martedì 5 giugno 2012

Forza KKE, Forza Syriza, Forza Popolo Greco

"Uomini e donne di Grecia, è con un senso di dignità e dovere patriottico, che abbiamo preso la decisione di non tradire le vostre speranze e aspirazioni ...I partiti a favore del piano di salvataggio non volevano semplicemente farci sostenere un governo che imponesse più austerità , ci volevano far accettare anche misure che aumentano la povertà e la disperazione. Noi non abbiamo fatto questa concessione." Alexis Tsipras, presidente della Coalizione Sinistra Radicale (Syriza)

Alexis Tsipras è il leader carismatico di Syriza che potrebbe portare la sinistra al governo in Grecia. Il futuro della Grecia potrebbe condizionare tutta l'Europa. Syriza, come tutti i partiti della Sinistra Europea, tiene una linea ambigua. Contro le misure di austerity, contro il memorandum firmato da Atene due anni fa, critico ma fedelissimo dell'Unione Europea e l'Euro. Ma il suo programma elettorale è incompatibile con essa.
Tsipras vuole ingannarci affermando che la Grecia non può abbandonare l’euro perchè “L'espulsione della Grecia dall'euro sarebbe una catastrofe per l'intera economia europea” (1) La Grecia non è indispensabile per l'UE, e trovo divertente il ricatto di Tsipras.
Se Syriza avrà il coraggio di attuare il loro programma politico sarà molto probabile una loro cacciata da euro e UE e quindi sarebbe indispensabile un Piano B. Se Syriza non avrà questo coraggio crollerà la speranza di cambiamento. Ma quello che mi domando è: hanno nel cassetto il Piano B?

Programma di Syriza (2)
1. Realizzare un audit del debito pubblico. Rinegoziare gli interessi e sospendere i pagamenti fino a quando l’economia si sarà ripresa e tornino la crescita e l’occupazione.
2. Esigere dalla Ue un cambiamento nel ruolo della Bce perché finanzi direttamente gli Stati e i programmi di investimento pubblico.
3. Alzare l’imposta sul reddito al 75% per tutti i redditi al di sopra di mezzo milione di euro l’anno.
4. Cambiare la legge elettorale perché la rappresentanza parlamentare sia veramente proporzionale.
5. Aumento delle imposte sulle società per le grandi imprese, almeno fino alla media europea.
6. Adottare una tassa sulle transazioni finanziarie e anche una tassa speciale per i beni di lusso.
7. Proibire i derivati finanziari speculativi quali Swap e Cds.
8. Abolire i privilegi fiscali di cui beneficiano la Chiesa e gli armatori navali.9. Combattere il segreto bancario e la fuga di capitali all’estero.10. Tagliare drasticamente la spesa militare.
11. Alzare il salario minimo al livello che aveva prima dei tagli (751 euro lordi al mese).
12. Utilizzare edifici del governo, delle banche e della chiesa per ospitare i senzatetto.
13. Aprire mense nelle scuole pubbliche per offrire gratuitamente la colazione e il pranzo ai bambini.
14. Fornire gratuitamente la sanità pubblica a disoccupati, senza tetto o a chi è senza reddito adeguato.
15. Sovvenzioni fino al 30% del loro reddito per le famiglie che non possono sostenere i mutui.
16. Aumentare i sussidi per i disoccupati. Aumentare la protezione sociale per le famiglie monoparentali, anziani, disabili e famiglie senza reddito.
17. Sgravi fiscali per i beni di prima necessità.
18. Nazionalizzazione delle banche.
19. Nazionalizzare le imprese ex-pubbliche in settori strategici per la crescita del paese (ferrovie, aeroporti, poste, acqua …).
20. Scommettere sulle energie rinnovabili e la tutela ambientale.
21. Parità salariale tra uomini e donne.
22. Limitare il susseguirsi di contratti precari e spingere per contratti a tempo indeterminato.
23. Estendere la protezione del lavoro e dei salari per i lavoratori a tempo parziale.
24. Recuperare i contratti collettivi.
25. Aumentare le ispezioni del lavoro e i requisiti per le imprese che accedano a gare pubbliche.
26. Riformare la costituzione per garantire la separazione tra Chiesa e Stato e la protezione del diritto alla istruzione, alla sanità e all’ambiente.
27. Sottoporre a referendum vincolanti i trattati e altri accordi rilevanti europei.
28. Abolizione di tutti i privilegi dei deputati. Rimuovere la speciale protezione giuridica dei ministri e permettere ai tribunali di perseguire i membri del governo.
29. Smilitarizzare la guardia costiera e sciogliere le forze speciali anti-sommossa. Proibire la presenza di poliziotti con il volto coperti o con armi da fuoco nelle manifestazioni. Cambiare i corsi per poliziotti in modo da mettere in primo piano i temi sociali come l’immigrazione, le droghe o l’inclusione sociale.
30. Garantire i diritti umani nei centri di detenzione per migranti.
31. Facilitare la ricomposizione familiare dei migranti. Permettere che essi, inclusi gli irregolari, abbiano pieno accesso alla sanità e all’educazione.
32. Depenalizzare il consumo di droghe, combattendo solo il traffico. Aumentare i fondi per i centri di disintossicazione.
33. Regolare il diritto all’obiezione di coscienza nel servizio di leva.
34. Aumentare i fondi della sanità pubblica fino ai livelli del resto della Ue (la media europea è del 6% del Pil e la Grecia spende solo il 3).
35. Eliminare i ticket a carico dei cittadini nel servizio sanitario.
36. Nazionalizzare gli ospedali privati. Eliminare ogni partecipazione privata nel sistema pubblico sanitario.
37. Ritiro delle truppe greche dall’Afghanistan e dai Balcani: nessun soldato fuori dalle frontiere della Grecia.
38. Abolire gli accordi di cooperazione militare con Israele. Appoggiare la creazione di uno Stato palestinese nelle frontiere del 1967.
39. Negoziare un accordo stabile con la Turchia.
40. Chiudere tutte le basi straniere in Grecia e uscire dalla Nato.


Syriza ha la possibilità (se prenderà più voti di Nuova Democrazia) di governare la Grecia, grazie al premio di maggioranza e all'alleanza con gli ex Syriza/Pasok del Dimar. Un governo di sinistra che non dovrebbe avere il sostegno del Partito Comunista Greco (KKE). Un governo che vuole restare dentro l'euro, ma che probabilmente dovrà attuare un piano B.  


Perchè i comunisti non sosterranno Syriza? Riassumo la posizione del KKE. (3)

L'illusione dell'"unità della sinistra" e la menzogna di un "governo di sinistra"
Il Partito Comunista non è semplicemente un "partito di sinistra", ma il partito che lotta per il rovesciamento del capitalismo e la costruzione della nuova società socialista-comunista. E' questo percorso, è questa linea di lotta che può portare  alle conquiste e non altre!
Come la storia ha dimostrato, le riforme, la lotta per "correggere" il sistema capitalista, per ammorbidire le misure antipopolari più estreme, ciò su cui si concentrano le forze opportuniste e socialdemocratiche, non hanno mai portato al rovesciamento del capitalismo, da nessuna parte. Al contrario! In molte occasioni questo approccio ha portato al consolidamento del capitalismo, alimentando in milioni di lavoratori delle illusioni: che il capitalismo possa essere umanizzato; che la Banca centrale europea da strumento del capitalismo possa essere trasformata in un'organizzazione caritatevole che elargisca prestiti senza interesse o che l'Unione europea da un'unione al servizio del capitale diventi una "unione dei popoli", come sostengono SYN/SYRIZA e la SE. Questo è il motivo per cui il KKE promuove una proposta politica globale, formulata con lo slogan: "Fuori dalla  UE, con il potere popolare e la cancellazione unilaterale del debito".

Il KKE ha respinto l'idea di formare un "governo di sinistra", che mantenesse la Grecia nella UE e nella NATO, lasciasse intatti i rapporti di produzione capitalistici e fosse presumibilmente in grado di attuare una gestione del sistema a favore del popolo. Il nostro partito si batte per lo sviluppo della lotta di classe, per elevare la coscienza politica dei lavoratori, per la loro liberazione dall'influenza dei partiti e dall'ideologia borghesi, per la formazione di un'alleanza sociale che non solo difenda gli interessi dei lavoratori, ma si impegni a sciogliere il paese dagli interventi imperialisti e ponga la questione del potere.

Ristrutturazione del sistema borghese
Il KKE ha da tempo avvertito il popolo greco che la classe borghese sta preparando una ristrutturazione della scena politica con lo scopo di preservare il suo potere. La ragione di tale ristrutturazione poggia sull'impossibilità di gestire il sistema politico sulla base dell'alternanza dei due partiti avvicendatisi al potere, quello conservatore (ND) e quello socialdemocratico (PASOK), come accaduto dal 1974 dopo la caduta della giunta militare. Il sistema borghese cerca di sbarazzarsi dei partiti e delle personalità compromesse irrimediabilmente agli occhi del popolo. In queste condizioni SYRIZA, che ha un programma socialdemocratico, ha tratto vantaggio dalle elezioni, mentendo apertamente prima e durante la campagna elettorale, alimentando l'illusione che possa esistere un futuro migliore per i lavoratori senza un conflitto con i monopoli e le unioni imperialiste


Per essere più chiari, consideriamo alcuni falsi dilemmi:
1. Euro o dracma?
Tutti gli altri partiti ad eccezione del KKE, cioè ND, SYRIZA, PASOK e Sinistra Democratica, litigano su chi è più capace di mantenere il paese nell'euro e lanciano accuse a vicenda che la politica altrui porta la Grecia alla dracma. Il loro obiettivo è quello di imporre a tutte le coscienze popolari il falso dilemma "euro o dracma" per nascondere l'equivalenza delle loro strategie, in quanto sono tutti partiti devoti all'UE.
L'unica risposta al dilemma "euro o dracma" dal punto di vista del reale interesse popolare è: fuori dall'UE, con il Potere Popolare e la cancellazione unilaterale del debito. E' ovvio che in questo caso, il paese avrà una propria moneta.

2. Soluzione greca o europea?
Tutti i partiti politici greci, ad eccezione del KKE, hanno accolto favorevolmente l'elezione di Hollande alla presidenza francese, che chiuderebbe con l'impopolare duo "Merkozi". Parlano anche di consultazioni con  l'UE sulle misure per la crescita, con sussidi al grande capitale per gli investimenti. La loro tattica è quella di nascondere che i maggiori responsabili della sofferenza del popolo non sono a Bruxelles, ma nel paese: è la borghesia, il grande padronato che possiede i mezzi di produzione, le navi, gli uffici, i servizi nel nostro paese.
E' una provocazione presentare l'Unione europea come il terreno sul quale è possibile trovare un'uscita dalla crisi favorevole al popolo. E' l'Unione europea che con i governi locali e il FMI ha messo in atto i memorandum; è l'UE che ha elaborato la  sua Strategia "Europa 2020" e il Trattato di Maastricht, fonte di tutte le misure antioperaie e antipopolari, incluse o meno nei memorandum.
 Il KKE mostra al popolo che è necessario un movimento operaio e popolare che lotti per la rottura e il rovesciamento delle scelte del capitale e dell'Unione europea e incoraggi un coordinamento a livello europeo, non per negoziare ma per rafforzare il movimento operaio e popolare nella sua lotta contro l'Europa, in linea di rottura con essa.

3. Austerità o crescita?
In un'Europa capitalista impantanata nella crisi, i governi cercano lo "sviluppo", vale a dire l'uscita della UE del capitale dalla crisi. In Grecia, i partiti europeisti litigano sulla proporzione delle misure di austerità e delle misure di crescita previste nei loro programmi. Cercano di nascondere che il percorso dello sviluppo capitalistico in condizioni di aspra concorrenza capitalistica e di acute contraddizioni interimperialiste, porta solo austerità.
Tutto è fatto per lo sviluppo che per la sua natura capitalistica viene soddisfatto solo attraverso misure antipopolari, siano misure di austerità, sianon"cambiamenti strutturali" o salvataggi di grandi imprese.
Il KKE sottolinea che una via d'uscita a favore del popolo non si trova nella gestione della crisi con gli strumenti espansivi o restrittivi usati dallo staff politico del capitale in seno agli organi dell'UE. La via d'uscita si trova nell'organizzazione della lotta a livello nazionale, per un diverso percorso di crescita che svilupperà tutto il potenziale produttivo del paese a beneficio del popolo basato sul potere popolare, il disimpegno dall'Unione europea e la socializzazione dei mezzi di produzione.

4. "Destra" o "sinistra", "pro-memorandum" o "anti-memorandum"
ND, PASOK, Greci Indipendenti, SYRIZA, Democratici di Sinistra e le altre forze non hanno un programma che entri in conflitto o che almeno sfidi il potere dei monopoli. I termini che usano, vale a dire "crescita", "redistribuzione della ricchezza", "controllo del debito", "soluzione europea", nascondono la contraddizione tra gli interessi  di classe in Grecia e in UE: fintanto che permane la proprietà capitalistica dei mezzi di produzione non ci può essere alcuna prosperità per gli strati popolari. Il memorandum è la punta di un iceberg della strategia dell'Unione europea che prevede misure antipopolari in tutti gli stati membri.
La reale alternativa a cui il popolo dovrà rispondere e che emergerà ancor più chiaramente nel prossimo periodo è la seguente: per una Grecia e una classe lavoratrice indipendente e affrancata dalla UE o per una Grecia integrata nell'UE? Il popolo sarà padrone della ricchezza che produce o sarà schiavo nelle fabbriche e nelle imprese dei capitalisti? Il popolo organizzerà e svolgerà un ruolo di primo piano negli sviluppi o il movimento sarà paralizzato e aspetterà che sia il carnefice a risolvere i suoi problemi come suo rappresentante? Il KKE ha una posizione chiara e netta. Il fatto che tutte le sue previsioni e valutazioni siano state confermate è un motivo in più per le persone di avere fiducia e lottare accanto al partito.


Il 17 giugno la sinistra greca potrebbe vincere le elezioni, tutta Europa osserverà attentamente. Il KKE ha scelto una linea coerente e gliene va dato atto. Una linea forse vincente nel medio-lungo termine, ma che perde d'interesse in questa tornata elettorale. La sfida tra Syriza (che dice no all'austerità) e Nuova Democrazia prende tutti i riflettori. Non ho molta fiducia in Syriza, ma se, come penso, la Grecia uscirà (non per sua scelta) dall'euro e dall'UE, potrebbe aprirsi la vera partita. Una sfida delicata per il popolo greco, ma anche per tutta l'Unione Europea in crisi. Forza KKE, Forza Syriza, Forza Popolo Greco. Serve coraggio, è il momento di cambiare.


"L’unica forza che può realizzare questi cambiamenti rivoluzionari è il popolo greco, unito in un enorme Fronte di Resistenza e Solidarietà, per mandare via la troika (FMI e Banche) dal paese” (Mikis Theodorakis)

Andrea 'Perno' Salutari

Nessun commento:

Posta un commento