lunedì 13 febbraio 2012

L'europa non esiste: c'è solo il capitalismo europeo

L'Unione Europea decreta la morte della Grecia
"Stiamo assistendo al grande successo dell'Euro e qual è la manifestazione più concreta del grande successo dell'euro? La Grecia" (Mario Monti)

Oggi più che mai questa dichiarazione di un anno fa mostra cinicamente la crudeltà del capitalismo e del nostro governo.

La riforma greca voluta dall'UE in sintesi: diminuzione di oltre il 20% del salario minimo garantito e un taglio nelle pensioni; la vendita dei gioielli di famiglia, come le quote pubbliche in petrolio, gas, acqua e lotteria. L'ossigeno non sarà tassato, per ora. Tutto questo per ricapitalizzare le banche, le stesse banche che hanno causato la crisi. Cosa si sta facendo? Si taglia.
La Troika UE/BCE/FMI aggrava la condizione sociale dei greci, giunta ormai a livelli deprecabili.
Troviamo neonati denutriti perché i genitori non sono più in grado di alimentarli a sufficienza; le grandi case farmaceutiche iniziano a sospendere la fornitura di farmaci. Fra i giovani la disoccupazione è alle stelle, il 40 per cento di quelli compresi fra i 18 e i 30 anni è disoccupato; i dati ufficiali del ministero della salute ellenico, mostrano un aumento del 40% dei suicidi nei primi cinque mesi dell’anno in corso, rispetto allo stesso periodo del precedente anno. Ripeto: aumento del 40%. la risposta del commissariamento della BCE? Tagliare ancora le pensioni. Il 2012 si prospetta come l'anno dell'apocalisse per la Grecia, che difficilmente riuscirà ad alzare la testa.

Le misure d’austerità: un pericolo per la democrazia e i diritti sociali. I salari e le pensioni sono stati decurtati del 50% o addirittura, in certi casi, del 70%. La malnutrizione imperversa fra i bambini delle elementari, la fame fa la sua comparsa soprattutto nelle grandi città del paese, il cui centro è ormai occupato da decine di migliaia di Senza fissa dimora, affamati e cenciosi. La disoccupazione colpisce ormai il 25% della popolazione e il 45% dei giovani (il 49,5% delle giovani donne). I servizi pubblici sono stati ormai liquidati o privatizzati, con la conseguenza che i posti letto negli ospedali si sono ridotti (per decisione governativa) del 40%, che costa carissimo addirittura partorire, che gli ospedali pubblici sono ormai privi di bende o di medicine di base come l’aspirina" (Sonia Mitralia, membro del Comitato greco contro il debito)

La cosiddetta “troika” composta da Fmi, Bce e Ue sta commettendo uno dei più gravi reati dei tempi moderni: affamare un popolo. L’ennesima imposizione: applicare nuove misure di austerità in Grecia, con la riduzione degli stipendi, nuovi licenziamenti e tagli ai servizi sociali.
La Bce e l’Fmi affamano il popolo greco senza avere risolto il problema del debito ellenico. Il sindacato della Polizia greca, la Poasy, ha chiesto l’arresto dei rappresentanti ad Atene di Bce e Fmi, denunciando gravi violazioni penali.
Ma cosa stiamo diventando? Schiavi dei nuovi imperi della finanza?

"Stanno votando la morte della Grecia. Noi abbiamo vinto contro i Nazisti, abbiamo vinto contro la dittatura fascista e vinceremo anche questa volta" (Mikis Theodorakis)

La dittatura dei mercati
Il ministro Papademos ha usato l’espressione “punto di non ritorno” per descrivere l’attuale situazione della Grecia. Chiedendo il voto dei parlamentari dei due maggiori partiti, Nuova Democrazia e Pasok, il primo ministro ha esortato i greci a reagire in nome di un patriottismo, il cui obiettivo deve essere quello di salvare il paese dalla catastrofe. Papademos, ex vice presidente della BCE svende e massacra il suo popolo in nome dei mercati mondiali e prova a giustificare tale assassinio come un "gesto patriottico". La BCE e l'UE uccidono le patrie, Papademos sta uccidendo il popolo greco.

I comunisti greci accusano l'esecutivo di svendere il paese agli interessi dei monopoli capitalistici dell'Unione Europea ed in particolare a quelli di Berlino.

Quel clima di attesa che ha caratterizzato le tre giornate di sciopero generale che martedi, venerdì e sabato hanno paralizzato la Grecia, nel tentativo di impedire la svendita del paese agli interessi di un'Unione Europea sempre più tedesca, hanno lasciato oggi campo libero alla rabbia.
Il Parlamento greco è stato assediato da 200 mila manifestanti, moltissimi gli scontri durissimi nel centro di Atene e molte altre citta' della Grecia. Nei giorni scorsi, la troika è stata pesantemente contestata in Portogallo. 300mila i manifestanti.
Irlanda, Portogallo, Spagna, Italia e Grecia. L'UE e la BCE mettono in pericolo sovranità e democrazia! Oggi in Grecia, domani?
Manolis Glezos, che nel 1941 sotto occupazione nazista, si arrampicò sull'acropoli e tirò giù il simbolo della svastica nazista, ieri è stato malmenato dalla polizia.
Il Parlamento ha votato la capitolazione del paese. Centinaia di migliaia di persone in piazza. Quello che era cominciato come un assedio si è trasformato in una battaglia campale in tutta la Grecia: scontri ovunque, decine di edifici pubblici e banche assaltati e incendiati, per salvare il futuro di un popolo trascinato in guerra. Non c'è più neanche quell'illusione, imperante fino a qualche tempo fa, in una parte consistente della popolazione, che il massacro sociale fosse, sì ingiusto, ma indispensabile a salvare il paese dal default. Mese dopo mese è stato tagliato tutto ciò che era possibile tagliare, milioni di greci sono stati gettati nel baratro della disoccupazione, della precarietà, della fame. Una ventina di scioperi generali in tre anni, occupazioni, blocchi stradali, atti di disobbedienza civile non sono riusciti a fermare un processo di impoverimento di diritti e di sovranità.

"Sia maledetto il soldato che spara contro il suo stesso popolo". (S.Bolivar)

La polizia ha malmenato il proprio popolo, tra cui il cantautore Mikis Theodorakis e l'ex partigiano Manolis Glezos (entrambi ottantenni).
Tutto il centro di Atene è stato teatro di scontri, numerosi gli arresti. E' avvenuta una vera e propria battaglia campale, in atto, non solo nel centro della capitale ma in numerosissimi quartieri e in altre città, e nonostante una rivolta popolare senza precedenti il Parlamento coloniale di Atene ha approvato quella che può essere considerata una capitolazione. Alle imposizioni dei mercati e della troika (Bce, Fmi e UE) hanno detto sì 199 deputati, no 74 e 5 si sono astenuti. Il ricatto che ha cancellato, nuovamente, la democrazia ellenica.
I due partiti che sostengono il governo del primo ministro Lucas Papademos hanno espulso ieri notte oltre 40 deputati che hanno votato 'no' al 'memorandum'. Nuova Democrazia ha annunciato di avere espulso 21 dei suoi 83 deputati, mentre il partito socialista Pasok circa 20 su un totale di 153.

Le crisi del capitalismo
Non dobbiamo sorprenderci che l'Europa abbia bisogno di crisi, di gravi crisi, per fare passi avanti. I passi avanti dell'Europa sono per definizione cessioni di parti della sovranità nazionale ad un livello comunitario (M.Monti)

La crisi non è una eccezione ma è la norma del sistema economico capitalista.
Negli ultimi venticinque anni ci sono state già altre sette crisi, soprattutto nel settore finanziario:
1987: crack a Wall Street
1992: crisi del Sistema Monetario Europeo con la fuoriuscita dal sistema della Lira e della Sterlina
1994/95: crisi finanziaria in Messico a pochi mesi dal varo del Nafta con Usa e Canada
1997: crisi finanziaria in Giappone, Corea e in altri paesi asiatici.
1998: crisi finanziaria in Russia e svalutazione pesantissima del rublo
1999: crisi in Argentina dovuta proprio al default del debito
2001: crisi di nuovo negli Usa a causa dell’esplosione della bolla speculativa sulla Net-Economy.
2007: esplode una nuova crisi, alla quale siamo ancora dentro.

Perchè è necessario riconquistare la sovranità?
La sovranità nazionale è l'indipendenza che permette ad una nazione la possibilità di decidere del proprio destino. Nel nostro periodo storico, visto la dominazione globale degli Stati Uniti e il tentativo maldestro dell'Unione Euopea, questa questione ritorna importante ed attuale. La difesa dell’indipendenza implica l’adozione di una politica nazionale ed estera in linea con i propri interessi nazionali.
Il Fondo Monetario Internazionale, la BCE, l'Unione Europea, ecc, vogliono decidere per noi, al solo fine dei loro interessi.. Esiste un'alternativa?
Sì. Pensiamo allo sviluppo economico di alcuni paesi emergenti, che in gran parte, hanno rifiutato i piani fallimentari del FMI per approdare ad un intervento statale in economia. Penso al Venezuela o all'Argentina.
Lo stato deve essere libero di scegliere il proprio destino e non è tollerabile essere la pedina in mano ad interessi di autorità esterne, che ci dettano l'agenda politica/economica e le manovre da macelleria sociale, come stiamo vivendo ora con il commissariamento del Governo Monti.
Il commissariamento della Grecia ha portato la totale perdita di sovranità e la completa distruzione di tutte le conquiste ottenute dai lavoratori, in pochi instanti hanno cancellato le vittorie di 40anni di lotte. Ora tocca all'Italia.

"I lavoratori devono rendersi conto delle cause della crisi e prepararsi per una vera guerra: consapevole, pianificata e organizzata che conduca al rovesciamento del potere" (Aleka Papariga, segretario KKE)

La Grecia e l'Italia
Esprimo la piena solidarietà a tutto il popolo greco che sta subendo l’ennesimo pacchetto di austerità. Il sistema capitalistico svende le nazioni per salvaguardare i mercati mondiali. I nostri sacrifici e la nostra miseria sono dovuti a questo sistema.
La sinistra greca accusa l'Unione Europea di svendere il proprio paese. In Italia il PD sostiene Monti nella svendita. Il popolo greco ha assediato il parlamento. In difesa della sovranità nazionale contro: Unione Europea, Fondo Monetario Internazionale, Banca Centrale Europea. La soluzione è davanti ai nostri occhi: abbattere il neoliberismo e costruire un'alternativa concreta, credibile e reale, che basi la sua prospettiva sull'indipendenza, il socialismo e la giustizia sociale.

"Ora la responsabilità è esclusivamente del popolo. O il popolo li spazzerà via definitivamente o continuerà a versare lacrime e indignazione inutilmente ed ingiustamente con le vecchie e nuove forze pseudo-salvatrici"- Aleka Papariga (Segretario KKE)

Andrea 'Perno' Salutari

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