domenica 11 maggio 2014

Infangare la Cuba Socialista per celebrità e soldi

La lettera di Giordano Lupi contro la Sanchez

Yoani Sánchez ha disdetto il contratto con La Stampa e ha fatto di me un uomo libero, ché fino a ieri non potevo dire quel che pensavo, visto che la traducevo. Adesso che non ho più alcun legame e che gli interessi della blogger più ricca e premiata del mondo vengono gestiti dalla sua agente, Erica Berla, posso togliermi i sassolini dalle scarpe. Mi stavano facendo un male…


Ho avuto il torto di credere nella lotta di Yoani Sánchez ritenendola una lotta di David contro Golia, una lotta che partiva dal basso per colpire il potere, una lotta idealista per la libertà di Cuba. Mi sono dovuto rendere conto – a suon di cocenti delusioni – che l’opposizione di Yoani era lettera morta, per non dire di comodo, come per far credere al mondo che a Cuba esiste libertà di parola. Ho cominciato a dubitare che Yoani fosse non tanto un’agente della Cia – come dicevano i suoi detrattori – quanto della famiglia Castro, stipendiata per gettare fumo negli occhi. Ma anche se non fosse niente di tutto questo, basterebbe il fatto che mi sono reso conto di avere a che fare con una persona che mette al primo posto interessi per niente idealistici. Una blogger che conduce la sua vita tranquilla, che a Cuba nessuno conosce e che nessuno infastidisce, che non viene minacciata, imprigionata, zittita, che non ha problemi a entrare e uscire dal suo paese. Per la sua bella faccia mi sono preso offese e minacce di castristi e comunisti italiani, per aver condiviso una lotta inesistente, un sogno di libertà sperato da molti, ma non certo da lei, che pensava solo al denaro proveniente da premi e contratti. A questo punto non lo so se Yoani Sánchez è un’agente della Cia o della Rivoluzione Cubana. Non lo so e non m’interessa neppure di saperlo. So solo che non è la persona che credevo. Tanto mi basta.

Un episodio su tutti avrebbe dovuto farmi aprire gli occhi sulla realtà, oltre un anno fa, quando mandai mia suocera a casa di Yoani per chiederle chiarimenti sul viaggio italiano. Ebbene, la fecero attendere sulle scale. Non la fecero passare neppure in sala. Un comportamento molto strano per un cubano del popolo. Avrei dovuto credere a mia suocera quando mi diceva: “Quella gente non lotta per la libertà di Cuba. A loro interessa solo riempirsi le tasche”. Non l’ho fatto e ho sbagliato. Ho creduto in una lotta ideale che non esisteva. In realtà lo scopo di Yoani Sánchez è sempre stato quello di diventare ricca e famosa. Adesso l’ha raggiunto. Adesso stia lontano da me, che ho perduto persino il diritto di rientrare a Cuba, mentre la principessa delle blogger entra ed esce come se fosse un moscone che un po’ ronza all’Avana, un po’ a Miami. La parola farfalla non le si addice. Moscone è il termine più confacente. Adesso Yoani Sánchez aprirà un periodico farlocco, come li chiamiamo qui in Italia, qualcuno dei servizi glielo traduca in cubano, io non lo so fare. Un periodico farlocco come L’Avanti di Lavitola, con tutto il rispetto per Lavitola. Aprirà un giornale, insieme ai suoi amichetti, che a Cuba non leggerà nessuno, perché consultabile on line. Ma a Yoani cosa importa? A lei basta che qualcuno lo finanzi, che si legga a Miami, tanto in Spagna, che la comunità cubana continui a illudersi per una paladina inesistente.

Fin qui abbiamo viaggiato insieme, cara Yoani. Adesso basta. Il mio viaggio prosegue da solo, lontano dalle tue mire. Tocca anche Cuba, certo, che fa parte della mia vita, anche se molti cubani mi hanno deluso. Proverò a non pensarci, per rispetto a mia moglie, che è una cubana del popolo e non ha niente a che vedere con la tua alterigia borghese. E poi, l’ha detto anche Fidel Castro che sarà la storia a decidere. Vediamo chi assolverà. (1)

Giordano Lupi  (09 Maggio 2014)


Lo sfogo di Giordano Lupi va letto. Al che viene da chiedersi: quando Lupi traduceva la farsa della Sanchez "Cuba libre – Vivere e scrivere all’Avana", lo faceva per la causa cubana o per i soldi?
Ricordiamo il suo articolo del 9 maggio 2008

Ecco una vera rivoluzionaria, cari compagni rivoluzionari italiani, comunisti un tanto al chilo alla Rizzo e Diliberto, innamorati di Fidel alla Gianni Minà e convinti esportatori di sistemi dittatoriali alla Gianni Vattimo. Ecco una donna che meriterebbe tutta la vostra attenzione, una donna eroica come soltanto le donne sanno esserlo, quando credono in quello che fanno. Ecco una donna della tempra di Haidée Santamaria, Hilda Gadea, Celia Sánchez, cubane d’un tempo che hanno avuto la forza di sovvertire un regime. [..] Yoani Sánchez è un’eroina della nuova Cuba, esponente di una generazione Y che può dar vita a un nuovo esercito ribelle del cyberspazio, senza bisogno di nascondersi tra le montagne della Sierra Maestra. La guerra delle idee può dare buoni frutti, perché i dittatori temono chi pensa con la propria testa e poi non possono rinchiudere le idee in una galera. (2)


 Giordano Lupi, solo ora che non è più legato da nessun contratto con la Sanchez, attacca la Sanchez. C'è un giornalista, che con grande onestà intellettuale, che ha sempre denunciato e criticato la Sanchez, il suo nome è Gianno Minà. Ma le critiche di Minà alla Sanchez non piacevano a il Giordano Lupi sotto contratto che diceva nel 6 maggio 2009



Gianni Minà affronta il fenomeno Yoani Sánchez, rompendo un silenzio che dura da due anni, per definirla con tono sprezzante una blogger di moda. [..]  Forse la giovane blogger comincia a dare fastidio, dopo l’uscita di Cuba libre – Scrivere e vivere all’Avana edito da Rizzoli. Il libro sta andando bene, è tra i più venduti in Italia nella categoria non fiction di autori stranieri. [..] Gianni Minà prosegue con la solita storia dei dissidenti finanziati dalla CIA e in combutta con i terroristi internazionali. Racconta di una presidenza Bush che ha stanziato milioni di dollari per “un cambio rapido e drastico a Cuba” [..] Tra le righe si legge l’accusa che Yoani sarebbe una creatura costruita da qualcuno che manovra nell’ombra contro il regime cubano. Non si permetta tanto, egregio Minà. Traduco il blog di Yoani da quando nessuno la conosceva, credo in lei da sempre, sono tra le persone che ha voluto l’edizione del suo libro per un grande editore italiano. So con certezza che tutto è nato spontaneamente, per dare vita alle voci della strada, per far parlare la Cuba nascosta, in un vero e proprio esorcismo personale, che permette a una giovane blogger di impersonare la protesta silenziosa e senza colore politico che corre lungo le strade dell’Isola. Il mio lavoro di traduzione è da sempre puro volontariato al servizio della verità e del popolo cubano che ha finalmente trovato il suo interprete. Non ci sono soldi della CIA, egregio Minà. Per favore la faccia finita con questa tiritera che ha stancato tutti. Non servono soldi per raccontare la verità, servono soltanto gli attributi che questa ragazzina dimostra di possedere.
Yoani Sánchez descrive con realismo la Cuba contemporanea, dalla parte del cittadino che giorno dopo giorno è costretto a inventare il modo per sopravvivere. I suoi brevi racconti sono dei bozzetti a metà strada tra la metafora e il realismo più crudo, immersi nella vita quotidiana delle due anime di Cuba, ricchi di riferimenti a scrittori del passato dimenticati dalla cultura ufficiale, come Padilla, Cabrera Infante, Arenas e Lima. Yoani sogna una Cuba trasformata in un luogo dove ci si possa fermare a un angolo e gridare: “In questo paese non c’è libertà di espressione!”.


Siamo alle solite. Il regime cubano mette in campo tutte le sue forze per controbattere il tentativo di raccontare il vero volto di Cuba, al di là dei giochi politici e della retorica di regime. Lasciatemi dire che preferisco la spontaneità di una piccola blogger come Yoani a un presidente presentabile come Chávez. A ognuno i suoi miti. (Giordano Lupi) (3)




Per quanto voi vi crediate assolti siete per sempre coinvolti 
Giordano Lupi è libero. Ora può dire la verità. Una scelta non dettata dalla sua etica personale, ma semplicemente perchè gli hanno disdetto il contratto. Lupi non è un uomo libero, la libertà e la verità sono un' altra cosa. Lupi è semplicemente un uomo che ha perso un lavoro. Non tradurrà più le falsità della Sanchez, non ne sarà più complice, ma per una scelta altrui. La Sanchez sarà un moscone e vista la prolifica collaborazione avuta in questi anni viene da chiedersi: che cos'e Lupi?

1 commento:

  1. No, da morire :-) Sta Sanchez mi sembra fosse stata in Brasile l'anno scorso nel periodo in cui anch'io ero là per ragioni familiari e nella gran parte degli incontri l'hanno accolta a dovere. E' una subumana come lo sono tutti quelli che fanno della lotta ai sistemi della speranza una ragione di... guadagno!

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