sabato 9 giugno 2012

Intervista con i Pubblico Oltraggio

E’ nel 2001 che nascono i Pubblico Oltraggio, in quell’anno quattro amici, Mone, Loris, Antonio e Aucello fondano il gruppo; non certo con l’intento di seguire quello che dettava la “moda” o di diventare rockstar, ma con invece la voglia di lottare, di comunicare qualcosa alla gente e, soprattutto, di divertirsi. Dopo numerosi cambi di formazione e la produzione di due demo (Our Voice e Boot Down the Society) nel 2006 esce il primo album “ufficiale” contenente 16 canzoni e completamente autoprodotto. L’uscita del disco segna una svolta per il gruppo (ormai formato da soli 3 membri: Mone, Loris e Giga) che comincia a raccogliere consensi sempre piu’ numerosi dalla gente, grazie anche ad una distribuzione gratuita dello stesso, ed inizia ad essere presente sempre piu’ spesso sui palchi dei concerti. Attualmente il gruppo sta lavorando su nuove canzoni e ha già pronti i pezzi che andranno a comporre il loro prossimo cd.

1- Partiamo subito con la domanda di rito: cosa vi ha spinto a mettere su una band e soprattutto quali sono, ora come ora, le motivazioni che vi portano a suonare in Italia questo genere che sembra interessare a pochi e sparuti ragazzi?
Avevamo molte cose da dire e volevamo dirle, unendole ad una musica che piaceva a noi e non a quella più in voga.. abbiamo iniziato nel 2001 quando, come si sa, la scena era molto diversa da ora ma, in ogni caso, non abbiamo mai seguito le tendenze del momento, infatti ora come ora siamo tra i pochi ad essere rimasti gli stessi di prima. Le motivazioni sono ovvie: l’amore per il punk, e non per un genere in particolare, che sia seguito da pochi sparuti ragazzi o da un intera nazione... ma soprattutto scrivere testi impegnati, riguardanti tematiche da noi ritenute importanti e che possano, almeno attraverso il nostro più potente mezzo a disposizione (la musica) arrivare alle orecchie di chi la pensa come noi.

2- Voi siete uno dei pochi gruppi che regalano il proprio cd, oltre a farlo scaricare gratuitamente ovviamente. Ora questa scelta mi pare molto discutibile, seppur rispettabile. Ora, volevo chiedervi cosa vi ha spinto a fare questa scelta e quali lati positivi e negativi avete notato.
Semplicemente abbiamo sempre rispettato e supportato tutti quei gruppi che, prima di noi, hanno regalato i propri cd, maglie ecc.. volevamo fare lo stesso noi, non c’è molto da ‘discutere’ su questo. Non ci piace tanto l’idea di ‘vendere’ un cd punk, anche se è una questione personale, perchè non è assolutamente sbagliato che un gruppo chieda quei quattro soldi giusto per non smenarci (finche rimangono ‘quattro soldi’). In ogni caso noi speriamo di riuscire a regalarli fino a che potremo permettercelo. A parte Giga che studia, siamo operai e tutti e tre non navighiamo proprio nell’oro, infatti ci smeniamo parecchio a regalarli... ma è quello che vogliamo, certo se un etichetta (indipendente ovviamente) ci volesse dare una mano non ci sarebbe niente di male. Gli aspetti positivi sono ovvi, una distribuzione immediata e diretta (essendo completamente autogestita) ed il consenso ed il supporto dei ragazzi.

3- Il vostro ultimo “Ready to Fight” è stato autoprodotto e devo dire che come autoproduzione non c’è che dire, apprezzabilissimo. Il tutto piuttosto adeguato, registrazione degna, grafica piatta, ma comunque non inferiore a cd usciti per label italiane, anche blasonate. In futuro pensate di continuare su questa strada o pensate di cercare qualche label che con la stampa e la promozione potrebbero darvi una mano?
Guarda sinceramente penso che non c’è niente di meglio di non dover dipendere da nessuno per la realizzazione di un cd.. ovviamente ci smeni soldi, però finché riusciamo a fare da noi va benissimo, se poi capita di collaborare con qualche etichetta INDIPENDENTE, con la I maiuscola, non credo ci sia niente di male.

4- Ma in Italia, credete che esista una scena street punk e che ci sia la giusta attenzione? A me sembra che il genere non decolli, certo, quando suonano le grosse band straniere la gente si muove, ma per le nostre band c’è un interesse nullo, è anche vero che di band ce n’è poche e di non eccelso valore.
Ci sono pochi gruppi, però alcuni ‘contemporanei’ molto validi ci sono, come Mess Mess Mess , gli Uprising Punx e poi i nostri ‘compari’ siciliani, i ‘Diosfera Corporation’. Però volevo dire che si spreca troppa importanza alle ‘etichette’ dei ‘sottogeneri’ e altri paroloni.. soprattutto si spreca tanto di quell’odio inutile tra la STESSA gente, quella gente che invece dovrebbe proseguire UNITA... ora la gente ‘studia’ bene le quattro paginette di wikipedia ed è pronta per diventare un ‘vero panc’, un wikipanc.. e così nasce questa magnifica, fasulla e inutile ‘guerra’ tra ‘crusties’ e ‘streetpunx’ e robe simili, una sorta di pugnalata alle spalle di Jimmy Pursey, che in un certo senso chiese l’esatto contrario... Il nostro lo puoi chiamare streetpunk, certo, ma è comunque punk. Ce ne sono di cose da dire nei testi.. se poi i gruppi si accaniscono di più verso alcuni o altri argomenti non deve cazzo creare una divisione... tutta sta gente che si comporta così, sia da una parte che dall’altra parte, deve smetterla di giocare ai “giovini pancrocher” e si deve rendere conto che sta perdendo del tempo e soprattutto sta gettando merda su uno stile di vita che non gli appartiene. La ‘scena’ è il punk, punto.

5- La morte dei Rotten Boi!s è stato, almeno per me, un grosso colpo, ma penso anche per il genere in Italia. E’ stata una grande band, poco supportata tra l’altro in Italia, che ha registrato molti album, ha suonato davvero tanto e soprattutto si è fatta conoscere all’estero, cosa ben rara per band italiane. Che ricordo avete di questa band?
Ovviamente ci spiace che si siano sciolti, anche perchè erano molto seguiti ed hanno contribuito molto a far conoscere la 'scena' italiana all'estero.. purtroppo musicalmente non ci hanno mai fatto impazzire, ma ne portiamo tutt'ora massimo rispetto, anche perchè non è la 'bella canzoncina a fare un gruppo valido, ma tutto quello che c'è dietro.

6- E restando in tema bisogna dire che la Pure Punk Records è una delle poche label che in Italia produce e distribuisce questa musica. Vi piace il suo operato? Apprezzate altre label e distribuzioni italiane?
La Pure punk record è gestita da gente seria ed in gamba e riteniamo che faccia un buon lavoro, se tutte le etichette indipendenti fossero così sarebbe una fortuna. Comunque in Italia piccole etichette che si sbattono ce ne sono, solo che, come i gruppi, non riescono molto a farsi conoscere.

7- Nei ringraziamenti del vostro cd ho visto che ringraziate “tutte le band che hanno insegnato”, oltre a Joe Strummer. Siete dei fan dei Clash? Che ne pensate della loro carriera, un po’ contradditoria forse. Avete mai partecipato al classico Tributo italiano a Joe Strummer che si svolge da 3 anni in quel di Bologna? Un festa incredibile……..
Innanzitutto siamo e saremo sempre sostenitori dei Clash, pur riconoscendo gli errori fatti durante la loro 'carriera'(brutto termine...;)), secondo me le parole di Joe (ma le loro canzoni in genere) sono state troppo importanti e sempre troppo attuali per doverli rinnegare, o meglio, accomunarli ad altre band..certo non li giustifichiamo, ma li ringraziamo... Non vogliamo assolutamente farne degli idoli (come per nessun altro al mondo), ma come hai riportato tu stesso 'ci hanno insegnato' moltissimo e soprattutto con i loro dischi siamo cresciuti...abbiamo perso interesse per molti gruppi (anche storici), vuoi perchè si vendono, vuoi perchè andandoli a vedere dal vivo ci ritrovavamo in mezzo a decine e decine di nazi e chi era sul palco non diceva niente (ogni riferimento ai COCKNEY REJECTS è puramente casuale..), ma direi che i Clash 'qualche' possibilità in più se la sono anche guadagnata, ma già tempo prima che noi nascessimo. Per quanto riguarda il tributo italiano, non abbiamo mai partecipato, non che abbiamo qualcosa in contrario, semplicemente non ce n'è stata occasione. In ogni caso, almeno da parte nostra, la memoria di Joe non sarà mai cancellata.

8- Leggendo i testi, sentendo le canzoni, vedendo i festival e parlando con i ragazzi, spesso esce fuori “la rabbia dei punx, la lotta nelle strade, oltre al solito amore per la birra”. Ora, questo eterno professar una lotta di strada mi sembra una romanzata. Vedo ragazzi urlare, spesso incoerentemente, la propria rabbia, poi certo troppe volte vedo gente a terra sconfitta dall’alcol, ma la lotta di strada è uno slogan abusato o lo riscontrate veramente nella realtà. In cosa consiste la lotta di strada?
Il fatto è che, è il 'punk' stesso ad essere la nostra lotta (e per nostra intendo 'noi' ragazzi, non 'noi' PxO), non è un fattore secondario o altro. Il punk è messaggio prima di tutto, ogni altra cosa, come il fattore 'musicale', viene dopo... e dove lottare se non nell'unico posto dove abbiamo forza? E' la strada la nostra forza, e per strada non si intende la piazzetta dove incontrarsi o la via dove ci sono i negozi dei dischi... si intende la nostra vita quotidiana, in giro per concerti autogestiti, sia da suonatori che da ascoltatori, dove tutto è incontaminato ed autoprodotto, sbattersi per la scena coi fatti e non con internet, che può voler dire fare una fanzine che abbia messaggi importanti e farla girare personalmente, oppure formando un gruppo o producendone o semplicemente supportarne un altro... visto che in questo sempre più forte clima di proibizionismo e dittatura mediatica il diffondere degli ideali rimane uno dei pochi mezzi a disposizione usiamolo, visto che di modi ce ne sono molti.. sarebbe un buonissimo inizio!
E’ proprio 'in strada che il punk continua ad essere vivo, perchè siamo 'noi ragazzi a portarlo avanti, a mantenerlo puro e minaccioso, ma soprattutto a non corromperlo con stupidi compromessi di cui non ha bisogno (come ad esempio la commercializzazione), giustificati dalla più scialba delle scuse che mai ci stancheremo di attaccare, e cioè “Il sistema si combatte dall'interno”... come diciamo in 'non venderò il mio credo : “..da fuori si combatte perchè entri già incazzato”. Certo non si può negare che ci siano persone che prendono questi 'slogan panc' e ne abusano senza neanche conoscerne il significato.. ma è anche vero che di persone coi contro coglioni c'è n'è e si sbattono da tempo, come i 'Tear Me Down' o i ‘Klasse Kriminale’ ecc.. Per quanto riguarda “l'amore per la birra” non è altro che un argomento goliardico presente in molte canzoni di molti gruppi che, in fondo, ci descrive per come siamo... è stupido limitarsi a quello certo, ma tra le passioni che inevitabilmente influenzano il nostro pensiero c'è anche la birra... ah ah, in fondo un po' serve anche lei...;). Purtroppo c'è da dire che c'è molta gente che fa del proprio alcolismo (o delle droghe in generale) uno stile di vita.. questo non ha assolutamente senso, in quanto le idee sono TROPPO più importanti di una fottutissima sbronza.. ma sono discorsi scontati.

9- Voi non siete i primi a scrivere una canzone contro i posers, i modaioli o come si preferisce chiamarli. La cosa che mi fa spesso ridere è che gli stessi modaioli non si accorgono di esserlo e poi si mettono a cantare questa canzone, perché fa “figo”! Detto ciò, a volte io ho considerato modaioli gruppi che cantavano canzoni del genere (non è il vostro caso, anche perché non è che ci conosciamo), quindi a volte si può arrivare al paradosso. Ma credo che la cosa forse sia un po’ soggettiva, che ne dici?
Ora come ora, la semplice coerenza di quelle poche persone che sono rimaste com'erano, indipendentemente dalle varie mode che si sono susseguite in questi circa 10 anni che siamo in giro (non come 'pubblico oltraggio' intendo..), ci ha aiutato molto nel capire chi ci ha mai creduto veramente e chi no... poi certo, è facile criticare gli altri senza criticare se stessi... ma è proprio questo il fatto... a noi non ce n'è mai fregato di cosa pensasse la gente di noi, infatti se avessimo dato retta alle voci avremmo dovuto far pagare i nostri cd, o metterci a scrivere pezzi solo in italiano ecc... ma se avessimo voluto fare ciò che gli altri vogliono avremmo fatto hip-hop.. non certo panc rocc. Quando, però, è da anni che ti fai il culo per il tuo credo, e per la tua vita, che conosci gente che il culo se l'è fatto anche più di te e che ti da forza di andare avanti, che vedi gente aver addirittura pagato (non poco) per la propria coerenza, ti senti in dovere di 'sputare' contro i cosiddetti modaioli, ma per il semplice fatto che sono persone che giocano con qualcosa di MOLTO serio che non conoscono, e quel qualcosa sono i nostri ideali. Certo non vogliamo prendercela col ragazzino che ha la magliettina delle 'pornoriviste' (brrr...) che sicuramente ha ancora molto da imparare (come noi stessi), vogliamo più che altro attaccare i nostri stessi 'simili' che non hanno mai avuto dei veri ideali in testa e che non hanno fatto altro che giocare fino ad ora, preoccupandosi tanto di curarsi la crestina e le borchie sul chiodo (o attualmente il dreaddino dietro la testa e la maglietta dei crass) e non di credere veramente in qualcosa, in una pur minima forma di ribellione.

10- Chi muore lottando è un eroe, chi muore per la libertà un partigiano. E io vi chiedo: chi muore per se stesso o chi vive in totale schiavitù fingendo di essere un ribelle che cos’è?
Chi muore per se stesso è una vittima di qualcosa che, purtroppo, probabilmente non sa combattere. Chi vive fingendosi ribelle è un idiota che infanga il sacrificio di chi si è ribellato veramente in passato, come chi cambia in base alle mode del momento.


11- In “Against you” vi scagliate contro le major perché vendono la musica come punk. Ora io appartengo e vivo una cultura Do it Yourself non indifferente, però è comunque innegabile che nel famoso 77 le major facevano la gara per prendersi le migliori band, Joe Strummer e Clash (citati prima) inclusi. Ora band politicizzate (nei testi) come gli Anti-Flag firmano senza problemi, e band da stimare come gli Angelic UpStarts e tante altre son state con loro. Non credi che a volte comportamenti discutibili vengano oscurati dall’amor per una band? (anche questa è incoerenza)
Come abbiamo detto prima, molte volte ci si dimentica degli errori commessi da qualche gruppo storico, anche se certo non passano inosservato, ma in qualche caso non sono sufficienti a cancellare tutto quello che hanno fatto in passato, in fondo erano anche altri tempi (non vogliamo certo giustificarli), ma un gruppo che firma per qualche major adesso è sicuramente molto più “colpevole” di chi lo fece allora, perchè con il passare degli anni sono nate moltissime etichette indipendenti molto valide che ti permettono ugualmente di farti conoscere non solo nella tua città ed ai tempi non era assolutamente così. Comunque non ce n’è mai fregato un cazzo di idolatrare band solo perché storiche o seguitissime. Come i Clash e gli Angelic upstarts sono cresciuti con i Police, noi siamo cresciuti coi Clash e gli Angelic.. come si suol dire “la storia ci insegna” e non si devono ripetere gli errori commessi in passato dalle grandi band, ma si deve prendere ispirazione da ciò che di buono hanno fatto.

12- Le RockStars credo che non si vedano soltanto in Tivù. So che probabilmente toccherò un tema dolente, ma band che suonano per soldi ci sono pure nella vostra scena. I tanto amati (e ultimamente da qualcuno odiati) Casualties in quest’ultimo anno hanno fatto 3 date e da molte personalità son arrivate pesanti critiche, alcune molto profonde anche dalle stesse band che han suonato con loro di supporto. Quindi lo spirito continua, ma coi soldi tutto può cambiare?
Innanzitutto non c'è una 'nostra' o una 'vostra' scena, perchè la scena è il PUNK e basta... E' ovvio che i soldi hanno lo schifoso potere di cambiare tutto e tutti, semplicemente perchè la razza umana (escluso qualche caso) è nata e morirà stronza, e questo purtroppo succede anche nel Punk, o meglio a chi si definisce tale. Noi non conosciamo di persona i Casualties e neanche queste band o persone che hanno mosso queste critiche, dunque non ci sentiamo nelle condizioni di trarre nessun tipo di conclusione. Possiamo solo dire, avendoli visti diverse volte dal vivo, che la loro immagine è stata sicuramente strumentalizzata, noi li definiamo delle “rockstar inconsapevoli”, circondati da una massa di idioti che li idolatrano e fanno a gara per chi riesce a farsi fare un autografo o chi riesce a toccare gli spike a Jorge!!! Dunque i primi colpevoli dell'immagine “fashion” che si è creata attorno ai Casualties sono proprio loro che non hanno ancora capito un cazzo, che non hanno capito che nel Punk chi sta sotto il palco è uguale se non più importante di chi sta sopra, poi non è escluso che a loro possa anche andare bene, ma come dicevo prima non ho i mezzi per dirlo.. sarebbe infamare senza conoscere. Ad esempio, noi i Casualties li seguiamo da un casino di tempo, li avevamo visti in passato a Chiasso qualche anno fa e ancora non erano il fenomeno commerciale di adesso, ma scambiando quattro chiacchiere con Jorge mi era sembrato un ragazzo come tutti, sono stati a bere con la gente senza problemi(come è giusto che sia), quando hanno suonato recentemente a Brescia abbiamo assistito (a parte che ad un pubblico esagerato) a scene del tipo “risse” per avere un pezzo della sciarpa di Jorge e autografi e robe simili!!! Poi la gente si è lamentata perchè se ne sono andati via subito senza cagare il pubblico ecc.. a questo punto è anche normale che se ne siano andati schifati.. ma poi in fondo, a noi che cazzo ce ne frega dei Casualties.


13 – Siamo verso la fine e per questo esco dal genere street punk. Oltre a questo sottogenere del punk seguite e sostenete altri generi come l’hardcore, l’oi! o il Punk rock. Quali sono secondo voi le band più interessanti per attitudine e sonorità?
Questa è una domanda abbastanza soggettiva, ma cercheremo di rispondere in maniera piuttosto generica, altrimenti dovremmo starci troppo. Sicuramente noi sosteniamo altri generi oltre allo street-punk per il semplice fatto che sosteniamo il punk come stile di vita, come lotta e come messaggio. La suddivisione in vari “sottogeneri” per noi esiste esclusivamente da un punto di vista musicale, perché un gruppo sincero, coerente e attivo è un gruppo punk da supportare alla stessa maniera sia che faccia street-punk sia che faccia hard-core, oi! o qualsiasi altro genere. Non siamo certo quel tipo di gente con i paraocchi, che purtroppo si vede sempre più spesso in giro, che stringe la sua conoscenza in quei 4 gruppi di un determinato genere e sputa merda su tutto il resto. Lo troviamo un comportamento ignorante e controproducente. Se parliamo invece di musica è un altro discorso, perché è evidente che ci sono enormi differenze tra i 999 e Casualties. Comunque anche sotto questo aspetto siamo abbastanza completi, ascoltiamo tutti i gruppi che hanno dato un grandissimo contributo, sia alla nostra formazione che al movimento in generale. Generi che vanno dal classico ‘77 o all'hardcore ecc.. Per fare quattro esempi hardcore passiamo dal d-beat dei Discharge, ai Black flag fino ai Minor threat. Oi! quasi esclusivamente vecchia scuola londinese, punk rock e ‘77 direi nomi troppo scontati(ma corretti): Adverts, Uk subs ecc.. Inoltre siamo grandi appassionati di reggae ed irish.


14 – Mi auguro che le domande vi siano piaciute, salutate pure chi volete e se volete mandate un messaggio ai lettori 
 
Innanzitutto ringraziamo Perno per lo spazio che ci ha dato. Poi un messaggio in effetti vorremmo darlo a tutti i lettori: cazzo ragazzi dobbiamo renderci conto che abbiamo un’arma nelle nostre mani, ed è l’unica che abbiamo il potere di usare e gestire: l’unità!, il numero di ragazzi che un concerto della madonna riesce a riunire non è affatto indifferente, non limitiamoci solo a passare la serata per vedere un concerto e divertirsi (che comunque si deve fare), ma dedichiamoci soprattutto a qualcosa di più diretto e concreto. Se veramente crediamo nella “romanzata” della lotta di strada e soprattutto nella libertà cominciamo a muoverci per le cose a noi vicine (la lenta chiusura di tutti gli spazi occupati e autogestiti o il sempre più forte dominio dell’ignoranza e bigottismo e tutte le conseguenze ‘pseudofasciste’ che ne conseguono) invece che pensare ad attaccarci tra di noi. Mi pare che abbiamo già abbastanza nemici, non inventiamocene altri. E’ ridicolo che in un movimento come il punk si possano vedere scene degne di una qualsiasi soap-opera del cazzo, gente con stessi ideali che si odia e si insulta perché uno ha la cresta tirata in piedi perfettamente o perché un altro ha un dread, quando potrebbero essere uniti per qualcosa di “un attimino” più serio! Ragazzi sono ben altri i problemi e sono ben altre le persone da odiare, prendiamocela con chi realmente se lo merita. PxO. Punks united and not for sale!

Andrea 'Perno' Salutari

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