martedì 25 ottobre 2011

35 anni sovversivi

Intervista a Giovanni Palladino, autore del libro "35 anni sovversivi", intervista biografica a Francesco Caruso.

Ciao Giovanni, ho da poco letto la tua intervista biografica a Francesco Caruso, cosa ti ha spinto a scrivere "35 anni sovversivi"?
Diciamo che avevo voglia di fare un qualcosa di diverso. E libri che ripercorrono la vita del mondo no global in Italia non credo ce ne siano molti. Perchè, e tu lo avrai capito visto che lo hai letto, alla fine ripercorrendo la vita di Caruso si ripercorre automaticamente la vita del mondo no global in Italia, dalla nascita fino ad oggi, almeno nei momenti più importanti.

Trovi delle affinità tra il movimento no global e la protesta degli indignati? Oggi qual è il campo di battaglia contro la globalizzazione ?
Questo bisognerebbe chiederlo ai no global. Personalmente ricordo Caruso che su face book pubblicizzava molto il movimento degli indignados. Lui da parecchi mesi lavora in Spagna e si è trovato a vedere nascere questo movimento. Le affinità credo ci siano, ma credo ci siano anche delle diversità.

Quest'anno a Genova si è celebrato il decennale della mattanza del G8. A dieci anni di distanza cosa è sopravvissuto di quelle giornate?
Basta aprire Facebook e scorrere un po' la home per capire che il ricordo di Carlo Giuliani, delle violenze alla caserma Diaz e di tutto quanto accaduto in quei giorni è ancora vivo.

Nel libro si parla del grandissimo movimento per la pace contro la guerra in Iraq. Quel movimento oggi è spento? Sono state poche le voci critiche sulla guerra libica, fatta da noi in sfregio della costituzione e del trattato di Amicizia Italia - Libia.
Il problema è che la guerra in Libia ha diviso molto i compagni. Mi spiego meglio: in Iraq ci fu un attacco preventivo da parte degli Usa, mentre in Libia la rivoluzione è partita dal di dentro. Quindi si parla di situazioni completamente diverse. Personalmente non ho mai sopportato Gheddafi, sono contento della sua caduta, ma ovviamente allo stesso tempo non sopporto l'intervento della Nato e dei vari paesi europei (Francia in primis) che hanno approfittato della rivoluzione del popolo libico per buttarsi sulle ricchezze del paese.

Le battaglie contro i CIE a Torino non sono mai dome. Pare che però il popolo di sinistra non sia molto sensibile sul tema. Tu cosa ne pensi?
Non credo che il popolo di sinistra sia poco sensibile. Semmai sono poco sensibili sull'argomento i fantomatici politici di sinistra.

Nel libro si parla della questione palestinese, con le flotte umanitarie attaccate dalle truppe israeliane. Quale prospettiva di pace e vita per la Palestina?
Vorrei poterti dire che la liberazione del soldato Shalit in cambio della liberazione di più di mille detenuti palestinesi possa servire a qualcosa, ma sinceramente... Il problema principale è che fin quando si giustificheranno i crimini israeliani, fin quando le risoluzioni ONU contro questi attacchi rimarranno carta straccia, allora purtroppo non si potrà mai avere un processo di pace.

Andrea 'Perno' Salutari

Il libro è acquistabile contattando l'editore, Giuseppe Galzerano, al seguente indirizzo e-mail: giuseppe.galzerano@tiscalinet.it oppure telefonandolo allo 0974/62028 ; in alternativa si può ordinare in qualsiasi libreria in Italia. Il prezzo è di 10 euro a copia, + 1,50 euro di spese di spedizione per chi lo acquista tramite l'editore.

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