giovedì 23 agosto 2012

Gli Stati Uniti uccidono il pianeta Terra

Overshoot Day
Anche quest'anno l'umanità è riuscita nell'impresa di peggiorarsi. Sul nostro pianeta sono stati consumate in 8 mesi le risorse di un anno, ieri era l'Overshoot Day. Il 22 agosto 2012 era il giorno in cui il consumo di beni naturali nel mondo ha superato la quantità prodotta nell’intero 2012. Una data, calcolata dal Global Footprint Network di Londra, che ogni anno si sposta indietro: nel 1987 era il 19 dicembre.

I dati negativi dell'impresa dell'umanità
Anno Overshoot Date (1)

1987 19 Dicembre
1990 7 Dicembre
1995 21 Novembre
2000 1 Novembre
2005 20 Ottobre
2007 26 Ottobre
2008 23 Settembre
2009 25 Settembre
2010 21 Agosto
2011 27 Settembre
2012 22 agosto

Il Global Footprint Network è un gruppo di studiosi riuniti in un'organizzazione no-profit con base negli Stati Uniti, Belgio e Svizzera che si occupa di calcolare l'impronta ecologica delle nazioni sulla Terra. Il Global footprint network è partner della New Economic Foundation, l'organizzazione che dal 1986 si occupa di diffondere "un nuovo modello di creazione di ricchezza, basata sull'uguaglianza, la diversità e la stabilità economica "

Gli Stati Uniti uccidono il pianeta
L'occidente è miope, non prova neanche a risolvere il problema, finge di non vedere. Il nostro stile di vita accresce la domanda, ma le risorse del nostro pianeta non aumentano. O ci fermiamo oppure porteremo al collasso il nostro pianeta e con esso il futuro della vita. Ci vogliono cambiamenti radicali che richiedono coraggio. Stiamo vivendo sopra le nostre possibilità, consumiamo più di quanto la Terra è in grado di riprodurre.
Tra le grandi potenze economiche del Pianeta Terra chi sta salvaguardando l'ambiente e chi sta uccidendo il Pianeta Terra?

Gli indiani e i cinesi sono i più ecologisti, gli Stati Uniti i peggiori. Questo è il risultato dell'indagine fatta dal National Geographic su 17 Paesi: gli statunitensi sono anche coloro che se ne vergognano meno. La patria del capitalismo e del consumismo fa del massimo spreco energetico, dell'usa e getta incondizionato, il suo marchio indistinguibile. Marchio che abbiamo importato nella vecchia Europa. L'arte della riparazione, del risparmio, del "solo se necessario" è un ricordo, abbiamo importato il loro stile economico e il loro stile di vita, lo abbiamo fatto pensando che fosse il miglior modello possibile. La realtà è un'altra.

Se il modello statunitense è la malattia del sistema, noi abbiamo volutamente importato la malattia, aggravando l'ecosistema dell'ambiente e cancellando il futuro dell'umanità. Siamo ancora in tempo per correggere la rotta, ma l'umanità più ricca pare preferire una morte prossima, piuttosto che rimettere in discussione l'esistente. Preferiscono morire piuttosto di ammettere il loro sbaglio, uno sbaglio mortale.
L'indagine del National Geographic mostra un dato ancor più gravoso. Gli Statunitensi sono il principale virus del Pianeta, ma sono anche quelli che si sentono meno in colpa. Solo il 21% prova questo sentimento. I campioni del virtuosismo ambientale sono dunque India, Cina e Brasile, le economie emergenti che tanto danno fastidio e che tanto vengono denigrate dai noi occidentali. Gli abitanti dei paesi dell'ex terzo mondo preservano la loro terra e hanno capito che la tutela dell'ambiente rappresenta il futuro dell'economia. Mentre gli Statunitensi sono fieri di uccidere il pianeta, in Cina e in India la metà degli intervistati (42% e 45%) ha dichiarato di sentirsi colpevole per ogni gesto poco rispettoso del pianeta. Quanti pianeti servirebbero per reggere questo stile di vita, saccheggiando la natura? Guardate il grafico. (2)

Alcune dichiarazioni sparse del Global Footprint Network
"Se vogliamo mantenere la società stabili e vivere bene non possiamo più sostenere un deficit di bilancio sempre più ampio tra ciò che la natura è in grado di fornire e quanto le nostre infrastrutture, economie e stili di vita richiedono."

Entro la metà del secolo ci serviranno due pianeti

"Nel corso della storia l'umanità ha fatto uso delle risorse naturali per costruire strade e città, per procurarsi il cibo e creare prodotti, assorbendo le emissioni di anidride carbonica secondo le possibilità che aveva la Terra. Ma a metà degli anni Settanta abbiamo superato il punto critico: gli esseri umani hanno iniziato a consumare più di quello che la Terra può riprodurre"

"Il giorno della resa dei conti è arrivato. Nel corso degli ultimi 50 anno il deficit ecologico sta crescendo in modo esponenziale. Il degrado dell'ambiente naturale, poi, porta inevitabilmente a una riduzione della superficie produttiva e il nostro debito aumenta, condannando le generazioni future". (Mathis Wackernagel)

"Fornire un buon tenore di vita alla gente di tutto il Pianeta è certamente possibile. Ma non sarà possibile utilizzando intensamente le risorse secondo i modelli di sviluppo e crescita che abbiamo avuto fino a oggi. Questo significa trovare nuovi modelli di progresso e prosperità che limitino la domanda sul patrimonio ambientale. Ciò significa anche mantenere le risorse che abbiamo come una fonte di continua di ricchezza piuttosto che come produttrici di denaro veloce" (Juan Carlos Morales)

"Ora che tentiamo di ricostruire le nostre economie sane e robuste, è il momento di proporre delle modalità che siano valide e adatte per il futuro"

Conclusione
"Bisogna pensare a modelli diversi di società rispetto al capitalismo. Non è accettabile che nel XXI secolo alcuni paesi e multinazionali continuino a provocare l'umanità e cerchino di conquistare l'egemonia sul pianeta. Sono arrivato alla conclusione che il capitalismo è il peggior nemico dell'umanità perché crea egoismo, individualismo, guerre mentre è interesse dell'umanità lottare per cambiare la situazione sociale ed ecologica del mondo" (Morales)

Come spesso succede, il quadro reale della situazione è l'opposto di quello che ci viene raccontato dai nostri media. Ennesimo esempio del controllo del sistema sull'informazione che molti italiani prendono per "attendibile e veritiera". La crisi economica del sistema capitalista dell'occidente non dovrebbe essere la nostra sola preoccupazione.
I media, controllati dai potenti della terra, vogliono farci credere che i più indisciplinati sono i paesi emergenti (Cina, India e Brasile su tutti), ma tutto questo è falso, come dimostrano i dati. La guerra tra potenze è anche psicologica e i media lo sanno bene. Nei mesi scorsi avevo già trattato l'idiozia umana nell'articolo "L'idiozia umana e le catastrofi naturali". Abbiamo due possibilità.
Il modello Statunitense (ed Europeo) vorrebbe fingere che il problema non esiste, continuare con il consumismo selvaggio fino all'esaurimento delle risorse. Forse la loro unica soluzione è quella ripresa nel film "Lost in Space", cercare altri pianeti per saccheggiare nuove risorse. Ci stanno provando, come già scrissi in La Terra non è più sola, peccato che la vita non sia un film di fantascienza.
Il modello della Repubblica Popolare Cinese vuole fare della questione ambientale una leva per accelerare il progresso tecnologico, creare occupazione e accrescere la competitività, rovesciando il problema ambientale in opportunità per conquistare un primato tecnologico.
Non sono sicuramente i soli due modelli possibili, il nostro primo obiettivo deve essere però chiaro: criticare e rovesciare il nostro attuale stile di vita, rovesciare il sistema statunitense, rovesciare il capitalismo.

Andrea 'Perno' Salutari

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