domenica 17 luglio 2011

Star Trek Countdown

Star Trek: Countdown” è un libro in paperback a fumetti pubblicato in Italia da Ultimo Avamposto in numero unico ed è il preludio al film Star Trek XI, record d’incassi, uscito nel 2009.  Il disegnatore è l’italiano David Messina (http://davidmessinart.blogspot.com/) che abbiamo incontrato l’anno scorso alla Sticcon di Bellaria

E’ stata l’esperienza più strana e più difficile in assoluto. Perché se c’è una cosa di cui la Bad Robot aveva assolutamente paura, e lo devo dire, siete voi (fan)! Considerate che solo per iniziare a parlare con i mie referenti e quindi con Baronoff, Orci e Kurtzman e gli sceneggiatori ho dovuto firmare due contratti di non divulgazione. Poi voi direte … è finita lì? No! Per poter leggere la sceneggiatura mi è arrivato un terzo contratto ancora più severo, ancora più restrittivo. E uno dice, ok hai firmato tre contratti, ormai stanno tranquilli … No! Per permettermi di vedere il materiale mi hanno chiesto il mio numero di telefono, la mia compagnia telefonica, mi hanno mandato un programma preparato dalla Paramount che si è auto installato nel mio computer, e solo dal mio computer, solo con il mio telefono potevo accedere al materiale di riferimento della Paramount. Dopo un po’ l’ho dovuto chiedere: scusatemi, ma perché tutta questa segretezza? Ok, è un film molto atteso, ma io mi sento come se lavorassi per la Cia. […] Loro, mi mandano questa email (di risposta). Prendi il tuo cellulare e metti il T9. Ora prova a scrivere ananas … io provo, ma non c’è sul T9. Prova un'altra parola: pinguino. Io provo a scrivere: no, non c’è. Ok, David. Adesso prova a scrivere Kirk … scrivo è c’è. Prova a scrivere Klingon … provo a scrivere Klingon e c’è sul T9. Prova a scrivere Enterprise. E c’è pure quella! Capisci perché ti dobbiamo proteggere da loro? E’ tutto chiaro: stanno nel mio cellulare! Devo stare attento!” (David Messina, allo Sticcon 2010 a Bellaria)



L'attesa è finita.” (Nero)


La storia del fumetto Star Trek: Countdown
Capitolo Uno – Data stellare 65333.4 (2387)
L’avventura inizia sull’astronave mineraria Narada del capitano Nero (l’antagonista della Federazione in Star Trek XI). L’equipaggio dell’astronave è costretto ad abbandonare l’estrazione del decalitio a causa di un massiccio brillamento stellare, da parte della Stella di Hobus. Qui entra in scena l’ambasciatore della Federazione dei Pianeti uniti, la nostra vecchia conoscenza Spock.
Spock avverte il Senato romulano di una prossima catastrofe ambientale proveniente dal sistema Hobus che potrebbe annientare l’intero Impero Romulano. Causa? La stella si sta trasformando in una supernova di potenza inaudita. L’ambasciatore Spock propone una soluzione: usare il decalitio per creare la Materia Rossa che potrà trasformare la supernova in un buco nero ed arrestarne l’espansione. I vulcaniani hanno la tecnologia adatta, ma il Senato romulano rifiuta l’aiuto perché proveniente dai vulcaniani appunto. Qui ritorna Nero che come rappresentante dei minatori, affronta il Senato appoggiando apertamente la proposta di Spock e portando la sua testimonianza a proposito della Stella di Hobus.
Nero non accetta la decisione del Senato ed unisce le sue forze con Spock, offrendosi di estrarre il decalitio e mettendo a disposizione la sua nave e l’equipaggio. Durante l’estrazione la nave di Nero viene attaccata da tre vascelli remani e abbordata. Incredibilmente sopraggiunge la USS Enterprise, capitanata da Data, la quale riesce a mandare in fuga i remani salvando Spock e Nero.

Capitolo Due – Data stellare 65390.1
Terminato il combattimento Nero e la Federazione confiscano parte del decalitio in mano ai remani ottenendo così la quantità necessaria per il piano dell’ambasciatore Spock. L’equipaggio dell’Enterprise contribuisce a riparare la Narada e Nero partecipa ad una cena di cortesia sulla nave Federale. Nero non avendo accesso alle informazioni riservate si limita a visionare i capitani più famosi della Flotta Stellare, tra cui ovviamente Kirk.
Nel frattempo gli scienziati di Romulus studiano il fenomeno del sistema e capisco che l’allarme di Spock ha dei fondamenti solidi. Ma piuttosto che farsi aiutare dai vulcaniani, suggeriscono al Senato di iniziare una guerra contro Vulcano per invaderlo e sottrargli la tecnologia necessaria. La decisione tarda a giungere e per questo si decide di avviare i protocolli per un’evacuazione d’emergenza del pianeta. L’arrivo su Vulcano per Spock e i suoi alleati romulani è glaciale, solo grazie all’intervento dell’ambasciatore Picard riescono ad avere il permesso di parlare di fronte al Consiglio Scientifico. Spock all’udienza esprime tutta la sua preoccupazione per la stella del sistema Hobus. Ma il presidente del consiglio romulano è più che perplesso di condividere le ricerche sulla manipolazione della Materia Rossa con un governo militarista come quello romulano.
Messa ai voti la proposta di Spock viene respinta. Nero si imbestialisce, ma accetta di  trasferire tutto il decalitio sull'Enterprise con la promessa di Spock, Picard e Data di fare tutto il possibile per portare a termine la missione per loro conto, senza l’aiuto vulcaniano. Mentre Spock e Picard discutono sulla possibilità di una missione suicida per l'iniezione della Materia Rossa, Data li informa che la stella Hobus è effettivamente esplosa e Romulus è andato distrutto, compresa l’intera famiglia di Nero.

Capitolo Tre
Nero è distrutto dal dolore quando riceve una chiamata da parte della Nave Stellare Galen che, insieme ad altre due navi offrono assistenza alla Narada. Nero intercetta uno shuttle sul quale hanno trovato rifugio i Senatori romulani, i quali, presi a bordo dalla Narada, spiegano a Nero che il loro compito è ora guidare il popolo romulano verso una nuova casa. Ma per Nero la civiltà romulana è morta insieme al suo pianeta natale e, in uno scatto d'ira, afferra il Debrune Teral'n, un'antica arma che rappresenta lo scettro del potere, con la quale uccide il Pretore. Dopo l'assassinio, Nero e il suo equipaggio completano simbolicamente la loro trasformazione da pacifici minatori a guerrieri, portando a termine un antico rituale che consiste nella rasatura della testa e nel tatuaggio profondo come segno del dolore per la perdita dei propri cari. Nel frattempo, su Vulcano, l'Alto Consiglio sta ancora decidendo il da farsi riguardo la materia rossa e al piano di Spock. Il piano è di portare la materia rossa all'interno della stella creando così una singolarità capace di far collassare l'astro su sé stesso. Per portare a termine il piano è necessario servirsi di una nave sperimentale chiamata Jellyfish che permette di operare in atmosfere estreme. Nero, su indicazione dei senatori, giunge in una base militare segreta chiamata The Vault che rappresenta il punto di incontro per tutta la flotta superstite. Salito a bordo, il comandante D'SPAL accoglie Nero e gli mostra l'arma più avanzata nel complesso: un derivato di tecnologia Borg che dà ai Romulani un vantaggio tecnologico incolmabile sulle altre potenze della Galassia. La Jellyfish arriva finalmente su Vulcano con il suo pilota e ideatore: Geordi LaForge  che, dopo aver lasciato la Flotta, è diventato un progettista privato di astronavi. Intanto Picard e Spock sono molto preoccupati per il fatto che Nero potrebbe effettivamente essere in rotta verso Vulcano per portare a termine la sua vendetta, Spock decide quindi di anticipare la partenza della Jellyfish, si sente ancora responsabile per non essere riuscito a convincere le parti coinvolte, della pericolosità della minaccia del fenomeno stellare e per la sua decisione di coinvolgere Nero. Prima della partenza, la Narada viene attaccata da una flotta di navi appena disoccultata. È un gruppo di attacco Klingon comandato dal Generale Worf che accusa Nero di violazione del confine e assassinio di cittadini dell’Impero. Il Klingon richiede la resa immediata e minaccia la distruzione della Narada insieme al suo equipaggio.

Capitolo Quattro – Data stellare 64467.14
L’attacco Klingon contro Nero risulta inefficace, Nero senza troppa difficoltà riesce a distruggere molte navi Klingon. Nero invita il capitano Worf a salire a bordo della sua nave per discutere i termini della resa, Worf accetta ma in realtà porta avanti un progetto eroico e con i suoi guerrieri tenta di abbordare la nave nemica. Su Vulcano, nel frattempo, LaForge consegna la Jellyfish a Spock dopo che tutte le modifiche sono state completate. L'ingegnere comunica al vulcaniano che la nave viene attivata solo da comandi vocali calibrati sulle caratteristiche di Spock, in modo che nessuno possa impossessarsene in maniera fraudolenta. Sulla Narada i più abili e preparati guerrieri Klingon stanno facendo strage degli uomini dell'equipaggio di Nero. Worf riesce addirittura a raggiungere la plancia della nave con l'intento di affrontare faccia a faccia il capitano nemico. Nero è nascosto e, prima di colpire, cerca di convincere Worf che i Klingon sono usati dalla Federazione proprio come lui è stato usato da Spock e dai Vulcaniani  per perseguire i proprio scopi. Worf è del tutto impermeabile al discorso e si prepara alla lotta, ma viene colpito alla schiena da un tentacolo Borg. Nero dichiara quindi che, dopo aver distrutto Vulcano e la Terra, Kronos sarà il successivo bersaglio della sua furia distruttiva. Al suo arrivo sul campo di battaglia, l'Enterprise non trova altro che rottami dei vascelli Klingon. Rottami e la Narada, che improvvisamente disattiva il suo occultamento e apre un canale di comunicazione con la nave federale. Nero mostra agli ufficiali di plancia lo spettacolo del loro ex collega (Worf) fermo sulla placia della nave e domanda se Spock sia effettivamente andato a colpire la stella di Hobus. Picard chiede a Nero di interrompere i suoi attacchi, dato che nessun massacro potrà portare indietro Romulus dalla distruzione. Picard minaccia di attaccare la Narada con tutta la forza della Flotta Stellare se il suo capitano non dovesse arrendersi. Nero ignora le parole di Picard e lo taccia dicendogli che lui non ha titolo, non essendo più un capitano. Si rivolge quindi a Data e gli offre la possibilità di teletrasportare Worf a bordo della Enterprise, dopodiché chiude bruscamente la comunicazione. Dopo aver trasportato Worf sulla plancia dell'Enterprise,  la Narada apre il fuoco sull'Enterprise, ma la mossa è prevista e nello stesso tempo la nave federale scatena i suoi banchi phaser sulla nave romulana. La Narada infligge un grave danno all'Enterprise, ma la nave sopravvive allo scontro, la propulsione a curvatura tuttavia è danneggiata e quindi Data non può inseguire Nero, che si precipita all'inseguimento di Spock. Il vulcaniano intanto sta completando l'avvicinamento alla stella Hobus, mentre rilascia la capsula di materia rossa, Spock compila il diario della nave e lo trasmette nello spazio nella speranza che qualcuno possa registrare la cronaca del suo ultimo viaggio e possa trasmetterla all'Accademia Vulcaniana delle Scienze dove potrà essere conservata negli archivi. Nero, giunto appena in tempo per testimoniare la fine della stella Hobus, accusa Spock di aver preparato il piano fin dall'inizio riuscendo infine a salvare Vulcano a costo della vita di tutto il popolo Romulano. Tuttavia la Narada deve soccombere alla forza gravitazionale della singolarità, che trascina la nave al suo interno. Spock chiude il suo diario notando come il pericolo per la Galassia sia finalmente scongiurato e spiegando ai suoi amici che la sua morte non deve essere compianta in quanto la sua missione ha soddisfatto uno dei capisaldi della logica. Dopo avere rapidamente completato le riparazioni essenziali alla curvatura e aver inseguito Nero, l'Enterprise arriva al sistema Hobus dove al suo equipaggio non resta altro che contemplare il buco nero creato da Spock e constatare la sparizione della Jellyfish e della Narada all'interno della singolarità. Picard commenta come Spock fosse già sicuro della sua morte e avesse accettato la missione pur sapendo che sarebbe stata suicida in ultima analisi. Come segno di rispetto, l'ambasciatore augura che l'anima del Vulcaniano possa vivere a lungo e con prosperità, mentre l'Enterprise si allontana dal buco nero che una volta era la stella Hobus, dove tutto è iniziato. Il resto della storia lo potete seguire in Dvd su Star Trek XI

Per tutta la vita, ho aspettato questo giorno … la resa dei conti.” (Nero)

Star Trek Countdown è un fumetto ben realizzato e altamente consigliato per capire appieno la storia di Star Trek XI, in particolar modo per conoscere la storia del “nemico” di turno, il romulano Nero. Le ragioni o la pazzia di Nero verso Spock e l’intera Federazione dei Pianeti Uniti vengono qui mostrate pagina dopo pagina. Ampio spazio ai personaggi di ST TNG che arricchiscono l’intera storia, chiarendola nei minimi particolari. Assolutamente un buon lavoro quasi indispensabile.



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