mercoledì 26 febbraio 2014

Il Venezuela non è l'Ucraina.

Hugo Chávez è un demonio. Perché? Perché ha alfabetizzato due milioni di venezuelani che non sapevano né leggere né scrivere pur vivendo in un paese che possiede la ricchezza naturale più importante del mondo che è il petrolio. Io ho vissuto in quel paese per qualche anno e so molto bene come era. lo chiamavano “Venezuela Saudita” a causa del petrolio. C’erano due milioni di bambini che non potevano andare a scuola perchè non avevano i documenti. Poi è arrivato un governo, questo governo diabolico, demoniaco, che fa cose elementari come dire: “I bambini devono essere ammessi a scuola con o senza documenti”. era la fine del mondo: ecco una prova del fatto che Chávez è un cattivo, un cattivissimo. Visto che possiede questa ricchezza, e che grazie al fatto che a causa della guerra in Iraq il petrolio è carissimo, lui vuole approfittarne a fini di solidarietà. Vuole aiutare i paesi sudamericani, specialmente Cuba: Cuba gli manda i medici, lui paga con il petrolio. Ma anche quei medici sono stati una fonte di scandalo. Dicono che i medici venezuelani erano furiosi per la presenza di quegli intrusi che lavoravano nei quartieri poveri. Al tempo in cui io vivevo là come corrispondente di Prensa Latina, non ho mai visto un medico. Adesso invece i medici ci sono. la presenza dei medici cubani è un’altra prova del fatto che Chávez sta sulla Terra di passaggio, perché appartiene all’inferno. Per questo, quando si leggono le notizie bisogna tradurre tutto. Il demonismo ha quest’origine: per giustificare la macchina diabolica della morte. (Eduardo Galeano)

Comunicato congiunto  congiunto delle Ambasciate della Repubblica Bolivariana del Venezuela presso la Repubblica Italiana, presso la Fao e presso la Santa SedeLa Repubblica Bolivariana del Venezuela ripudia i fatti di violenza avvenuti in diverse città del Paese lo scorso 12 febbraio; accadimenti messi in atto da parte di gruppi di destabilizzatori ripetendo un copione simile a quello del fallito colpo di Stato nell’Aprile 2002. Il Cancelliere venezuelano Elías Jaua Milano ha ratificato che in Venezuela si farà giustizia con serenità per evitare l’impunità dei fatti violenti «la principale sfida che dobbiamo affrontare è fare giustizia, con serenità ma con fermezza; è necessario fare giustizia affinché paghi ci ha commesso reato, preservando i diritti fondamentali della democrazia». «I Cancellieri che si sono messi in comunicazione con noi, ci hanno informato che per iniziativa di questi paesi, promuoveranno nell’ambito della Celac, della Unasur e dell’ALBA, l’attivazione dei meccanismi di solidarietà ed i necessari pronunciamenti per condannare i fatti violenti che sono stati imposti al popolo venezuelano».
In questi termini, Elías Jaua, ha denunciato che i gruppi che hanno agito contro il popolo venezuelano e che sono stati gli artefici delle violenze a Caracas, sono persone addestrate all’estero con il proposito di generare caos e destabilizzazione. (2)








Il Partito Comunista Cileno con Maduro 

Noi in Cile ci siamo mobi­li­tati per una edu­ca­zione pub­blica, gra­tuita, di qua­lità, demo­cra­tica e non eli­ta­ria, que­sto in Vene­zuela è già garan­tito, appunto gra­zie alla Rivo­lu­zione boli­va­riana. Le pro­te­ste in Vene­zuela non hanno espresso altra domanda che la neces­sità di farla finita con l’insicurezza e i suoi lea­der vogliono la caduta di que­sto governo. Per que­sto, nel con­te­nuto siamo molto diversi. In Cile ci bat­tiamo per appro­fon­dire la demo­cra­zia, loro chie­dono di vio­larla cer­cando di far cadere un pre­si­dente eletto da poco tempo dalla mag­gio­ranza del popolo vene­zue­lano. I grandi media con­trol­lati dalla Socie­dad inte­ra­me­ri­cana de prensa, che ha legami pro­fondi con la Cia, capo­vol­gono la realtà (Camilla Vallejo)


Il golpe targato 2014
"Il Venezuela non è l'Ucraina, qui i fascisti non prenderanno il potere" (Cilia Flores)
"In Venezuela è in atto un tentativo di colpo di stato basato sull'azione di piccoli gruppi che hanno l'obiettivo di gettare nell'angoscia il popolo venezuelano" (Maduro)

Il Venezuela è sotto golpe, non siamo ancora ai livelli del 2002, ma la storia sembra nuovamente ripetersi. L'opposizione a stelle e strisce vuole la testa di Maduro e i fascisti e la destra venezuelana sta tentando questa nuova carta.
Anche perchè elettoralmente, 18 elezioni vinte su 19 (il referendum l’approvazione della costituzione socialista voluta da Chavez), mostrano il fallimento dell'azione americana tramite regolari e democratiche elezioni.
La rivoluzione colorata, questa volta partita da una protesta studentesca (organizzata da militanti di destra), ha poi scaturito a violenze in diverse zone del Venezuela. Una minoranza ben addestrata, armata e finanziata. Mentre la maggioranza della popolazione sostiene la rivoluzione bolivariana che ha ridotto drasticamente la povertà, ha creato il Sistema Nazionale Pubblico che garantisce il libero accesso alle cure sanitarie, ha abbassato il tasso di mortalità infantile. Ha alzato i salari minimi e rafforzato l'istruzione.
Ma la guerra oggi è quella mediatica. I media stravolgono i fatti, nascondono gli indubbi benefici delle fasce più deboli e grazie ai mezzi di informazione internazionale deformano la reatà utilizzando immagini false e repressione per giustificare l'ennessima intervento straniero in Venezuela.
A noi il compito di ristabilire la verità, e anch'io, nel mio piccolo faccio la mia parte.

Hugo Chavez – Il Secondo Piano Socialista 2013-2019
A coloro che mi augurano la morte, io auguro una lunga vita, perché possano vedere la Rivoluzione Bolivariana continuare ad avanzare di battaglia in battaglia e di vittoria in vittoria (Chavez)

Nell'esprimere la mia totale solidarietà alla rivoluzione bolivariana e al popolo venezuelano ripubblico quel secondo Piano Socialista che la destra venezuelana e gli alleati americani vogliono bloccare. Il socialismo XXI non si arresta, prosegue nella costruzione della Patria Socialista.

Questo è un programma di transizione al socialismo e di radicalizzazione della democrazia partecipativa e protagonistica”. La transizione dipende dalla “restituzione del potere al popolo” Il potere popolare deve anche essere in grado di modellare tale società nuova

1. Consolidare l’indipendenza nazionale
Obiettivi strategici quali l’egemonia nelle comunicazioni “in modo che in Venezuela tutte le voci siano udite”, il mantenimento del controllo dello stato sul settore petrolifero, il consolidamento di un’impresa statale per lo sfruttamento delle risorse minerarie, l’approfondimento del contenuto politico e sociale dell’industria petrolifera e organismi per la consapevolezza e la partecipazione politica dei lavoratori del settore petrolifero e minerario e del popolo.

2. Costruzione del socialismo bolivarista del ventunesimo secolo
Raggiungimento della “suprema felicità sociale del popolo” e la soddisfazione dei bisogni fondamentali, il cambiamento del sistema economico verso un modello produttivo socialista, una società che sia più egualitaria ed equa, la promozione di una nuova “egemonia spirituale, morale ed etica” (coscienza e valori), il consolidamento e l’ampliamento delle missioni e del potere e dell’autogoverno popolare (della base).

3. Fare del Venezuela una potenza sociale, economica e politica in America Latina e nei Caraibi
Sviluppare la potenza economica nazionale, approfittando del potenziale offerto dalle risorse del Venezuela, di approfondire la dottrina militare bolivarista, di continuare a svolgere un ruolo da protagonista nel processo di costruzione dell’unità dell’America Latina e dei Caraibi e, in particolare, di promuovere l’ALBA, Petrocaribe, UNASUR, CELAC e così via.

4. Contribuire allo sviluppo di una nuova internazionale geopolitica per un mondo “multicentro” al fine di garantire la pace. Proseguire il percorso verso un mondo multipolare senza dominazioni imperiali, continuare a smontare il dominio neocoloniale, consolidare l’identità nazionale e latinoamericana (“La nostra America”), eliminare o ridurre a livelli non vitali i rapporti economici e tecnologici con tali “centri di dominazione imperialistica” per una maggior uguaglianza nel mondo.

5. Salvaguardare la vita sul pianeta e salvare la specie umana
Costruire un modello economico di produzione che sia “eco-socialista”, basato su un “rapporto armonico tra l’uomo e la natura, che garantisca l’utilizzo ottimale e razionale … delle risorse naturali, rispettando i processi e i cicli naturali”, e parla anche di stimolare un movimento globale che contenga le cause del cambiamento climatico.

Per leggere la sintesi un po' più articolata clicca qui

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