mercoledì 24 aprile 2013

Unicef premia Cuba, boccia Italia e USA

L'america, patria della speranza o delle disuguaglianza sociali? Nei giorni scorsi il New York Post e il The Economic Collapse hanno denunciato la povertà di moltissimi statunitensi senza fissa dimora che vivono sottoterra sotto le strade delle principali città degli Stati Uniti. Sta accadendo in diverse città come Las Vegas, New York City,  Kansas City, ecc.. Oltre alle migliaia di persone del "popolo dei tunnel" che vivono sotto le strade d'America, ci sono anche migliaia di persone che vivono nelle tendopoli, ci sono decine di migliaia di persone che vivono nei loro veicoli e ci sono più di un milione di bambini della scuola pubblica che non hanno una casa nella quale tornare di notte. Se sei povero, gli Stati Uniti possono essere un luogo incredibilmente freddo e crudele e più di 146 milioni di americani sono o "poveri" o "a basso reddito". (1) Il dossier dell'Unicef Report Card 10 ci aiuta nel studiare la povertà più tragica, quella che colpisce i bambini.

Il rapporto "Misurare la povertà tra i bambini e gli adolescenti" - il numero 10 della serie denominata Innocenti Report Card - realizzato dal Centro di Ricerca Innocenti dell’UNICEF, esamina la povertà e la deprivazione materiale infantile in Europa e in altri Paesi industrializzati, presentando un'analisi comparativa tra gli Stati sulla base sia delle variabili puramente economiche (povertà da reddito) sia di un composito indicatore sulla deprivazione materiale dei minori tra 0 e 17 anni.

L'indagine evidenzia come la povertà infantile nei paesi ricchi sia fortemente differenziata a seconda delle scelte di politica sociale adottate. I dati specifici sull'Italia ci pongono di fronte a una realtà preoccupante: il nostro Paese è agli ultimi posti nel "club" dei Paesi ricchi quanto a capacità di tutelare i suoi bambini dalle varie dimensioni del fenomeno povertà.

Questo rapporto presenta gli ultimi dati comparabili a livello internazionale sulla deprivazione materiale e sulla povertà tra i bambini e gli adolescenti. Insieme, queste due diverse misure offrono un'immagine completa ed esaustiva delle condizioni in cui vivono bambini e adolescenti in alcuni paesi a reddito medio-alto. I bambini hanno soltanto un'opportunità di svilupparsi fisicamente e psicologicamente, per questo l'impegno a proteggerli dalla povertà va mantenuto tanto in periodi favorevoli, quanto in situazioni avverse. Una società incapace di mantenere quest'impegno, seppure in tempi economicamente difficili, è una società che
trascura i suoi cittadini più vulnerabili e accumula problemi sociali ed economici destinati a rivelarsi pressoché impossibili da affrontare negli anni immediatamente a venire. È per tali motivi che presentiamo questo quadro comparativo della povertà tra i bambini e gli adolescenti nei paesi industrializzati all'attenzione dei leader politici, della stampa e dell'opinione pubblica.


Nei 35 paesi occidentitali, quelli che l'Unicef definisce "35 paesi a economia avanzata" qual è la percenutale di povertà dei bambini e adolescenti?
Il 4,7% in Islanda, il 6,1% in Olanda, 8,4% in Germania, 8,8% in Francia, 12,1% nel Regno Unito, il 15,9% in Italia, il 16,0% in Grecia, il 23,1% negli Stati Uniti.


Precedenti rapporti di questa serie hanno presentato la stretta connessione tra la povertà infantile e un lungo elenco di rischi a livello individuale e sociale: da deficit nello sviluppo cognitivo a un aumento delle difficoltà comportamentali, dal peggioramento delle condizioni di salute fisica a scarsi risultati scolastici, da un calo delle competenze e delle aspirazioni a rischi maggiori di dipendenza dall'assistenza sociale, dalla maggiore probabilità di gravidanze precoci a un consumo più elevato di droghe e di alcol. La presenza di molte eccezioni – ovvero di molti bambini e adolescenti che, pur crescendo in famiglie povere, non rientrano nelle suddette categorie – non altera l'evidenza che la povertà nell'infanzia e nell'adolescenza è strettamente e costantemente associata a svantaggi misurabili tanto per gli individui quanto per le loro società.  Quindi, l'impegno a proteggere i minori dalla povertà è molto più di uno slogan da inserire in un manifesto politico; è la caratteristica fondamentale di una società civile

I 14 indicatori di benessere:
1. Tre pasti al giorno
2. Almeno un pasto al giorno contenente carne, pollo o pesce (o loro equivalenti vegetariani)
3. Frutta e verdura fresche ogni giorno
4. Libri adatti all'età e al livello di conoscenza del bambino (esclusi i testi scolastici)
5. Attrezzature per giocare all'aria aperta (bicicletta, pattini, ecc.)
6. Attività ricreative regolari (nuotare, suonare uno strumento musicale, partecipare a organizzazioni giovanili, ecc.)
7. Giochi in casa (almeno uno per ogni bambino, inclusi giochi educativi, costruzioni, giochi da tavolo, giochi informatici, ecc.)
8. Denaro per partecipare a gite ed eventi scolastici
9. Un posto tranquillo con spazio e luce a sufficienza per fare i compiti
10. Una connessione a Internet
11. Alcuni indumenti nuovi (non tutti di seconda mano)
12. Due paia di scarpe della misura giusta (compreso almeno un paio per tutte le stagioni)
13. L'opportunità di invitare di tanto in tanto a casa degli amici per giocare e mangiare insieme
14. L'opportunità di celebrare occasioni speciali come compleanni, onomastici, eventi religiosi, ecc.

Nel complesso, la graduatoria mostra che circa l'85% dei quasi 85 milioni di bambini (di età compresa tra 1 e 16 anni) in 29 paesi europei fruisce di almeno 13 dei 14 indicatori d benessere. La seconda caratteristica più evidente è che i più alti tassi di deprivazione materiale si riscontrano in qualche paese membro di più recente
ammissione e più povero nell'Unione Europea. Oltre il 30% dei bambini risulta deprivato in Ungheria e Lettonia, oltre il 50% in Bulgaria e oltre il 70% in
Romania. Per i paesi dell'Europa centrale e orientale, quindi, i dati sono piuttosto scoraggianti.
Tra i 15 paesi più ricchi, tutti – escluse la Francia e l'Italia – presentano percentuali di bambini deprivati inferiori al 10%. Trovarsi al di sotto di
questo limite non rende meritevoli di grandi applausi. Nelle nazioni più ricche del mondo, la percentuale di bambini e adolescenti a cui mancano due o più dei 14 indicatori di benessere dovrebbe essere pari o molto vicina allo zero. E invece, in pratica, soltanto Danimarca, Finlandia, Islanda, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia presentano percentuali inferiori al 3%. In Austria, Belgio e Germania, la percentuale raggiunge o supera l'8%.
In Francia e in Italia il tasso supera il 10% (2)

E poi ...
Il rapporto UNICEF dal titolo "Progressi per l'infanzia, un equilibrio sulla malnutrizione", ha sovvertito il credo comune, stabilendo che "esistono attualmente nel mondo 146 milioni di bambini sotto i cinque anni con gravi problemi di malnutrizione. Secondo il rapporto, il 28% di questo totale sono in Africa, il 17% in Medio Oriente, il 15% in Asia, il 7% in America Latina e nei Caraibi, il 5% in Europa e del 27% in altri paesi in via di sviluppo. Cuba, invece, non ha questo problema, essendo l'unico paese dell'America Latina e dei Caraibi che ha completamente eliminato la malnutrizione infantile" (3)

Se da una parte l'Unicef condanna l'Italia, ma soprattutto gli Stati Uniti, dall'altra premia Cuba. Ennesima dimostrazione che il dogma neoliberista non è il solo possibile, l'alternativa c'è: si chiama socialismo.

Andrea 'Perno' Salutari

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