martedì 3 febbraio 2015

Io sto con Erri e il popolo No Tav

"In Val di Susa lo Stato si comporta da tiranno che tratta i cittadini da sudditi di un feudatario. La Val di Susa si batte per una legittima difesa della salute della sua madre terra. Quella mostruosa galleria con i milioni di tonnellate di materiale guasterà aria, acqua e terra del loro suolo. Non ce l'hanno un'altra valle di ricambio, si battono per la loro vita stessa minacciata. Lo Stato per proseguire contro la volontà di quella valle ricorre a una occupazione militare, come di un territorio straniero" Erri De Luca

145 anni di carcere per aver difeso la propria terra, la propria salute, il proprio futuro. 47 condanne che ne evidenziano una ancora maggiore: la morte della democrazia. Intimidire il dissenso, annientare ogni spirito civico che obietta al potere. Il Val di Susa non è più una questione di alta velocità, è in atto un abuso di potere da parte dello Stato verso gli abitanti di una valle che forse qualcuno vorrebbe cancellare.
La farsa supera ogni limite pensabile con il processo allo scrittore De Luca accusato di istigazione al sabotaggio per un intervista in cui dichiarava: "la Tav va sabotata"

"Mi spiego meglio: la Tav va sabotata. Ecco perché le cesoie servivano: sono utili a tagliare le reti. Nessun terrorismo", però i sabataggi "sono necessari per far comprendere che la Tav è un'opera nociva e inutile." E poi la sua profezia: "la Tav non verrà mai costruita. Ora l'intera valle è militarizzata, l'esercito presidia i cantieri mentre i residenti devono esibire i documenti se vogliono andare a lavorare la vigna. Hanno fallito i tavoli del governo, hanno fallito le mediazioni: il sabotaggio è l'unica alternativa" (Intervista all'Huffingtonpost del 1 settembre 2013)

Ma qual è il De Luca pensiero?

"Non ho mai fatto l'esaltazione del sabotaggio. Ho semplicemente detto che quell'opera in Val di Susa va sabotata e per diverse ragioni. Non posso discutere le mie opinioni in un'aula di Tribunale. Quello che sta succedendo a Torino lo considero un abuso. Sono pronto a discutere dovunque, a confrontarmi con chiunque ma non nel ruolo di imputato. Se quello che ho detto è un reato, beh io lo ribadisco ma non lo posso ribattere davanti a un tribunale. Non lo posso neanche trattare. L'opinione non è trattabile, è un diritto intrattabile" [..] “i giudici intendono il verbo "sabotare" in maniera restrittiva, ovvero come danneggiamento diretto. E invece sabotare nella storia ha sempre avuto un'accezione politica: anche gli operai che bloccavano le catene di montaggio sabotavano, pur senza rompere alcun macchinario. È questo il valore principale della parola sabotaggio in Val di Susa: l'opposizione politica all'opera”. (De Luca)

Qui sotto pubblico un estratto dal suo libro "La parola contraria"

Nell’aula del tribunale di Torino il 28 gennaio 2015 non sarà in discussione la libertà di parola. Quella ossequiosa è sempre libera e gradita. Sarà in discussione la libertà di parola contraria, incriminata per questo. Per questo diritto sto nell’angolo degli imputati. Ho detto le mie convinzioni a un organo di stampa e i pubblici ministeri le hanno fatte rimbalzare su tutti gli altri. Se quelle frasi istigavano, la pubblica accusa le ha divulgate molto di più, ingigantendole e offrendo loro un ascolto di gran lunga maggiore. Quelle parole dette a voce al telefono sono state messe tra virgolette e dichiarate capo d’imputazione. Quelle virgolette attorno alle mie parole sono delle manette. Non posso liberarle da lì, ma quelle manette non hanno il potere di ammutolirle. Posso continuare a ripeterle e da quel mese di settembre 2013 lo sto facendo su carta, all’aria aperta e ovunque. Se la mia opinione è un reato, continuerò a commetterlo. [..] Considero un abuso di potere qualunque argomento che coinvolga la mia biografia di cittadino. Qui si processa uno scrittore per le sue frasi. I testimoni che posso presentare sono quelli che hanno letto le mie pagine. Non ne disturberò nessuno. Se crederanno, testimonieranno con un gesto, una firma, una lettura in piazza.[..]Che la linea Tav in Val di Susa possa essere sabotata, che possa non sbucare dall’altra e da nessuna parte. Che possano finire i fondi pubblici destinati all’affarismo di aziende collegate ai partiti. Che un governo di normali capacità di intende-31 re e volere la lasci incompiuta, come già altri 395 (trecentonovantacinque) grandi lavori in Italia. Che possa essere dichiarata disastro ambientale e i suoi responsabili perseguiti per questo. La linea Tav va sabotata: la frase rientra nel diritto di malaugurio. [..] Oggi la mia parola intralcia il malaffare dei lavori pubblici in Val di Susa, domani potrà fare di più. Insieme alla linea Tav in Val di Susa, si potrà sabotare la volontà di censura. In margine al diritto di parola contraria, desidero scrivere che per me si tratta di dovere. Se non lo facessi, se per convenienza tacessi, badando ai fatti miei, mi si guasterebbero le parole in bocca. Il mio vocabolario di scrittore si ammalerebbe di reticenza, di censura. Perderei la bella compagnia che la scrittura mi tiene dalla remota età del primo raccontino. Per me, da scrittore e da cittadino, la parola contraria è un dovere prima di essere un diritto. Torto: non sto subendo un torto, che riguarda un comportamento scorretto tra privati. Un torto lo può fare un automobilista a un incrocio. Sto subendo un abuso di potere da parte della pubblica accusa che vuole impedire, dunque sabotare, il mio diritto di manifestazione verbale. Sto subendo un processo per questo e non lo sgarbo di un estraneo.

Dal sito: Io sto con Erri (http://iostoconerri.net/)
Alcuni amici si stanno impegnando a tenere aperta una pagina internet dal titolo "iostoconerri". Lì raccolgono le dimostrazioni di sostegno, di affetto, di condivisione, iniziative, filmati. Nata spontaneamente l'idea "iostoconerri" ha già dato prova concreta che l'incriminazione non mi ha isolato, anzi ha istigato il risultato opposto. Sì, anche i pubblici ministeri nel mio caso possono istigare, a loro insaputa. Molte persone hanno sottoscritto "iostoconerri". E io con chi sto? Io sto con tutti loro e con la Val di Susa. Questo processo contro di me è appendice di innumerevoli processi al popolo della vallata. Sul banco degli imputati mi possono piazzare da solo, ma possono farlo solo lì. Già dentro l'aula e poi fuori di lì, isolata è l'accusa. (Erri De Luca)

La Tav va sabotata?
De Luca deve essere punito, rieducato dalla società. Il motivo è semplice: ha stretto legami con attivisti del movimento No Tav, ha solidarizzato con la loro causa e ha visto, con i suoi occhi, fino a dove è arrivata la follia di questo potere. Un potere che sa di sbagliare, ma non vuole ammetterlo e dunque condanna, o almeno ci prova, chiunque osa raccontare la verità. Ce l'hanno portata via. La libertà, la libertà di raccontare il reale, la verità che spaventa perchè capace di abbattere le fondamenta del loro malfunzionante sistema, fatto di sopprusi, veleni e corruzione. L'istigazione a delinquere è punibile da uno a cinque anni di reclusione, lo Stato vorrebbe condannare De Luca perchè in un'intervista ha detto: "la tav va sabotata". Vorrebbero condannare il pensiero di un libero cittadino. Pericolose. Le parole sono pericolose, soprattutto se libere dalla gabbia del sistema, parole che raccontano verità. La verità che loro non vorrebbero far emergere: la Tav Torino-Lione è ...
Lo Stato questo vuole, cancellare le parole contrarie. Insinuare in noi la paura, la paura di esprimere le nostri opinioni, vorrebbero farci esitare, strozzarcele, le parole.

Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”. La Costituzione; affidiamoci ai valori della nostra costituzione. Restiamo liberi: di pensare, di parlare, di manifestare.

Io sto con Erri, con i No Tav, con la libertà di pensiero. Abbattiamo questo clima di criminalizzazione, affrontiamo le loro intimidazioni e, a voce alta, continuiamo a ribadire che la Tav Torino-Lione è ... un opera inutile e insensata.
E ora condannateci tutti, rinchiudeteci dietro a delle grigie sbarre, ma le parole nessuno le potrà incatenare, circoleranno libere per tutta l'Italia e nessuno, ripeto nessuno, le potrà fermare.

Andrea 'Perno' Salutari

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