venerdì 30 gennaio 2015

Il libretto rosso di Yanis Varoufakis

Yanis Varoufakis, il marxista che dirigerà le finanze della nuova Grecia

Sarà lui l'alfiere di Tsipras e del popolo greco. E' un economista greco-australiano nato ad Atene nel 1961.

Il male del fascismo greco dei colonnelli lo formò politicamente, più volte ha dichiarato:

"crescere in una dittatura fascista è un'esperienza atroce, indimenticabile, che ti segna per la vita. Capisci che quello per cui ti batterai sempre è la libertà".

Tornata la democrazia in Grecia se ne andò a studiare nel Regno Unito e ha insegnato in Australia, Grecia e Stati Uniti.

"La notte in cui la Thatcher venne rieletta per la terza volta mi sono detto: è troppo. E ho cominciato a cercarmi un'alternativa"

Nel 2000 tornò ad Atene e divenne preside della facoltà di Economia, in quel periodo conobbe Tsipras e da lì nacque questo legame politico profondo.
Durante la campagna elettorale si è scagliato contro le politiche di austerità e il piano di salvataggio imposto al paese dalla Commissione europea, dal Fondo monetario e dalla Banca centrale europea. Sarà lui l'interlocutore con cui i leader europei dovranno rinegoziare il debito. Sfida impossibile, ma la vittoria elettorale di Syriza ci ha già dimostrato che nulla è impossibile. Varoufakis aveva esplicitamente chiesto un governo eletto con una buona maggioranza e coeso, così da poter aver maggior peso ai tavoli dei negoziati per ridare dignità e salari al popolo greco. E' stato soddisfatto. Critico dell'euro, rimane possibilista sulla salvezza della moneta unica.

Qui sotto pubblico una piccola raccolta, in continuo aggiornamento, di pensieri politici ed economici

"Se Berlino continuerà ad insistere su questa negoziazione illogica, un governo SYRIZA dirà “No” qualunque sia la minaccia"

"La minaccia diretta alla formazione di un governo SYRIZA proviene dalla Bce, dall'Unione Europea e da Berlino. Subito dopo l'elezione, molto probabilmente, i nostri alleati funzionari europei, in violazione di tutti i principi democratici – e della logica – minacceranno il nuovo governo di Atene con un ultimatum al sistema bancario greco, a meno che, chiaramente, il nuovo governo non si piegherà al volere della Troika. Questo è moralmente ancora più riprovevole che essere terrorizzati dai mercati. Gli investitori hanno ogni diritto di richiedere tassi d'interesse più alti per prestare il loro denaro. Governi democratici alleati e banchieri centrali non eletti, al contrario, non hanno nessun diritto di minacciare un governo democratico appena eletto, scatenando un Armageddon se quest'ultimo osa chiedere una rinegoziazione di un accordo di prestiti con l'Ue, Bce e Fmi – la Troika – non sostenibile."

"La troika passerà alla storia come un'Alleanza Sacrilega tra irrazionalità e malvagità. I rappresentanti delle organizzazioni che sapevano perfettamente che le politiche che stavano imponendo sarebbero fallite grazie ai criteri scelti, hanno svolto i loro 'ordini' senza rimorso, ragione ed in un modo che ricorda la Banalità del Male di Hannah Arendt. Il loro secondo fine, nascosto dietro una retorica del 'salvare' i nostri paesi, non era altro che spostare le perdite dai libri contabili della Deutsche Bank e company sulle spalle dei contribuenti europei più deboli"
“La Troika sta cercando di soffocarci e aumentare la pressione sulla scelta democratica del popolo"

“Se la Grecia non fosse entrata nell'euro, non sarebbe in  questa condizione. Sarebbe in crisi, ma non in questo modo”.

"SYRIZA non è assolutamente un gruppo euro-scettico. Farage e Le Pen vogliono intavolare una strada che possa portare o allo smantellamento dell'Unione europea oppure permettere ai loro paesi di uscire. SYRIZA non vuole questo per la Grecia, né vuole sfidare l'idea di Unione Europea. Per questo è un partito filo-europeo che vuole rendere l'UE e le sue istituzioni funzionali per i popoli europei e non contro queste come è stato fino ad ora. Anche con riferimento alla zona euro, che SYRIZA critica, la posizione è che l'euro debba sopravvivere con la Grecia al suo interno e debba essere ridisegnata per permetterlo. Messo in altri termini, Farage e Le Pen sono nemici dell'UE e vorrebbero vedere la loro fine, SYRIZA è filo europea ma capisce anche che, per salvare l'euro zona e l'Ue, dobbiamo confrontarci, opporci e contestare insieme le politiche irrazionali perpetuate dalle elite al potere in Europa"


"Come ha chiarito molto bene Joseph Goebbels negli anni '30, la miglior campagna di propaganda è quella di prendere la Verità, ergerla sulla testa di ognuno, inserire una Grande bugia al suo centro e continuare a ripeterla. Questo è esattamente quello che i poteri al governo hanno fatto nell'ultimo anno in Europa. [..] Invece di guardare questo scenario e riconoscere il fallimento del'UE nell'affrontare questa crisi, il direttorato Berlino-Bruxelles-Francoforte sta cercando di creare una nuova bolla nei mercati dei titoli obbligazionari, sotto l'egida della Bce, per supportare la dichiarazione di vittoria contro la crisi e in modo da sostenere che anche la Grecia ha girato l'angolo. E' così che la campagna di propaganda alla Goebbels funziona. Cosa significa questo per il futuro dell'Europa? Dato che la propaganda riflette il continuativo e grande diniego della natura sistemica della crisi, questa continuerà a  mangiare il tessuto dell'economia sociale dell'Europa, distruggendo la nozione di una prosperità europea condivisa e al contempo rafforzerà l'estrema destra. "

"Uscire della nostra orribile unione monetaria non ci riporterà, anche nel lungo periodo, al punto in cui saremmo stati se ne fossimo rimasti fuori come prima scelta. Una volta dentro, una via di fuga potrebbe semplicemente spingere le nostre balbettanti economie sociali su un terribile precipizio. Soprattutto se il tutto avvenisse in modo non coordinato da un paese ad un altro. Il motivo è molto semplice: a differenza dell’ Argentina nel 2002 e la Gran Bretagna nel 1931, uscire dalla zona euro non è solo una questione di disancoraggio tra la nostra moneta ed una straniera, perché non esiste una moneta da disancorare. In altre parole, dovremmo creare una moneta  - un compito che richiede almeno 8-10 mesi - per poi disancorare o svalutare. 8/10 mesi di ritardo tra l’annuncio di una svalutazione ed il suo effettivo compimento sono sufficienti per far tornare le nostre economie all'età della pietra."

"Se potessimo tornare indietro nel tempo, la migliore scelta per i paesi dell'Europa del sud -  e dell’Irlanda -  sarebbe stata quella di rimanere fuori dalla Zona Euro. Dal 2000 in poi, il comportamento delle potenze del nord e del sud del continente ha sciolto ogni dubbio su una possibile evoluzione in una entità federale della zona euro, anche dopo una crisi esistenziale che ha minacciato la sua integrità. Detto brutalmente, le nostre elite hanno commesso un peccato capitale mettendo i paesi periferici in una versione "europea" del Gold Standard, che ha
(1) causato massicci afflussi di capitale nelle regioni deficitarie, producendo gigantesche bolle e ha
(2) causato una depressione permanente negli stessi paesi in deficit una volta che sono scoppiate le bolle, dando così seguito al 1929 della nostra generazione (il 2008).

"Qualche giorno fa sono stato intervistato da una giornalista spagnola che, come accade di solito, era accompagnata da un assistente greco.
Lui durante tutta l’intervista non ha detto una parola, ma ci seguiva con attenzione e interesse. Alla fine, mentre io e la giornalista ci salutavamo, l’assistente le ha chiesto scusa in spagnolo perché mi avrebbe parlato in greco. Poi si è avvicinato a me e mi ha stretto entrambe le mani.
Gli occhi gli si sono arrossati, poi è caduta la prima lacrima. La sua voce tremava mentre mi spiegava che un tempo era un professore di lingue straniere e che aveva perso tutto, che prima aveva una casa, mentre ora lotta giorno e notte per non sembrare un senzatetto. Che vede il proprio figlio una volta al mese e solo quando riesce a lavarsi per sembrare “normale”, facendo qualsiasi lavoro, come l’interprete e l’assistente dei corrispondenti stranieri.
Ha concluso con queste parole: "Non vi chiedo di fare nulla per me. Io sono finito. Vi chiedo di fare quello che potete per tutti coloro che non sono ancora arrivati a questo punto, che non sono ancora caduti nelle crepe della società"
Quando entrerò nel Ministero delle Finanze penserò a queste parole. Non allo spread, né agli interessi, né agli accordi presi. Saranno queste le parole alle quali penserò…"


"Il terzo partito del parlamento greco è il partito nazista. Nessuno meglio della Germania può capirci, e sa come una profonda depressione insieme all'umiliazione nazionale e una disperazione senza fine possano contribuire all'ascesa del nazismo"

“Se l'Europa e Berlino ritengono che hanno un diritto  morale di asfissiarci, di ucciderci, penso che dovremo essere disposti a lasciarli”.

"Sarebbe uno spendido segnale di rinnovamento, di voler abolire i dogmi di un liberismo selvaggio che sta portando l'Europa alla rovina"

"Distruggeremo le basi su cui hanno costruito, decennio dopo decennio, un sistema che succhia l’energia e il potere economico da ogni altro membro della società"


"Ci troviamo in una situazione da vera e propria crisi umanitaria. Ci sono persone che dormono lungo le strade, che hanno fame, persone che avevano posti di lavoro, case, persino negozi, sino a due-tre anni fa e adesso non hanno niente. Noi dobbiamo occuparci di questa crisi, immediatamente, perché non è giusto, perche’ una capitale europea che vive una crisi umanitaria cosi’ grande non ci portera’ in un Europa piu’ democratica. Questa e’ la prima priorita"

"Indosserò il disprezzo dei creditori con orgoglio."


Andrea 'Perno' Salutari

2 commenti:

  1. la Grecia e ' un esempio di come un paese esce dalla catastrofe . Ora bisogna difenderne la politica economica contro i pescecani della Troika .

    GATTO ROSSO

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    1. Uscita dalla catasfrofe? La Grecia? Ma ne sei proprio sicuro? L'austerità di sinistra è una sconfitta su tutti i punti di vista.

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