sabato 10 marzo 2012

Intervista ai LeTormenta


Intervista tratta da CasaPerno&Zora #6 (2007)


1- Cosa vi ha spinto a creare i “LeTormenta”?
Enrico: Si parte con una bella domanda! Sicuramente la volontà di continuare a fare punk/hc dopo che l'esperienza precedente, in cui suonavamo io e Momello (il batterista) si concluse.Continuammo inizialmente in due, poi via via vennero gli altri. Eravamo tutti amici da una vita ed è stata un po' una scommessa con noi stessi: vedere se eravamo anche in grado di fare un gruppo insieme!!!

2- Qual è il significato del vostro nome? Come è nato?
Enrico: volevamo qualcosa che rispecchiasse un po' il concetto di base per cui il gruppo è nato: quello di comunicare e raccontare noi stessi e ciò che siamo, senza nessun freno. Un'ondata di noi stessi, un urgano delle nostre idee.

3- La scelta dell’autoproduzione quanto è importante per voi?
Enrico: E' fondamentale!!! Non sarebbe possibile concepire il gruppo al di fuori dell'autoproduzione. Quella di fare le cose a modo nostro è una pratica che adottiamo quotidianamente, nelle nostre vite. È stato assolutamente naturale allargare un poco il cerchio. Mi sarebbe inoltre difficile pensare alle Tormenta non gestito interamente da noi, il legame che ci unisce è talmente saldo che a volte non è necessario nemmeno parlarsi per capirsi.

4- Ho visto che sul vostro sito date ampio spazio alle spiegazione dei testi! Da questo si capisce che gli date tantissima importanza! Chi li scrive e come nascono?
Enrico: Ai testi e alle spiegazioni dei concetti di una canzone diamo la massima priorità. La musica è solo il “contorno” che in quel momento quell'idea ha assunto... principalmente per nostro divertimento. I testi dell' unico elemento sono stati scritti un po' da me, un po' da Cespo (che ora non suona più con noi) e alcuni sono stati trovati, si adattavano appieno all'idea che voleva trasmettere e li abbiamo usati. I testi nuovi li faccio principalmente io, poi letti e spiegati a tutti assumono a volte sfumature particolari che solo la complicità può dare. Quando ho voglia di raccontare qualcosa cominciano a frullarmi in testa vari modi per spiegarli... magari ci penso un po' (...anche un bel po' a volte!) poi quando ho trovato il modo giusto di scriverli li butto giù... ma non è facile! A volte un testo lo faccio in due minuti... altre volte ci metto decisamente troppo! Dipende dal momento e soprattutto dal sentimento del momento... molto difficile da spiegare. Un' artista parlerebbe di ispirazione ma io non lo sono per cui parlo di sentimento!

5- Le scuole stanno per finire, è tempo di pagelle; date un voto alla scena musicale per impegno dei ragazzi, per coerenza e divertimento.
Enrico: Io la scuola l'ho finita da un pezzo! Ma non nego che tornerei indietro seduta stante! Ah, quanti bei ricordi!!! La scena italiana si becca un ottimo voto! Ho degli amici fantastici in giro per lo stivale! La coerenza è soggettiva quindi non mi sento in grado di giudicare, per il divertimento non mi posso lamentare, sempre che sia sano e costruttivo. Quello dell'autolesionismo e dello sfascio ad ogni costo non l'ho mai capito.

6- Secondo voi ci sono fanzine e webzine valide per contenuti? Voi quali leggete?
Enrico: io leggo tutte le 'zine che mi capitano sotto le mani! Senza distinzioni! Mi piacciono meno quelle in internet, preferisco toccare un concetto piuttosto che vederlo sotto forma di bit su uno schermo. Inoltre la cultura che viene scritta sulla carta resta, anche per il futuro. Mentre l'instabilità di internet non garantisce il passaggio alle generazioni avvenire. La più bella 'zine mai uscita in Italia si chiama “Nessuno Schema”, ma ha la periodicità di un mandato papale per cui chi la trova in giro ci costruisca sopra un mausoleo e la veneri vita natural durante!!!

7- Domanda di rito: quali band ti hanno impressionato ed influenzato per liriche ed attitudine?
Enrico: Mh...troppe da elencare! Ti posso però dire qual è il gruppo che mi porterei ovunque, sia per la musica ma soprattutto per le parole: i Negazione. Il gruppo che mi ha letteralmente cambiato la vita!

8- Cosa è per voi la musica? E’ ancora uno degli ultimi mezzi per sentirsi liberi? E cosa ci è rimasto di libero a sto mondo?
Enrico: La musica non è libera, probabilmente non lo è mai stata... il punk/hc lo è, lo è sempre stato. La musica è uno strumento. Sono gli uomini a liberarsi e a liberare i mezzi, anche una tv o una radio se usati con criterio sono in grado di rendere fecondi i messaggi lanciati (vedi per esempio radio blackout di Torino). Se un uomo è incatenato anche tutto ciò che fa lo è.

9- Che sensazioni provate a vedere sotto il palco gente che vi adora e canta insieme a voi le vostre canzoni?
Enrico: Che ci adorano mi sembra strano!!! Non siamo poi così belli!!! Scherzi a parte la mitizzazione non mi piace e non vorrei mai esserne soggetto... di chi canta con noi le canzoni se sono davvero felice, è una bella soddisfazione sapere che gli sforzi di cinque persone trovano riscontro in chi ci è estraneo...la gioia della condivisione di un'idea è una bellissima sensazione.

10- Come descriveresti la tua musica e i tuoi testi a qualcuno che non ti conosce?
Enrico: Difficilissimo! Sicuramente direi che è un gruppo nato principalmente per raccontare cinque persone differenti, sia a livello musicale che attitudinale, la saggia dose di ognuno di noi è quel garzabuglio intricato che è LeTormenta!

11- Secondo voi perché la gente muove il culo solo per i grandi nomi stranieri e snobba le piccole realtà e speranze casalinghe?
Enrico: Perché il gruppo straniero crea sempre un po' più di fascino/aspettativa. Anche se devo dire che, soprattutto dalle mie parti, ci sono gruppi locali seguiti e supportati appieno.

12- Più passa il tempo e più mi affligge l’ignoranza e l’indifferenza delle persone, di gente così ce n’è sempre di più, riuscite ancora a sperare in un futuro più giusto e leale?
Enrico: Ho smesso di credere alla maggioranza delle persone, credo piuttosto nelle singole e piccole realtà. L'ignoranza è sempre più il metodo di educazione usato da chi è stato insignito del termine di “educatore” (famiglia, scuola, istituzioni, ecc)...ma è possibile ribaltare l'ignoranza, quel che è difficile da debellare è l'agio creato dalla stupidità. È facile non avere problemi...basta non porseli. Il futuro che si prospetta alla nostra “piccola comunità” (di amici) è dei migliori, più si procede e più la resistenza verso chi ci vuole inglobare aumenta...stiamo raggiungendo i nostri scopi.

13- Negli ultimi anni sono risorte centinai di band, che cosa è successo? All’improvviso a tutti è tornata la voglia di suonare o più concretamente qualcuno è andato alla ricerca dei cinque minuti di celebrità e nel caso delle band straniere alla ricerca di soldini facili che spesso vengono offerti?
Enrico: Sicuramente si tratta di cinque minuti di celebrità, assolutamente combinati alla possibilità di crearci un guadagno! Quando un gruppo si scioglie non ha più motivo in seguito di ricrearsi, a meno che gli stessi rapporti che animavano la nascita non si siano riproposti in tutta la loro vitalità (e questa assai raramente avviene!). Certo se stessimo discutendo di metal potrei capire...li si credono artisti per cui la pecunia ha un certo peso...ma un gruppo punk/hc che fa la star mi risulta difficile da accettare!

14- Passano i mesi ma si respira ancora aria elettorale, pensate sia giusto votare (amministrative, politiche, europee, referendum..) o non volete delegare questa classe politica?
Enrico: Io ho votato solo una volta in vita mia. Uno dei più grandi errori che abbia mai commesso.. ma ero piccolo ed ero stato convinto dai miei genitori (per un referendum locale). Ora non voto più. Reputo questo sistema politico alla stregua di una dittatura. Gli assassini non si devono meritare il mio appoggio. Ho una ben altra concezione di politica, e in essa valori come il denaro, il lavoro, l'economia non hanno posto.

15- I fatti accaduti l’11 marzo 2006 a Milano sono stati criticati da molte persone, sono passati vari mesi ed è stata portata molta solidarietà con una serie di concerti e cd. Che idea ti sei fatto di quel corteo\guerriglia urbana e dei successivi eventi di solidarietà?
Enrico: La solidarietà verso i repressi “politici” ha tutto il mio appoggio. Tutta la violenza scaturita a Milano in quell' occasione era legittima...forse i più si sono dimenticati delle stragi compiute da fascisti, dagli scempi da essi perpetuati per mantenere una dittatura per vent'anni... restituire un po' di quella stessa violenza ai loro “figlioletti” è meritevole di elogio. Ma tanto sappiamo da che parte si muove l'apparato statale (anche se millanta appartenenza alla frangia più “umana” ovvero quella di sinistra). I partigiani combattevano con i fucili su per i monti, e per lo più sappiamo come venivano ripagati...gli atteggiamenti nei confronti degli antifascisti non sono mai cambiati, ha sempre fatto paura chi si adopera in prima persona per la liberazione dall'oppressione.

16- In cucina grandi chef o cuochi pasticcioni?
Enrico: Ah! E qui ti volevo! La domanda perfetta! In cucina siamo la perfezione! Il fatto che siamo quasi tutti vegani (sia nel gruppo che nella “piccola comunità") ci ha portati ad affinare l' arte fino a livelli di eccellenza! No dai, scherzi a parte ce la caviamo egregiamente, sappiamo come mangiare bene!...e soprattutto senza far soffrire nessuno! Inoltre mettiamo la nostra conoscenza molte volte al servizio di iniziative benefit con il gruppo Food Not Bombs Romagna (...del quale io personalmente vado abbastanza fiero e orgoglioso!)

17- Ci vuoi consigliare qualche libro che ti ha trasmesso qualcosa?
Enrico: Merda..!!! Questa è una domanda fantastica!!!! Non vedevo l'ora di arrivare qui!!! Premetto che ultimamente mi sto dando alla lettura di fantasy e fantascienza, per cui nulla di colto o con movenze politiche. Però un libro capolavoro che ho letto di recente, con una buona dose di ecologia è stato “Dune”. “Il signore degli anelli” sta al fantasy come “Dune” sta alla fantascienza, un capostipite, un'opera immensa. Lo consiglio a tutti, anche a chi non ha mai letto di tale genere (anche se, a volerla dire tutta, il termine fantascienza è un po' stretto...è troppo vasto per poterlo racchiudere!). Altro consiglio che do, è la lettura dei libri di un autore italiano, Evangelisti. Tutto ciò che ho letto fino ad ora sull'inquisitore Eymerich è stupendo! Ancora non mi spiego come riesce a incastrare con tanta semplicità trame su trame! Veramente bellissimi!...Potrei consigliare altre cose ma è sempre molto più bello scoprire da se i propri gusti!

18- Il vostro lavoro “l’unico elemento” è uscito in vinile e poi dopo 2 anni è uscita la versione cd? Era una cosa voluta o avete ricevuto tante richieste per farlo in versione vinile?
Enrico: Avevamo deciso sin dall'inizio che avremmo dovuto farlo in vinile e in cd. Il nostro amore per i dischi ci ha portati a farlo prima sul formato perfetto! Poi successivamente abbiamo organizzato una cospirazione e abbiamo fatto la versione cd, più gestibile a livello di trasporto/ spedizione... anche se ad essere sincero preferisco di gran lunga un bel vinile 12” ad un misero disco compatto!...Il punk è nato sui vinili!...E lì deve stare!

19- Manda un saluto, un grido, un insulto, un ringraziamento, un complimento… tutto quello che vuoi pur di chiudere questa intervista…
Enrico: Ti ringrazio tantissimo per le ottime domande! È stato un vero piacere rispondere ad un'intervista così lunga e varia!!! Mi ha stimolato molto! Un abbraccio a te e con la speranza di incontraci presto!

Andrea 'Perno' Salutari
Pamela Ferrari



Letormenta - Reset

la gente non capisce, non capirà mai
la rabbia e l'angoscia che provo dentro me
cercando la purezza, cercando dentro ai cuori
quello che trovo è rassegnazione
...di gente ormai stanca della vita
una volta lottavano per i loro sogni
la vecchia li ha resi deboli
la ruggine ha logorato i loro cuori
dimenticando cosa significa essere padroni di se stessi

Quando l'ingranaggio vince su una persona il risultato è devastante: la voglia di provare tutte le emozioni che la vita può dare viene meno, soppiantata da una sterilità allarmante, involucri vuoti che pensano solo ad arrivare a fine mese, a sistemarsi economicamente, a staccarsi da qualsiasi legame con la natura. Inglobati in un vortice nero continuano le loro vite ma in realtà sono già pronti per la morte: che essi siano vivi oppure no, non fa alcuna differenza. Nulla danno ora, nulla lasceranno poi. Il sentiero che abbiamo intrapreso è diverso, siamo nel mezzo di una ricerca: tra persone "meccanizzate" e robot di carne esiste ancora chi usa cuore e cervello (...ma sono pochi, sono molto pochi). Cuore per parlare con il mondo, cervello per capire il mondo. Quando queste persone si incontrano si tengono strette le une alle altre, mai permetteranno la loro divisione... stringendosi i sogni mettono radici ancora più forti.

"...lentamente le cose tendono svanire, con esse tutte le speranze, le passioni ed i sogni diventati, ormai, un ricordo annebbiato di una gioventù che riporta sorrisi malinconici. Non voglio smettere di sognare: sogno per fuggire dalle cose che cambiano troppo in fretta, sogno per fuggire da un mondo che odio, sogno perché vi posso trovare un rifugio solido e confortevole...sogno perché non ne posso fare a meno. Ma più sogno e più soffro, perché so di non poter trovare nessun riscontro nella realtà: questo contribuisce ad aumentare la mia solitudine...ne vale la pena..." (ROID '99)

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