martedì 21 giugno 2011

Marco Cerotto ha fatto il botto

Ciao a tutti, mi chiamo Andrea Salutari e sono un GC Torino 2.0. I più dementi di voi mi conosceranno anche come Marco Cerotto (r.i.p), il mio alter-ego creatore ed amministratore della pagina che fu "Io non sono un GC Torino 2.0".
I più lenti inizieranno a domandarsi: "perchè una persona sana di mente dovrebbe creare una pagina contro di se?".
Le risposte possono essere svariate: forse non sono sano di mente; forse ho desiderato ridicolizzare le accuse contro di noi, creando rumore e attirando ampio dibattito, perchè nel bene e nel male l'importante è che se ne parli, o forse per scoprire in anteprima, grazie alla stupidità e/o ingenuità di alcuni compagni, diverse trame locali e nazionali contro il più grande pericolo che la storia possa ricordare: i giovani comunisti torino 2.0. Chissà, magari ognuna di queste ipotesi è vera.

Perchè "Io non sono gc Torino 2.0" e perchè Alex di Arancia Meccanica come simbolo?
In realtà il merito, seppur inconsapevolmente, è in gran parte della pagina (a tratti) ironica Rifondazione Umorista. Fu un'idea maldestra di ironizzare su di noi (vedesi foto). Noi ne fummo così soddisfatti che per un breve periodo la utilizzammo come immagine nostra. Da tifoso della Juventus e da fan della punk band inglese "The Adicts", l'idea di utilizzare Alex il Drugo non poteva che rendermi soddisfatto; ma, fede sportiva e affinità musicali escluse, tutti i Giovani Comunisti Torino erano entusiasti.
Purtroppo Rif.Umorista da mesi non riesce a valorizzare il nostro potenziale.
Siamo consci di essere la spina nel fianco e di essere la giovanile comunista più spiata d'Italia. E ne siamo anche fieri. Noi siamo convinti che dobbiamo denunciare, anche cinicamente, lo sfascio della nostra società e ci dissociamo dal buonismo nullafacente che pervade la fallimentare sinistra italiana. Inoltre siamo grandi estimatori del genio Kubrick.

"L'uomo deve poter scegliere tra bene e male, anche se sceglie il male. Se gli viene tolta questa scelta egli non è più un uomo, ma un'arancia meccanica." (S. Kubrick)

Torniamo a noi...
Vi presento Marco Cerotto, portavoce dei Nuclei Studenteschi di Torino. Nasce a Torino nel 1994, studente modello del Majorana. Era un gran fico, aspetto trasandato, amante delle ragazze e della politica. Suonava in una rock band (ma non soffriva lo stress), ispirato dai Clash e Modena City Ramblers. Non era iscritto ai Gc, non era iscritto alla Fgci, ma sarebbe stato un ottimo portavoce dell’Alternativa Ribelle torinese. Aveva tutte le caratteristiche necessarie. Una toppa di ribAlta sullo zaino, ganci giusti con gli spacciatori di marijuana. Sguardo da bambino e cervello da neonato. Insomma, era un ribaltino.
Marco e i suoi amici volevano iscriversi ai Giovani Comunisti, ma non lo avrebbero fatto finché i "fascisti" 2.0 e il loro ordinatore provinciale non sarebbero stati "uccisi" politicamente. Solo in quell'istante il comunismo in Italia sarebbe potuto tornare a sorridere, tra una sconfitta e un'altra. Come potete vedere grandi intelligentoni: Marco Cerotto vive dentro voi. Purtroppo la fama dei 2.0 è vera: sono dei picchiatori, sono degli assassini, l'hanno ucciso.
Marco Cerotto è un martire: salviamo la sua memoria

"Marco è vivo e lotta insieme a noi: le sue idee non moriranno mai"


Torniamo a voi...
Grazie alla vostra stupidità ed ingenuità ci avete anticipato i vostri inutili e patetici giochetti. In un momento tragico per il partito comunista italiano i giovani e meno giovani dirigenti si preoccupano di complottare contro quei pochi militanti che gli sono rimasti.
Per noi è stato un divertimento unico: guardare negli occhi traditori che, ignari di tutto, fingevano di esserci compagni per una causa: il socialismo. Ancora più divertenti le loro scuse una volta beccati con le mani nella marmellata. Telefonate di scuse e spiegazioni, incontri chiarificatori, e-mail con un unico comune denominatore: scherzavamo, noi non centriamo. Memorabili i complimenti a Marco Cerotto, (ossia noi Gc Torino), perché attaccavamo i Gc Torino. Per capirne l’ironia era necessario un po’ di intelligenza.
Quasi un anno dopo alcune di questi “noi non centriamo” sono diventati attacchi pubblici e meno pubblici, tutt’ora sotto gli occhi di tutti, altri invece si sono nascosti.
Purtroppo per loro noi siamo DURI A PERDERE.

Scoperte di Marco Cerotto
Dirigenti non torinesi che alimentavano un golpe con tessere fittizie contro di noi.
Dirigenti nazionali che preparavano un documento nazionale contro di noi per chiederne l’espulsione.
Dirigenti nazionali che invitavano altri dirigenti di attaccare i 2.0 inventandosi accuse.
Dirigenti locali che si fingevano amici e ci giravano notizie false.
Dirigenti locali e nazionali che diffondevano false aggressioni a scopo epurativo. (da querelare)
Dirigenti nazionali che pianificavano un comitato anti 2.0.
Dirigenti nazionali che obbedivano al loro datore di lavoro (partito) per ometterci dalle iniziative e dalle decisioni.
Dirigenti che non sanno neanche dov’è Torino nella cartina ma che volevano imporci il loro immaginario.
Dirigenti locali che usano pedine per tentare di ammorbidire la nostra efficacia.
Dirigenti locali che ci accusano di cose avvenute prima ancora della nostra iscrizione al partito.
Dirigenti locali giovani che si alleano anche con il diavolo per tentare di ridurre la nostra progettualità.
Dirigenti locali e nazionali che incapaci ed invidiosi del nostro progetto 2.0 gridano: fascisti!
Marco Cerotto e Io non sono un Gc Torino in due mesi hanno scoperto questo ed altro parlando semplicemente in chat. Ma se al primo sconosciuto in chat si raccontano così tanti particolari, golpe, complotti, comitati, pratiche di espulsione, invidie, infamate ecc, cosa si racconta nelle sedi di partito? Tanto altro. Purtroppo per voi siamo a conoscenza anche dell’altro.

La natura goliardica della pagina è stata rivoltata a causa delle continue calunnie e falsi casi messi in giro ad hoc. Marco Cerotto è diventato una sorta di Emilio, il compagno cubano infiltrato
http://www.italia-cuba.it/associazione/segreteria/immagini/Le%20rivelazioni%20di%20Emilio,%20agente%20cubano%20infiltrato..pdf

L’articolo “Marco Cerotto è un GC Torino” esprime in tono goliardico una denuncia seria e descrive in maniera marginale la situazione paradossale che vive la nostra organizzazione, costellata da opportunisti, traditori ed infami.
Per alleggerire ulteriormente la gravità di quanto fin’ora scritto concludo con una surreale intervista al compagno Marco Cerotto. Possa riposare in pace.

Salutari “Perno” Andrea


Marco Cerotto, se ci sei batti un colpo…
Abbiamo invocato la tua anima per scoprire la verità, l’atroce verità e tutti i segreti che ti sei portato dentro la bara.. Ora Marco, sei pronto a rispondere alle nostre domande, di noi terreni mortali?
Un colpo per il sì e due per il no..
Grazie caro Marco, ora con il tuo permesso possiamo iniziare questa intervista ultra-terrena.

1- Caro Marco, dicci, cosa e chi ti ha condotto nell’aldilà? Il passaggio nel mondo dei morti è stato doloroso, o non ti sei accorto di niente?
Ho un ricordo sbiadito della vita, un’immagine diluita e macchiata, dove le forme si mescolano con le sfumature. Non ricordo i dettagli della mia morte. Avevo una riunione con i Giovani Comunisti Torino, dopo un po’ è arrivato il loro coordinatore, un fascista molto prepotente ed arrogante. Ha tirato fuori la spada e mi ha mozzato la testa. Le ultime parole che ricordo sono “ne rimarrà soltanto uno”.
Non ho sentito dolore nella morte e non ho sofferto nel mio passaggio nel paradiso. Qui è tutto meraviglioso, ci sono tante belle ragazze, tante belle compagne. Poi ti dirò una cosa che mi ha scioccato. In paradiso ci sono Grassi, Ferrero, Diliberto, Salvi. Sono morti, ma lo rifiutano. Così la loro anima è qui, mentre il loro corpo è ancora sulla terra. Quanti guai…
L’unica sofferenza deriva dall’aver lasciato i miei genitori, i miei amici e tutte quelle ragazze e quei ragazzi che per mesi avevo corteggiato… senza successo.

2- Marco se adesso fossi ancora in vita per cosa ti adopereresti, quale sarebbe stato il tuo scopo nella vita?
La morte non ha cambiato le mie idee, le mie convinzioni, i miei sogni. Sono sicuro che le mie battaglie avranno nuovi condottieri. Un giorno dovrà essere legale anche in Italia fumarsi le canne, le istituzioni dovranno essere più aperte come i pride. I nazionalisti, gli omofobi, gli stalinisti, i fascisti, le teste rasate, gli amanti delle dittature rosse dovranno essere espulsi dal partito comunista, anche Berlinguer è d’accordo con me. I nuclei di Torino continueranno la lotta, anche senza di me. E’ ora di una nuova primavera, una rivoluzione colorata anche in Italia, possibilmente rosa.

3- Marco vuoi designare qualche persona fidata, che possa continuare il lavoro politico che hai iniziato quando eri in vita? C’è qualcosa che hai lasciato in sospeso che vorresti che venisse terminato?
Vedo molto di me in tanti dirigenti del prc e pdci. Amore per la libertà, apprezzamento per il compagno Vendola e D’Alema, equiparazione tra dittature rosse e nere, ma soprattutto continui attacchi al vero cancro del comunismo in Italia: i giovani comunisti torino 2.0, ma soprattutto quel Demone Perno che prima ha fatto morire il PCI ed ora ha letteralmente distrutto Rifondazione e la FdS.
Ho lasciato in sospeso la battaglie delle battaglie. L’espulsione a calci nel culo dei 2.0. Ma per fortuna a Torino e non solo, tanti compagni stanno lavorando in quel senso, purtroppo quelli sono erba cattiva, non muoiono mai. Certo quella litigiosità torinese sta distruggendo le ultime briciole del partito comunista a Torino, ma se riusciranno ad espellerli il fine per una volta avrà giustificato il mezzo.

4- Marco vuoi rivelarci qualcosa che non hai fatto in tempo a divulgare al mondo intero?

Vorrei, ma non potrò essere preciso, non ci riesco. Come dicevo prima i miei ricordi sono macchie d’inchiostro poco nitide. Ho raccolto tutto il materiale che potrà incastrare quel demonio di Perno. Sì ho le prove che è un Demonio. E’ stato spedito sulla terra nel 1848 in contrapposizione alla pubblicazione del Manifesto del Partito Comunista. Fece lui scoppiare i due conflitti mondiali, il nazifascismo fu una sua controffensiva al comunismo. Gli anni di piombo, l’attentato a Togliatti, la morte di Berlinguer, lo scioglimento del PCI, la scissione del Pdci, le correnti nel PRC, la FdS: tutta opera del Demonio Perno. Nell’aldilà mi hanno dato due consigli per voi:
1) spargete di sale le stanze dove vi riunite. Il sale è protettore e purificatore ed allontana il demonio
2) per uccidere il demonio dovete spezzare il suo sigillo. E’ un’impresa al di fuori di voi. Solo le cure psichiatriche e l’esorcismo potranno salvarvi la vita.

5- Ultima domanda, c’è qualcuno che vorresti portarti con te nell’aldilà?

Berlusconi e il Demone Perno. Ho già parlato con diversi funzionari del creatore. Per loro in paradiso non ci sarà posto e non li vedrò mai più. Qui non vige il legittimo impedimento e Berlusconi dovrà farsi processare. Se risulterà colpevole finirà nel girone dei lussuriosi. Il Demone Perno è tra i più ricercati dai servizi segreti di Dio. I suoi secoli sono contati.
Prima di lasciarvi vi chiedo un favore: dite ai miei genitori che sto bene.




Domande a cura di Pamela Ferrari, risposte a cura di Andrea 'Perno' Salutari

1 commento:

  1. Marco Cerotto è morto. Un'altra lezione sulla credibilità di ciò che si legge (e si condivide) su internet. Non solo in Siria ci sono i blogger finti.

    Nei prossimi giorni pubblicherò un articolo sulla credibilità delle notizie apprese su internet. Restate sintonizzati!

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