domenica 5 febbraio 2012

I comunisti e la sovranità nazionale

Dovendo anzitutto conquistare il potere politico, elevarsi a classe nazionale, costituirsi in nazione, il proletariato resta ancora nazionale, ma per nulla affatto nel senso in cui lo è la borghesia (K.Marx)

Il commissariamento della BCE ha riaperto a sinistra e tra i comunisti, seppur timidamente, il tema della sovranità nazionale. Non pagare il debito, uscire dall'Unione Europea e dall'Euro è posizione minoritaria, ma viva e in crescita. Lo dimostra la stessa preoccupazione proveniente dalle dirigenze dei partiti ed associazioni di sinistra che, in gran parte, temono una radicalizzazione della lotta e della prospettiva politica.
La discussione sarà minoritaria e spesso emarginata, ma esiste e vive.

Il comunismo non contrappone, ma accorda e unisce il patriottismo e l'internazionalismo proletario poichè l'uno e l'altro si fondano sul rispetto dei diritti, delle liberta' dell'indipendenza dei singoli popoli. E' ridicolo pensare che la classe operaia possa staccarsi, scindersi dalla nazione (P.Togliatti)

La sovranità nazionale è l'indipendenza che permette ad una nazione la possibilità di decidere del proprio destino. Nel nostro periodo storico, visto la dominazione globale degli Stati Uniti e il tentativo maldestro dell'Unione Euopea, questa questione ritorna importante ed attuale. La difesa dell’indipendenza implica l’adozione di una politica nazionale ed estera in linea con i propri interessi nazionali.
La sinistra europea protesta contro l’Europa di Maastricht e la Costituzione europea, ma difende l'appartenenza a questa Unione Europea e all'Euro, mostrando una posizione conflittuale, timorosa persino sull'uscita dalla Nato e contro le 113 installazioni militari statunitensi.

Il Fondo Monetario Internazionale, la BCE, l'Unione Europea, ecc, vogliono decidere per noi, al solo fine dei loro interessi liberali. Esiste un'alternativa?
Sì. Pensiamo allo sviluppo economico di alcuni paesi emergenti, che in gran parte, hanno rifiutato i piani fallimentari del FMI per approdare ad un intervento statale in economia. Penso al Venezuela o all'Argentina.
Lo stato deve essere libero di scegliere il proprio destino e non è tollerabile essere la pedina in mano ad interessi di autorità esterne, che ci dettano l'agenda politica/economica e le manovre da macelleria sociale, come stiamo vivendo ora con il commissariamento del Governo Monti.

Non dobbiamo sorprenderci che l'Europa abbia bisogno di crisi, di gravi crisi, per fare passi avanti. I passi avanti dell'Europa sono per definizione cessioni di parti della sovranità nazionale ad un livello comunitario (M.Monti)

Un governo eletto da nessuno, ma impostoci dalla BCE, un paese senza sovranità popolare è un paese senza vere istituzioni democratiche. In Grecia il governo aveva proposto di lanciare un referendum sul piano di salvataggio proposto dall'Europa, è stato commissariato all'istante per impedire al popolo di potersi esprimere. L'UE calpesta visibilmente la democrazia attiva.
Il commissariamento della Grecia ha portato la totale perdita di sovranità e la completa distruzione di tutte le conquiste ottenute dai lavoratori, in pochi instanti hanno cancellato le vittorie di 40anni di lotte. Ora tocca all'Italia, che nei primi mesi sta attuando una macelleria sociale senza precedenti. Il posto fisso viene considerato "monotono" e l'art.18 viene cancellato. Ma è solo l'inizio.

Come reagire?
La nostra patria ha bisogno di un soggetto politico forte e credibile che sia in grado di porre al centro del suo agire le parole d’ordine della Giustizia Sociale, della Sovranità nazionale e dell’Indipendenza.

Noi esigiamo la libertà di autodeterminazione, cioè l'indipendenza, cioè la libertà di separazione delle nazioni oppresse, non perché sogniamo il frazionamento economico o l'ideale dei piccoli Stati, ma, viceversa, perché desideriamo dei grandi Stati e l'avvicinamento, persino la fusione, tra le nazioni su una base veramente democratica, veramente internazionalista, inconcepibile senza la libertà di separazione (V.Lenin)

Andrea 'Perno' Salutari

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