mercoledì 4 dicembre 2013

Ucraina, è questa l'Europa che volete?

In Ucraina è in atto, nuovamente, un tentativo di rivoluzione colorata per indirizzare al meglio il paese in vista del voto delle prossime elezioni del 2015.
La regia dell'Unione Europea appoggia l'opposizione filo europea e per questo vedrebbe di buon grado il rovesciamento del presidente, democraticamente eletto, Janukovich.
Ma che costa sta succedendo veramente a Kiev e perché una parte della sinistra sostiene i rivoltosi?
La stessa sinistra che condanna o addita come mafiosi i No Tav al primo sassolino che vola, ma poi parteggia senza se e senza ma con i fascisti che aggrediscono le forze dell'ordine con le ruspe.


Che succede?
I nazionalisti ucraini odiano la Russia e l'Unione Sovietica passata, questo si sa. Uno dei primi bersagli dei "sostenitori dell'Ue" non a caso è stata la statua di Lenin, vigliaccamente distrutta.

Uno schiavo che non ha coscienza di essere schiavo e che non fa nulla per liberarsi, è veramente uno schiavo. Ma uno schiavo che ha coscienza di essere schiavo e che lotta per liberarsi già non è più schiavo, ma uomo libero. (Lenin)

I fascisti ucraini vogliono svendere la propria nazione agli interessi del neoliberismo europeo e nel farlo hanno il sostegno incondizionato di molti italiani, da Sel a Forza Nuova. Ci passerò dopo. Gli schiavi d'europa sono ovunque daltronde.

Torniamo ai fatti, i quali annienteranno la solita propaganda che i media europei ci hanno confezionato. Il tutto è iniziato quando il presidente Janukovich, a sorpresa, non ha firmato l'accordo per associarsi all'UE.
In Ucraina nulla è casuale o spontaneo, ma è partita una sovversione reazionaria organizzata che punta a far crollare il governo per poi svendere la nazione alla Merkel per allontanarla definitamente dalla madre Russia. Alla violenza dei manifestanti c'è stata una decisa risposta delle forze dell'ordine. Come sempre succede anche in Italia, ma se in Italia i media criminalizzano una bottiglia d'acqua lanciata, in Ucraina si criminalizza il poliziotto che non si fa schiacciare da una ruspa.

L'Ue assume fascisti?
Vari edifici occupati, compreso il municipio grazie a numerosi gruppi di squadristi che come divisa hanno i giubbotti neri. La quasi totalità di questi squadristi provengono dal movimento nazionalista Svoboda, partito di estrema destra.
Dunque in Ucraina i padri dell'Europa stanno usando i fascisti anti russi, l'accusa dai vertici dell'UE è chiara: accusano la Russia di esercitare pressioni per non aderire agli accordi europei e per unirsi all' Unione Doganale con Russia, Bielorussia e Kazakistan.


La quasi totalità dei politici italiani sostengono l'UE, la ribellione animata dal movimento Svodoba (che mantiene strettissimi rapporti con Forza Nuova) ha avuto diverso sostenitori. Quello che mi ha colpito di più è stato quello dell'ex comunista Boccadutri (parlamentare SEL) che, per attaccare Grillo, trasforma gli squadristi di una organizzazione fascista in un "popolo di giovani che riempie le piazze per chiedere l'ingresso nell'UE".
Boccadutri, come tutto il suo partito, è passato dalla contestazione no global di Genova 2001 ad sostenere il PSE di Martin Schulz nel 2013, PSE che è il padre di questa Unione Europea.

Il Partito Comunista Ucraino ha proposto di fare un referendum per far decidere il popolo, posizione molto più democratica che pilotare una sovversione reazionaria guidata da dei fascisti, o no? Ma qualcuno crede ancora che questa UE sia democratica?

Posto qui sotto la presa di posizione del Partito Comunista Ucraino

La storia degli ultimi anni ha chiaramente dimostrato: per non annegare tra le onde della crisi crescente del capitalismo mondiale, i principali stati imperialisti tentano di trasformare i paesi borghesi più deboli in donatori che, sotto la pressione dei loro governanti corrotti dall'Occidente, si privano degli organi vitali allo scopo di conservare la salute sociale ed economica dell'Unione Europea e degli Stati Uniti.
Attualmente il mio paese si trova a un crocevia geopolitico Di fronte ad esso ci sono due strade possibili di integrazione. Una è quella occidentale, europea: la firma dell'accordo di associazione con l'Unione Europea e l'ingresso nella sua Zona di libero mercato. L'altra strada è quella orientale, eurasiatica: l'entrata nell'Unione Doganale con Russia, Belarus e Kazakistan.
I comunisti di conseguenza si pronunciano perché l'Ucraina scelga la seconda strada di integrazione, senza dubbio più promettente e attraente dal punto di vista economico. Imboccandola, il nostro paese riceverebbe circa 10 miliardi di dollari di benefici ogni anno. Ciò è dimostrato dai calcoli economici di esperti indipendenti, che nessuno si azzarda a mettere in discussione.

Purtroppo, i politici che propugnano la politica di integrazione europea, non vogliono capire l'evidenza, ad esempio il fatto stesso che l'ingresso nell'Unione Europea non significherebbe affatto la costruzione di un'economia altamente sviluppata, il radicamento degli alti valori europei di libertà, di onesta, concorrenza e democrazia, e neppure potrebbe incidere sulla costruzione in Ucraina di una società civile con un elevato livello di vita e il benessere del popolo. [..]

L'esperienza dei paesi europei che recentemente si sono uniti all'Unione Europea ci dimostra, per molti aspetti, che l'ingresso nell'Unione Europea non ha significato assolutamente il miglioramento della qualità della vita, ma semmai il contrario. Ci troviamo di fronte l'aumento della disoccupazione, della pressione fiscale, la mancanza di opportunità per l'espansione degli affari con l'introduzione delle quote, la riduzione della sicurezza sociale, la monetizzazione dei benefici ai settori più vulnerabili della società, ecc.

Allo stesso tempo è assolutamente evidente che, come risultato dell'ingresso del nostro paese nella Zona di libero mercato dell'Unione Europea, nella forma ultimativa a cui siamo “invitati” da Bruxelles, verranno poste le basi della rovina di molti settori dell'industria ucraina (in particolare di quelli ad alta tecnologia). I propagandisti di questa strada non possono presentare nessun (io sottolineo, compagni: nessuno!) fattore concreto di beneficio economico, che derivi dalla partecipazione alla Zona di libero mercato. Essi si limitano alle chiacchiere sugli “elevati standard democratici e sociali dell'Unione Europea”.
L'Ucraina interessa a Bruxelles unicamente come appendice politicamente ininfluente, come mercato dei beni e fonte di manodopera a basso costo. E allo stesso tempo, come avamposto orientale dell'Unione Europea e degli Stati Uniti contro la Russia. [..]

Oggi il nostro popolo è esposto a una gigantesca operazione di agitazione propagandistica che sconfina nel tentativo di annichilire le coscienze. Il suo obiettivo: con l'aiuto del terrore psicologico per costringere la gente ad accettare la famigerata “scelta europea”, renderlo succube delle scelte della propria borghesia. Tuttavia, i risultati dei sondaggi di opinione dimostrano che gran parte dei miei compatrioti (secondo alcune fonti, la maggioranza) sosterrebbe la strada eurasiatica di integrazione.

Il Partito Comunista di Ucraina ritiene che il popolo, e non gli oligarchi, deve decidere verso quale direzione geopolitica occorra indirizzare il nostro paese. Per questo, abbiamo avviato le procedure di un referendum in merito alla questione della scelta della strada dell'integrazione. Ciò è fatto in armonia con la Costituzione e la legislazione nazionale, nell'osservanza di tutte le procedure giuridiche formali. Ma i dirigenti borghesi dell'Ucraina, violando pesantemente tutte le norme di diritto vigenti, rifiutano categoricamente di accordare il permesso all'avvio della raccolta delle firme per lo svolgimento del referendum. E i capi dell'Unione Europea, che si vantano continuamente della loro “democraticità”, chiudono volutamente gli occhi davanti a questo oltraggio.

In tal modo, l'Ucraina è trasformata oggi in un poligono, in cui si praticano i metodi per asservire i paesi della “periferia” europea all'imperialismo, trasformandoli in bantustan mendicanti privi di sovranità reale, dove i diritti umani vengono continuamente violati.

Stimati compagni! A conclusione del mio intervento voglio rivolgermi a ciascuno di voi con l'appello a riferire ai lavoratori del vostro paese di come la reazione esterna e interna – non esagero con le parole – stia violentando oggi il popolo dell'Ucraina.
Partito Comunista di Ucraina (KPU)



Questa Europa ci porterà verso il terzo conflitto mondiale? I paesi dei PIGS soffrono e si inginocchiano davanti alla troika, vedi la Grecia. Quando uno stato sovrano valuta la possibilità di non aderire al progetto europeo si tenta di sovvertirlo, vedi l'Ucraina. Pensateci su ... È questa l' Europa che volete?



prosegue in L'Europa accoglie i nazisti dell'Ucraina
La nuova ucraina brucia il comunismo

3 commenti:

  1. La posizione che sostieni, utilizzando quella del Partico Comunista ucraino, è estremamente condivisibile e tanto più sorprendente proprio perché viene incorniciata coi colori del comunismo, o meglio di un comunismo dal sapore patriottico, mi perdonerai questa espressione, tanto comune all'est europeo quanto all'America Latina che conosco un po' meglio per ragioni familiari.
    Purtroppo credo che la sinistra radicale europea risenta pesantemente di influenze passate di un comunismo filo-atlantico (in Italia ne abbiamo avuto un drammatico esempio con Berlinguer che è osannato non solo a sinistra ma anche, non a caso, da tutta l'area borghese e liberale) ragion per cui oggi non solo gli atomizzati residui comunisti di casa nostra, ma la sinistra radicale in genere continua a fare il gioco del capitalismo globale appoggiando sconsideratamente tutte queste posizioni filo-occidentali e filo-democratiche (nel senso occidentale di democrazia, ossia oligarchia mascherata) senza rendersi conto che lavorano per il nemico.

    Una parola di biasimo per i "nazionalisti" ucraini. Personalmente queste persone, se nazionalisti si definiscono, dovrebbero essere processate per appropriazione indebita. Ripulendo il termine da pericolose derive razziste e gerarchiche, il nazionalismo dovrebbe vedere al primo posto il bene della propria nazione e del proprio popolo. In questa prospettiva non vi è nulla di più antinazionale del capitalismo e pertanto la scelta filo-europea è contraria ad ogni nazionalismo che semmai, nei paesi dell'est, ma non solo, dovrebbe guardare con maggior empatia verso l'Eurasia come casa di patrie unite nella lotta al capitalismo, alla UE e agli USA. Non che Russia e Cina non siano a propria volta paesi sostanzialmente capitalisti ma almeno qui troviamo la sovranità, il primato della politica (e quindi del popolo) sul capitale e quindi la potenzialità di arrivare a un governo del popolo, cosa strutturalmente impossibile in Occidente.

    Ne parlavo tra l'altro nel mio ultimo post.

    Grande Perno, un abbraccio!

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  2. Forza Nuova saputo il ruolo di Svoboda in queste proteste ha tolto i ponti con quell'organizzazione.

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  3. Anonimo hai la fonte di quanto dici?

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