità è generale. Possibile inizia a smarcarsi, dopo le pressioni giunte anche dal nazionale.
Ma perchè invece Rifondazione e SEL non smentiscono? Semplicemente perchè l'accordo è già fatto, ma è presto. Non si deve ancora sapere. Devono prima legittimarlo al loro elettorato, che per fortuna, in parte li ha già abbandonati.
Devono trovare la scusa.. Deve essere credibile, anche se nell'era di internet non è facile. Ed infatti sbagliano i tempi. I più attenti se ne sono accorti, ma loro fingono di no.

Il 9 giugno, alle 15, la coalizione di Sinistra annuncia pubblicamente: "Secondo gli impegni assunti nell'incontro di ieri con Valentina Cera, ho convocato la coalizione e abbiamo deciso all'unanimità che la strada dell'apparentamento sia l'unica per garantire la ricomposizione della sinistra a Nichelino!"

E' fatta. Nichelino in Comune e Rifondazione entreranno in giunta. Hanno l'accordo. Assessore, più due consiglieri in caso di vittoria.
Ma Nichelino in Comune ha già l'accordo con il PD, e nella stessa giornata, poche ore dopo, vota a maggioranza l'accordo con il Partito Democratico.
La motivazione? Il centrosinistra di Tolardo non vuole dargli l'apperentamento. Come se quell'annuncio, fatto ore prime, non esistesse. Eppure chiunque può leggerlo.
Una farsa dei tempi moderni. La politica nel 2016.

La questione è semplice. Vogliono entrare in giunta, ma con il Partito Democratico. Perchè hanno più affinità, sono alleati da sempre, senza mai una interruzione. Sono "compagni" di viaggio. E da più di un anno, che con cura, ci stanno lavorando.
Nel direttivo che a maggioranza ha rotto l'unità del Partito della Rifondazione Comunista sono emersi i soliti discorsi di bertinottiana memoria.
Disonestà, sottomissione politica e culturale al Renzismo e al Partito Democratico.
Dicono di "essere stati costretti" ad entrare in giunta con il Partito Democratico perchè era l'unica scelta possibile. E' stato dichiarato che "non avevamo alternative". In realtà in tutta Italia i comunisti hanno detto No gli accordi con il PD, perchè c'è sempre un alternativa. No, dire No è orgoglio, è politica, è Resistenza. No a Renzi, No al Capitalismo, No a Marchionne, No al Partito Democratico, No al Fascismo.

O forse qualcuno vorrebbe davvero dire che l'unica alternativa possibile è entrare in giunta con il PD?
Con più onesta c'è chi dice che "ci hanno proposto di più". Infatti entrambe le coalizioni hanno proposto di entrare in giunta a Rifondazione Comunista/SEL
Il PD, pare, abbia offerto a SEL/Rifondazione il vicesindaco, e con l'apparentamento in caso di vittoria avrebbe due consiglieri comunali.
E' questo il prezzo politico dell'accordo. E c'è chi, si spinge ancora di più e dice che "per cambiare le cose bisogna essere dentro". E qui ritorna la Rifondazione di Bertinotti. Quella di entrare nei governi  per tentare di cambiare le cose, credendo che si possa fare con questo PD.
Quindi è davvero questa la linea dei comunisti, di Rifondazione Comunista? Entrare nelle giunte del PD, e perchè no, anche nel governo Renzi? O forse diventare tutti un Gennaro Migliore? No, non può essere questa. Non ci voglio credere. Un incubo che si ripete, di nuovo.

A.P.S.

3 commenti:

  1. articolo del cavolo, fatto coi piedi con un titolo fuorviante solo per raccattare letture e mi piace

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    1. Ti ringrazio del commento pensato. Resta il fatto che l'alleanza con il PD, con queste motivazioni, continua a vivere tra i "compagni".

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    2. Perché non è vero?

      "Rifondazione Comunista alleata del PD"

      O forse il titolo è stato modificato?

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