mercoledì 5 ottobre 2011

Nasce Rifondazione Democratica. Ferrero alleato con Bersani (doc1)

Molti compagni mi hanno chiesto un'opinione sull'imminente VIII congresso della Rifondazione Comunista. Continuo a pensare che sia necessario ed indispensabile creare una forza politica con prospettiva socialista. Sovranità nazionale,  nazionalizzazioni e controllo diretto dello stato nelle aziende di interesse strategico. Questi sono alcuni temi che a me interessano.
Il documento 1 secondo il mio punto di vista. (le parti in corsivo sono interamente tratte dal documento).

DOCUMENTO 1
Rifondazione e la fumosa uscita a sinistra della crisi.
Rifondazione a 20anni dalla nascita avanza una proposta "per costruire un movimento politico di massa contro il capitalismo, l’uscita da sinistra dalla crisi e una sinistra degna di questo nome" Non si parla di uscire dalla crisi in maniera radicale, ma un fumoso "uscita a sinistra".
Il liberismo, guidato dalla destra o dalla sinistra politica ha la stessa ricetta economica. Dunque il punto è uscire dalla crisi con il socialismo. Su questo punto c'è sintonia.
"L’ideologia neoliberista, continua ad essere egemone nonostante il fallimento del neoliberismo stesso. Il “pensiero unico” in questi anni ha descritto il capitalismo e il neoliberismo come un processo naturale, oggettivo. Questo convincimento è oggi largamente diffuso pur in presenza di una palese fallimento del sistema. Parallelamente, il fallimento delle socialdemocrazie e l’opera di sistematica demolizione della prospettiva del comunismo"
Ma Rifondazione stessa alimenta questa "sistematica demolizione" denigrando tutte le esperienze di governo dei partiti comunisti e considerando un'eredità negativa le conquiste sociali del socialismo reale. "In questo senso si può essere portatori e portatrici credibili di un'ipotesi rivoluzionaria e comunista solo in quanto essa si definisce in radicale discontinuità rispetto all'esperienza del "socialismo realizzato"

L'esempio del SocialismoXXI.
"L’esempio latinoamericano ci dice quindi che, al fine di superare la situazione contraddittoria in cui operiamo, è necessario costruire un nuovo immaginario in grado di presentare la trasformazione radicale dello stato di cose presenti, come una prospettiva auspicabile per i soggetti che lottano per la libertà e la giustizia. E’ quello che noi chiamiamo processo della rifondazione comunista." Si parla di costruzione di un nuovo immaginario, continuando a perseverare con il vecchio. Il socialismo XXI ha basi profonde sull'antimperialismo, sulla sovranità nazionale e indipendenza. I comunisti storicamente hanno vinto solo quando sono stati in grado di unire la lotta per la liberazione sociale a quella per la liberazione nazionale. Quindi risulta innocuo, se non addirittura ridicolo, parlare di socialismo XXI ignorando (censurando?) il tema della sovranità nazionale all'alba della dittatura della BCE che di fatto commissaria interi stati europei.

Liberismo: cuore del centrosinistra
"Il PD è convinto sostenitore dell’Unione Europea liberista costruita con Maastricht e portatore di una idea di etica pubblica di tipo europeo" e "Dentro il capitalismo neoliberista non esiste nessuna uscita dalla crisi ma solamente la barbarie". E fin qui sono d'accordo.
Ma è miopia politica pensare, sperare o propagandare che "l’uscita a sinistra dalla crisi corrisponda agli interessi delle classi lavoratrici e della maggioranza della popolazione". Infatti l'ala sinistra del PD, Rifondazione Comunista, pensa di uscire dal capitalismo "costruendo l’opposizione contro le destre e le politiche di gestione capitalistica della crisi a partire dall’aggressione alla democrazia e al lavoro" .
La priorità? "La cacciata di Berlusconi [...] per rilanciare la democrazia e la Costituzione, contrastare gli effetti sociali negativi della crisi e superare il bipolarismo".
Il centrosinistra, con cui si vuole alleare Rifondazione, non vuole uscire dal bipolarismo e dal liberismo. Il che mostra le evidenti contraddizioni del primo documento che inganna, per addolcire la pillola. Solo tramite alleanza si potrà tornare in parlamento e il PDL su alcuni insignificanti punti programmatici è peggiore del PD.
"Avanziamo questa proposta sapendo che la sconfitta di Berlusconi non coincide con la costruzione dell’alternativa, perché l’indirizzo politico maggioritario del centrosinistra non si pone l’obiettivo di fuoriuscire dalle politiche neoliberiste"

Ala sinistra del Partito Democratico con la Federazione della Sinistra.
Rifondazione continua con la vecchia logica delle due sinistre, che spesso vanno a braccetto.
"In tutta Europa si evidenzia il permanere e per certi versi l’approfondirsi delle differenze tra le due sinistre. Così come in tutta Europa sono in corso processi di aggregazione della sinistra di alternativa"
Per me non esiste la sinistra di alternativa. La vera alternativa è un progetto socialista, patriottico ed indipendente!
"Nel ritenere Rifondazione comunista necessaria per l’oggi e per il domani avanziamo quindi una proposta unitaria, federata, volta ad archiviare una stagione di scissioni che abbiamo subito ma che hanno inciso in modo pesantemente negativo sulla credibilità della sinistra. "
"Proponiamo un processo unitario a base federativa, partecipato e democratico, che coinvolga a pieno titolo tutte le realtà disponibili sia a livello nazionale che territoriale, recuperando le relazioni e le sperimentazioni della Sinistra Europea"
In realtà la Federazione della Sinistra è un progetto nè comunista, nè socialista, ma di generica sinistra del PD, già a partire dal nome. Inoltre trovo giusto ricordare l’antidemocraticità del congresso della FdS.
La Federazione non ha eliminato le scissioni, che invece continuano ad esistere, scissioni che diventano movimenti tragicomici quando spostano manciate di militanti da un partito all'altro della stessa FdS.

Il fallimento della FdS come forza (?) federativa.
"Nella prospettiva di costruzione di un polo autonomo della sinistra di alternativa abbiamo dato vita alla Federazione della Sinistra. [..] Una scelta unitaria compiuta proprio mentre subivamo l’ennesima scissione, giacché riteniamo che non si costruisce unità a sinistra attraverso rotture, e perché riteniamo che il patrimonio di militanza e di saperi di Rifondazione Comunista sia fondamentale per una prospettiva di sinistra e anticapitalista nel Paese. "
La forma federativa è un fallimento evidente. La concorrenza, persino sleale, tra i membri fondatori di tale federazione è sotto gli occhi di tutti. Le scissioni del pianerottolo sono solo la goccia che fa traboccare il vaso. Impegnarsi concretamente a costruire la FdS di fatto depotenzia la Rifondazione Comunista, forse l'unico vero partito che vuole mantenere questa forma federativa.
Rifondazione sogna la Linke, il PdCI nella ricostruzione di un micro-pci, Salvi e Patta in un Partito del Lavoro. Pare evidente, che allo stato attuale ognuno stia costruendo il proprio progetto che potrà prevedere uno scoppio della FdS.
Le strade sono due: o cartello elettorale, o una costituente aperta che trasformi la FdS in un nuovo e unico partito con comunisti e socialisti (quelli veri).


Rifondazione democratica per una prospettiva socialdemocratica.
Il programma è di chiara matrice socialdemocratica, l'ala sinistra del PD. Un programma che potrebbe far persino parte (per poi essere disatteso) del Nuovo Ulivo. "Si tratta perciò di porre l’obiettivo della “rifondazione democratica dell’Europa” a partire dalla costruzione dell’Europa politica e sociale e dal ruolo di guida delle sue istituzioni sulle scelte finanziarie della BCE, per la costruzione di regole contro la speculazione finanziaria,di realizzazione di un sistema:
1)Contrastare la speculazione e la finanziarizzazione.
2) Per politiche industriali pubbliche, per il contrasto delle delocalizzazioni.
3) Un piano per il lavoro, l’ambiente, la conoscenza, la cultura. Tagliare le spese militari, le grandi opere, i privilegi della politica.
4) Contro la precarietà, per i diritti del lavoro. No all’articolo 8, al Collegato Lavoro, alla legge 30, alla Bossi-Fini.
5) Redistribuire la ricchezza: un’imposta sui grandi patrimoni per la difesa e la riforma universalistica del welfare."
Un programma che, in mancanza di meglio, voterei. Ma di "Rifondazione democratica dell'Europa" stiamo parlando.

Il documento della corrente "della segreteria".
Questo primo documento è della segreteria, dove si sono uniti per creare un clima coeso. In realtà, come l'esperienza dei Giovani Comunisti insegna, il documento di unitario ha poco. Le lotte interne sono già in atto e andranno avanti per tutto il post congresso. Non sarà un documento "unitario" della segreteria a cambiare i nostri dirigenti.
"Il correntismo esasperato, spesso si traduce in cordate in cui la fedeltà alla corrente e al capo corrente ha il sopravvento sul resto, mortificando competenze, entusiasmi, capacità di fare. Esso si è tradotto in molti territori in una lotta sorda per la conquista di posti di comando. Laddove si è determinato un compromesso, questo si è spesso tradotto in un equilibrio tra vertici di correnti, fondato sulla spartizione degli incarichi. Occorre rompere il monopolio correntizio che attanaglia la vita di Rifondazione Comunista. Ciò non si fa, con la riduzione degli spazi di democrazia o in nome di una unità formale che spesso cela posizioni politiche divergenti e guerre intestine nei territori."
Sono pienamente d'accordo: contro il correntismo. Ma le cordate ahimè non spariranno, come le correnti.

Rinnovamento e comunicazione.
"L'obiettivo ambizioso che ci dobbiamo porre è produrre una nuova leva di quadri comunisti capaci di "nuotare controcorrente" con propri autonomi strumenti nella crisi culturale, e ormai anche etica e antropologica, del capitalismo."
"Particolare attenzione deve essere rivolta a tutti i livelli del partito a cominciare dal piano nazionale, alla questione dell’informazione. L’oscuramento mediatico che subiamo è certo frutto di una censura consapevole ma anche causato da gravissime lacune nell’organizzazione della nostra comunicazione. "
Servirebbe una nuova generazione di dirigenti, ma chi potrebbe formare questi giovani visto l'incapacità d'analisi dei nostri dirigenti? Questo documento unitario è il meglio della loro analisi? Se la risposta fosse sì sarebbe preoccupante. Rinnovamento interno neanche trattato nel documento, appena un accenno di due righe sulla comunicazione e solo citato un "nuovo immaginario" senza spiegare nulla.

Conclusioni.
Il primo documento (Ferrero-Grassi) parla di una fumosa uscita a sinistra dalla crisi con una ricetta socialdemocratica, elogia la svolta del Socialismo XXI censurando la necessità della sovranità nazionale ed attacca il Socialismo Reale. Riconosce che il liberismo è il male, male con cui ha necessità di allearsi (nuovo Ulivo). Continua con un vecchia progettualità alla ricerca delle contraddizioni del PD per spostare nella nebbiosa sinistra la linea politica. Continua la volontà del doppio sacrificio: indebolimento di Rifondazione Comunista e presunta nascita di una federazione a(comunista) per una svolta: da Rifondazione Comunista a Rifondazione Democratica.

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