In Grecia hanno arrestato Babbo Natale, e anche se dirlo così può sembrare una burla, racconterò brevemente l'incubo greco che presto la BCE esporterà in Italia. La crisi economica ha ucciso il Natale, certo, ha ucciso il lato consumistico di questa festa religiosa, ma permettetemi di dire che solo questo è rimasto, oltre un grosso senso di falsità ed ipocrisia che avvolge i "cattolici per caso".
Non tutto il male viene per nuocere, non sono dispiaciuto della crisi del Natale consumistico, ma sono letteralmente terrorizzato dalla causa sociale che l'ha generata.
Quest'anno in Grecia si è visto un Natale senza festa, con un peggioramento della crisi, della criminalità e della disoccupazione. Negozi vuoti, seppur con sconti che arrivavano al 70 per cento, molti del tutto chiusi. Un deserto natalizio in una paese commissariato dalla BCE, spremuto fino all'osso con la popolazione che fa ormai la fame. Niente shopping natalizio, nessun sorriso sui volto dei bambini, che per fortuna non capiscono ancora bene cosa li attenderà nei prossimi anni, la tragedia colpirà loro più di tutti. Una nazione morta, proprio come vogliono i banchieri del mondo.
Stiamo assistendo al grande successo dell'Euro e qual'è la manifestazione più concreta del grande successo dell'euro? La Grecia. (Mario Monti)
La tragedia è ormai fuori controllo. Neonati denutriti perché i genitori non sono più in grado di alimentarli a sufficienza; le grandi case farmaceutiche iniziano a sospendere la fornitura di farmaci. Per le strade di Atene, quasi nessuno. Fra i giovani la disoccupazione è alle stelle, al 40 per cento di quelli compresi fra i 18 e i 30 anni è disoccupato; la risposta del commissariamento della BCE? Tagliare ancora le pensioni. Il 2012 si prospetta come l'anno dell'apocalisse per la Grecia, che difficilmente riuscirà ad alzare la testa.
La Grecia è vicina e ne cito un esempio. A Treviso un operaio disoccupato ha rubato i regali per i propri figli, non voleva rovinargli il natale. Il 50enne arrestato dalla polizia ha dichiarato: «Non riesco a trovare un lavoro ma per Natale volevo fare dei presenti ai miei cari». Il negozio l'ha denunciato senza tanti scrupoli. Ecco il volto del Natale. Non è una storia da Terzo Mondo, ma il disagio sociale creato, tra l'indifferenza di molti, dal sistema capitalista nella ricca Italia! Ah già. Buon Natale.
Gli stipendi italiani sono fermi da 10 anni e la manovra del governo Monti ha una similitudine con la ricetta greca. I nostri salari sono inferiori di mille euro circa rispetto alla media Ocse, e di circa 4000 rispetto alla media Ue a 15. E con gli stipendi, si riducono anche le prospettive di futuro. Aggiungiamo una disoccupazione giovanile al 30% e una precarietà dilagante e abbiamo un mix micidiale.
La ricca Italia si sta impoverendo e la Grecia non è poi tanto lontana. Riducendo salari, pensioni, servizi sociali, la quantità di denaro a disposizione delle famiglie, la recessione sarà inevitabile e porterà la perdita ulteriore di migliaia di posti di lavoro.
Il 25 dicembre si festeggia la nascita di Gesù e si ricorda la fine dell'Unione Sovietica. Avrei preferito festeggiare l'Unione Sovietica e ricordare la fine di Gesù e del Natale. Non voglio assolutamente glorificare l'ultima fase dell'Unione Sovietica che aveva limiti strutturali evidenti, ma lo scioglimento dell'URSS ha difatto permesso l'allargamento del capitalismo selvaggio. Il Natale 2011 sarà da me ricordato come la non festa causata dalla crisi, il natale della sofferenza dei genitori incapaci di regalare un sorriso ai propri figli, figli che per futuro avranno solo un incubo.
Concludo con una notizia più allegra: una 60ina di reclusi nel lager, chiamato CIE, di Corso Brunelleschi hanno provato un evasione di massa questa notte approfittando dei pochi militari presenti e dei danni alle strutture dopo le ultime rivolte. Molti di loro oggi possono respirare l'aria di libertà e povertà che emana la nostra patria tradita e venduta.
Andrea 'Perno' Salutari
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