venerdì 5 aprile 2013

Corea del Nord e la guerra permanente


Si parla tanto della rivoluzione della rete, del fantomatico popolo del Web e della sua irruenza sociale. Tanti, troppi, ironizzano oggi contro Kim Jong-un e la Corea del Nord perché, secondo i media italiani, ha dichiarato guerra agli Stati Uniti e al mondo intero. Totalmente disinformati, ma pronti ad indignarsi come delle marionette del sistema, quel sistema che vorreste criticare. Io fossi in voi ironizzerei meno su notizie false e mi informerei meglio. Non sapete da dove partire? Iniziate a leggere l'infinito numero di morti causate dalle guerre portate avanti da quella grande nazione che tanto amate e stimate, l'unica nazione che le bombe atomiche le ha usate per davvero. Ma si sa, la propaganda è già al lavoro e voi, i manipolati, fate manovalanza senza neanche rendervene conto.
Ed ecco terrificanti articoli sulla minaccia nucleare, mistificazione pura e menzogne in certi casi davvero surreali. Un esempio?
Secondo il quotidiano Chosun Ilbo (in Italia la notizia è stata riportata dal Blitz quotidiano) la Corea del Nord ha ingiunto ai diplomatici delle sue ambasciate di scendere in strada e smerciare droga per finanziare i suoi programmi nucleari. Solo una insinuazione? No, si spingono persino nei dettagli: "Ad ogni diplomatico incaricato della delicata missione è stato spedito un carico di 20 chili di droghe con l’obiettivo di raccogliere 300.000 dollari dalle vendite" (1)




L'editoriale del Vermelho ristabilisce un po' di verità.

Una scalata della tensione militare e dei pericoli di guerra si sta sviluppando già da diverse settimane nella Penisola Coreana. Sugli sviluppi della situazione, l'apparato mediatico al servizio dell'imperialismo si sta esercitando nelle arti di cui è più esperto: tergiversare, distorcere, disinformare e mentire.
I notiziari e gli editoriali vengono confezionati a partire da immagini e frasi selezionate e decontestualizzate, con il deliberato obiettivo di presentare la Repubblica Popolare Democratica della Corea (RPDC) – un paese socialista e rivoluzionario impegnato a costruire la sua economia e a consolidare il potere nazionale sulla base delle proprie forze e dell'esercizio della sua sovranità – come un regime “eccentrico”, “totalitario” e “minaccioso”.
La pace e la sicurezza internazionale sono obiettivi permanenti dei popoli e delle nazioni sovrane, bandiera irrinunciabile dei paesi socialisti nel quadro di relazioni diplomatiche realizzate sui principi del Diritto Internazionale e della Carta delle Nazioni Unite. Ciò contrasta con le pratiche unilaterali, imperialiste, egemoniste degli Stati Uniti e dei loro alleati, la cui politica estera è basata su minacce alla sovranità nazionale di popoli e nazioni, sul militarismo, sul monopolio delle armi nucleari, sul saccheggio delle ricchezze nazionali, sulla realizzazione di guerre di aggressione.
La Repubblica Popolare Democratica della Corea è uno dei principali bersagli dell'imperialismo statunitense, che usa il territorio della vicina Corea del Sud come base militare, dove ammassa truppe, armamento convenzionale e nucleare. Lo stato di guerra nella Penisola Coreana non è il risultato di una proclamazione da parte del governo della RPDC. E', prima di tutto, uno stato permanente, la cui principale espressione è la realizzazione frequente di manovre militari congiunte delle forze armate nordamericane e sud-coreane, in cui si mobilitano decine di migliaia di soldati, navi da guerra, aerei da combattimento, artiglieria pesante e armi nucleari.
La Repubblica Popolare Democratica della Corea ha stile e linguaggi propri, ma non risiede nelle sue decisioni e nella sua retorica la causa della tensione nella Penisola Coreana.
La Corea Popolare, nella sequenza dei suoi comunicati, con tutte le ragioni, ha addossato la responsabilità agli Stati Uniti e alla Corea del Sud per la crescente tensione, ha voluto evidenziare la minaccia rappresentata dalle manovre militari su grande scala che gli Stati Uniti attuano insieme alla Corea del Sud, che rappresentano un'esplicita provocazione e mettono a rischio la sua sovranità.
A loro volta, gli Stati Uniti, oltre a confermare la realizzazione di esercitazioni militari congiunte, hanno ordinato l'installazione di un radar di difesa antimissile nell'isola di Guam, situata nel Pacifico, hanno inviato nella regione l'USS Fitgerald destroyer, capace di abbattere missili, in prossimità delle coste della Corea Popolare. Per aggravare ancora di più la situazione, Washington ha inviato nella regione i suoi bombardieri B-52 e B-2, con capacità nucleare, e i caccia F-22. E i portavoce della Casa Bianca, del Pentagono e del Dipartimento di Stato hanno alzato il tono delle loro dichiarazioni, dichiarando che la Corea Popolare è una “grave minaccia” per il mondo.
La vera minaccia proviene dalle politiche militariste e belliciste dell'imperialismo statunitense e dei suoi alleati. Affrontarla e combatterla è compito delle lotte dei popoli di tutto il mondo.
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E le riflessioni di Fidel Castro espongono tutte le vere preoccupazioni

Il dovere d’evitare una guerra in Corea
Alcuni giorni fa ho fatto un riferimento alle grandi sfide che affronta oggi l’umanità. La vita intelligente è sorta nel nostro pianeta circa 200.000 anni fa, se non appaiono nuove scoperte che dimostrino altre cose.
Non va confusa l’esistenza della vita intelligente con l’esistenza della vita che, dalle sue forme elementari nel nostro sistema solare, è sorta milioni di anni fa.
Esiste un numero praticamente infinito di forme di vita. Nel lavoro sofisticato dei più prestigiosi scienziati del mondo, si concepisce già l’idea di riprodurre i suoni che sono seguiti al Big Bang, la grande esplosione avvenuta più di 13.700 milioni di anni fa.
Questa introduzione sarebbe troppo estesa se non fosse per spiegare la gravità di un fatto tanto incredibile e assurdo come la situazione creata nella Penisola della Corea, in un’area geografica dove si raggruppano quasi 5 mila dei 7 mila milioni di persone che in questo momento abitano il pianeta.
Si tratta di uno dei più gravi rischi di guerra nucleare, dopo la Crisi d’Ottobre nel 1962 attorno a Cuba, 50 anni fa.
Nel 1950 si scatenò là una guerra che costò milioni di vite. Erano passati solo 5 anni da quando due bombe atomiche erano esplose sulle città indifese di Hiroshima e Nagasaki, e in questione di pochi minuti uccisero e irradiarono centinaia di migliaia di persone.
Nella penisola coreana, il Generale Douglas MacArthur voleva usare le armi atomiche contro la Repubblica Popolare Democratica della Corea. Ma nemmeno Harry Truman glielo permise.
Come si afferma, la Repubblica Popolare della Cina ha perso un milione di coraggiosi soldati per impedire che un esercito nemico s’installasse alle frontiere di questo paese con la loro Patria. La URSS, da parte sua, aveva fornito armi, appoggio aereo, aiuto tecnologico ed economico.
Ho avuto l’onore di conoscere Kim Il Sung, una figura storica, notevolmente valoroso e rivoluzionario.
Se là scoppiasse una guerra, i popoli delle due parti della Penisola saranno terribilmente sacrificati senza benefici per nessuno di loro.
La Repubblica Popolare Democratica della Corea è sempre stata amica di Cuba, come Cuba lo è stata sempre e continuerà ad esserlo con lei.
Ora che ha dimostrato le sue conquiste tecniche e scientifiche, le ricordiamo i suoi doveri con i paesi che sono stati suoi grandi amici e che non sarebbe giusto dimenticare che questa guerra danneggerebbe in modo speciale più del 70% della popolazione del pianeta.

Se lì scoppiasse un conflitto di questo genere, il Governo di Barack Obama, nel suo secondo mandato, sarebbe sepolto da un diluvio di immagini che lo presenterebbero come il più sinistro personaggio della storia degli Stati Uniti. Il dovere d’evitarlo è anche suo e del popolo degli Stati Uniti.
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Fidel Castro


Concludo con l'intervento di Kim Joung Un, leader della RDPC, al Plenum del Comitato Centrale del Partito del Lavoro della Corea.

La linea strategica del partito consisterà nell’effettuare simultaneamente la ricostruzione economica del paese ed il rinvigorimento qualitativo e quantitativo delle sue forze nucleari militari nell’interesse dell’autodifesa. La RDPC non vuole approfittarsi dell’arma nucleare come una merce per acquisire dollari statunitensi o una moneta di cambio per ottenere l’aiuto economico. Solo possedendo le armi nucleari, si può fare fallire i tentativi degli Stati Uniti di annettere la Penisola della Corea con la via armata, difendere l’ideologia, il sistema sociale e tutte le conquiste socialiste, il diritto della nazione all’esistenza. È sommamente importante sviluppare al massimo i rami principali dall’economia, comprese l’industria leggera e l’agricoltura, per elevare il livello di vita della popolazione. Per risolvere il problema energetico, è necessario sviluppare l’industria atomica, appoggiandoci sulle nostre proprie forze.”
Il leader nord coreano ha promesso che Corea del Nord intraprenderà tutti gli sforzi per prevenire la proliferazione delle armi nucleari, farà un ponderabile apporto alla garanzia della pace e della sicurezza in Asia ed in tutto il mondo, parteciperà al processo di de-nuclearizzazione mondiale”. Oltre a dibattere la rotta del partito, i partecipanti nel Plenum del CC del Partito del Lavoro hanno esaminato vari problemi organizzativi.
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Malcolm X diceva: se non state attenti, i media vi faranno odiare le persone oppresse e amare quelle che opprimono. Nel XXI secolo continuano le guerre imperialiste, le provocazioni dei potenti, gli embarghi, i golpe militari, le rivoluzioni colorate; il tutto sempre contro i paesi non allineati. Il non riconoscere le vittime dai carnefici è sintomo di un lavaggio del cervello compiuto dai media, ma che coinvolge a pieno titolo anche quel popolo del web tanto acclamato. Non si può cambiare un mondo, se non lo si capisce. Dunque vi chiedo: chi è il vero nemico della pace?

Andrea 'Perno' Salutari

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