giovedì 12 dicembre 2013

Forconi e la sinistra che tifa Alfano.

La protesta dei pochi.
La causa vera di tutti i nostri mali, di questa tristezza nostra, sai qual è? La democrazia, mio caro, la democrazia, cioè il governo della maggioranza. Perché, quando il potere è in mano d’uno solo, quest’uno sa d’esser uno e di dover contentare molti; ma quando i molti governano, pensano soltanto a contentar se stessi, e si ha allora la tirannia più balorda e più odiosa: la tirannia mascherata da libertà. (Il fu Mattia Pascal)

Lo sciopero dei Forconi non ha assolutamente paralizzato l'Italia, l'adesione è stata bassissima.
Lo sciopero dei commercianti del lunedì ha invece avuto un' ottima adesione, anche se in alcuni casi è stata forzata da atti intimidatori che rimandano a tempi bui della nostra storia. Ma allo sciopero non ha seguito una manifestazione, di massa, dei commercianti che in rari casi sono scesi in piazza.
Il martedì i negozi sono stati riaperti e la protesta si è trasformata nella solita minaccia fiscale: "siamo aperti, ma non rilasciamo scontrini".
Nonostante l'assenza organizzativa le città, a partire dalla mia, si sono riempite spontaneamente da un popolo interclassista che per diversi motivi non ne può più della situazione attuale.
Ma ancora una volta le masse sono rimaste a guardare. Chi si è limitato ad un sostegno morale alla protesta e chi, soprattutto a sinistra, ha denigrato la piazza.
Neanche una settimana fa, invece, quasi 3 milioni di persone si sono mobilitate per spendere 2 euro per Renzi.
Questo mostra cinicamente la situazione italiana, tutt'ora serva della presunta democrazia occidentale che negli ultimi anni, causa aggravarsi della crisi del neoliberismo, sta uccidendo, non solo simbolicamente, una nazione intera. Ma siamo in una fase cosi regressiva della lotta sociale che, forse, fra qualche anno arriverò a dire: almeno anni fa, a parole, avevamo un sostegno morale. Oggi neanche quello.



La denigrazione della protesta spontanea
Trascurare e peggio disprezzare i movimenti così detti «spontanei», cioè rinunziare a dar loro una direzione consapevole, ad elevarli ad un piano superiore inserendoli nella politica, può avere spesso conseguenze molto serie e gravi. Avviene quasi sempre che a un movimento «spontaneo» delle classi subalterne si accompagna un movimento reazionario della destra della classe dominante, per motivi concomitanti: una crisi economica, per esempio, determina malcontento nelle classi subalterne e movimenti spontanei di massa da una parte, e dall’altra determina complotti dei gruppi reazionari che approfittano dell’indebolimento obbiettivo del governo per tentare dei colpi di Stato. [Antonio Gramsci, Spontaneità e direzione consapevole]

E' inutile attaccare il leader dei Forconi Calvani perchè il "contadino" si è presentato in Jaguar e con delle guardie del corpo "fasciste". Non so perchè vi state abbassando a questo livello. Ascoltate quello che dice, osservate il poco appeal, la piazza vuota che non segue minimamente il leader, e anzi, rimane totalmente deluso dal suo mini comizio. Osservate l'indipendenza delle piazze che pian piano si dissolvono. E' il contenuto che conta, che va criticato. Non solamente la forma.
Il volantino originario della manifestazione ha dei temi generici, condivisibilissimi e attuali come la riconquista della sovranità, la riappropriazione della democrazia, il rispetto della costituzione e la critica al neoliberismo dell'Unione Europea.
Ma sia i forconi, sia il popolo che è sceso in piazza, lo hanno fatto solo per sfogare la propria rabbia per un sistema che sta uccidendo tutti, dal sottoproletario alla classe media in impoverimento. Tutti, con gravità differenti, incondizionatamente.
Ma gli slogan della piazza sono senza contenuti, un populismo grillino che non va molto oltre al "tutti a casa", "porci", "fate schifo", "avete rovinato l'Italia".
Nessuna proposta, ma neanche nessun accenno politico ai temi generici diffusi tramite il volantino originario.
La sinistra di sistema sta attaccando le proteste della piazza, la sinistra antagonista invece sta monitorando la protesta, nella maggior parte dei casi, da dietro un pc. Dal primo minuto ho vissuto questa protesta, dove si nota una scarsa e non capillare organizzazione.
E' una protesta spontanea in cui diversi cittadini hanno aderito, soprattutto studenti, disoccupati e tutti quelli che hanno poco da perdere.
La destra estrema, da Fratelli D'Italia in poi, ha aderito prendendo in alcuni casi un po' di egemonia nella protesta, mentre il ruolo più violento è intrapreso dagli ultras. L'aver lasciato campo libero a queste forze di destra e l'attaccare, il denigrare, l'accusare di fascismo e squadrismo tutta quella parte di popolo che sta scendendo in piazza, a partire dagli studenti e dalle generazioni più giovani, è il miglior regalo che la sinistra, parlamentare e non, poteva fare.
Lasciare capitalizzare, a destra, tutto questo malconento sociale è il più grande dono di natale possibile.



La sinistra di sistema e la complicità dello stato
La situazione è totalmente persa quando si pensa: era ora!
E la gioventù d'oggi, quella culturalmente degradata dal modello di vita imposto della società, la gioventù della disoccupazione al 40%, la gioventù senza lavoro, senza prospettiva, senza futuro. La nostra gioventù cosa penserà oggi? Era ora!

Da tre giorni lo Stato sta permettendo tutto (o quasi) ai forconi. Oggi la polizia ha iniziato a fare quasi sul serio sgomberando diversi presidi, nel frattempo iniziano le manifestazioni anti forconi organizzate anche da quegli stessi partiti (vedi il PD) che governano lo stato e sono i corresponsabili di questa crisi sociale. Prima lasciano campo libero, poi organizzano contro manifestazioni che posso creare tensioni e scontri e poi ... si annullerà la protesta? Nel frattempo Letta dice: o il mio governo o il caos. Non ho certezze, ma ipotesi si.
Ho visto cose che voi umani ...
Digos che accompagna i "ribelli" a minacciare la chiusura di negozi, Carabinieri che promettono la scorta per bloccare la tangenziale se i "ribelli" raggiungono un buon numero. Bombe carte con poliziotti che dicono "abbiamo l'ordine di lasciar fare".
Capisco che è bello vincere facile, ma qui non è in atto uno scontro. Si è pedine di un gioco di cui ignoro tutte le finalità ...
Non so se si vuole legittimare il governo dell'austerità, o altro. Ma mi pare evidente che questa non è una rivuoluzione, sono i 2 minuti d'odio un po' allungati.
Proprio in queste ore è stata denunciata per violenza sessuale e oltraggio a pubblico ufficiale Nina De Chiffre, la ragazza milanese No Tav, diventata famosa per il bacio al poliziotto durante la marcia contro la Torino-Lione. Credo sia l'esempio simbolo. Mentre ai forconi è permesso tutto, persino gettare bombe carta contro il comune, ad una giovane no tav si cerca di criminalizzare all'estremo, persino un bacio, seppur provocatorio.
Sono i due volti del conflitto sociale, uno utile per fini a me oscuri, un altro ostile al sistema vigente.



I 3 giorni che sconvolsero Nichelino

A Nichelino, più che forconi, forchettine (Catizone)

Cosa è successo a Nichelino in questi giorni?
Piccoli cortei spontanei con blocchi temporanei, mentre la piazza del Comune per giorni è stata bloccata. Una isolata irruzione nelle scuole superiori, qualche scoppio in Piazza rossa e presidio permanente davanti al comune. Poi qualche raro caso di intimidazione e alcuni gesti davvero condannabili a causa di un gruppo non ben identificato che spesso si discosta dal presidio civile davanti al comune.
La protesta dei Forconi, a Nichelino, ha preso una connotazione locale: le dimissioni del Sindaco Catizone.

Qui sotto il comunicato dei comunisti della città
I comunisti di Nichelino non si accontentano delle giuste scuse del Sindaco Catizone e ne chiedono, ancora una volta, le dimissioni.

Giovani, studenti, disoccupati, commercianti, operai, cassaintegrati e pensionati in questi giorni stanno contestando per le vie della città.
Alcuni temi della protesta appartengono alla nostra storia: la riconquista della sovranità, la riappropriazione della democrazia, il rispetto della costituzione e la critica al neoliberismo dell'Unione Europea. Condividiamo questi contenuti, ma ci dissociamo in modo assoluto dalle modalità di questa protesta.
Il monito dell'ANPI sulle infiltrazioni fasciste è stato purtroppo confermato dai saluti romani di Piazza Castello.

Ieri mattina la protesta dei commercianti è stata civile e pacifica, finchè il sindaco Giuseppe Catizone ha avuto l'ennesima idea infelice.
La manifestazione civile è terminata quando Catizone ha deciso di provocare la protesta affermando pubblicamente che "A Nichelino, più che forconi, forchettine".
Che motivo aveva per ridicolizzare la bassa partecipazione della protesta?
La situazione in città, dopo l'ennesima provocazione gratuita ha scaturito una rabbia profonda. Gesti che condanniamo fortemente, come le irruzioni nelle scuole superiori, le bombe carta contro il comune, la violenza, spesso non solo psicologica, contro chi non ha aderito alla protesta.

Come comunisti di Nichelino ci chiediamo:
Come mai la parte violenta della protesta agisce indisturbata anche quando viola l'incolumità fisica dei cittadini, a partire dal lancio di bombe carta?
Come mai il Sindaco della nostra città, Giuseppe Catizone, ha voluto provocare la protesta, che fino a quel momento aveva una connotazione pacifica?
Per noi è indubbio che il suo epiteto "forchettine" ha istigato la violenza della protesta.
Per questo noi comunisti ci dissociamo, ancora una volta, dall'arrogante modo di fare di Catizone, e condanniamo i recenti atti di violenza che stanno minando le libertà individuali dei nichelinesi.

Circolo A.Gramsci del P.R.Comunista di Nichelino



In piazza, a contestarlo, c'e di tutto. Tanti cittadini, e marginalmente qualche volto politico locale, alcuni dei quali si candidarono per sostenere Catizone. Ma per il "sistema Nichelino" tutti quelli che sono in piazza sono cattivi. Ed ecco che persino l'ex tesoriere del PD torinese e storico vice sindaco di Nichelino, Fattori, diventa un pericoloso sovvertiso che usa i forconi per fini personali. L'uso strumentale per fini politici in realtà, da sempre, fa parte del Sistema Nichelino. Il Pd è il padre di tutto questo.
Diversi cittadini che sono in piazza a protestare sono arrabbiati con Catizone per le promesse, anche personali, non mantenute in questi anni.
Dopotutto il clientelismo è una pratica storicamente diffusa della politica italiana.
Qualunque posizione uno possa legittimamente avere sul movimento dei forconi o sulle proteste cittadine non può non ammettere l'arroganza di questo sindaco che, epurazione dopo epurazione, è rimasto solo con i suoi cani da guardia e il suo apparato. Chi ancora oggi difende questo personaggio è complice del peggio della politica nazionale. IL PEGGIO! Perchè qui, in piccolo, sono riproposte le peggio modalità del potere istituzionale.
5 anni fa il sindaco Catizone fu eletto con il 70%, si definì il sindaco più amato d'Italia.  Ieri una folla sostenuta dai forconi ha pesantemente attaccato il sindaco. Solo le ingenti forze dell'ordine hanno evitato possibili tensioni. Che epilogo trionfante ...




Dall'egemonia ai dossieraggi.
Ci risiamo. Alcuni amici mi hanno segnalato che in rete è partita la caccia alle "amicizie pericolose" dove invitano ad eliminare ogni tipo di rapporto con me per non rischiare di perdere "amici veri". Ho scoperto che la "caccia al fascista in rete" è partita dal sito contropiano. (link).
Con tutto il rispetto penso che questa sia una cazzata colossale.
Ma tanto vale chiarire la mia posizione, così da poter aver contenuti alla possibile critica:
Si, sono iscritto su FB al gruppo torinese dei forconi
Si, da lunedì sto partecipando attivamente alla protesta civile.
Si, condanno molte modalità intimidatorie e sono conscio di altrettante contraddizioni.
Si, partecipo con riserva. Ma non perchè ci sono anche nostalgici del ventennio in piazza, ma semplicemente perchè trovo sospetto il lasciar fare dello stato.
Detto ciò continuo ad invitarvi a scendere in piazza piuttosto che rinchiudervi in qualche sede, fare dossieraggio da dietro un pc e dare dei fascisti a tutti quelli che, a differenza vostra, sono in piazza a protestare in questi giorni.
E ora se volete discutiamone, se volete odiatemi o se volete consideratemi una "amicizia pericolosa".



La sinistra che tifa Alfano
Fiducia per un nuovo inizio, non faremo piombare il paese nel caos. (Letta)

La disoccupazione è ai livelli massimi e i salari sono da fame. Abbiamo una perdita costante di diritti e di tutele. Siamo una generazione senza futuro a causa di politiche di austerità che alimentano una crisi senza fine. Nonostante ciò vedo pochissime persone in piazza, mentre tutta la classe politica si autoassolve.
Il gioco della rivoluzione sta per finire. La questura ha dato ordine di sgomberare tutti i presidi. Finito il gioco, resta la crisi, il malcontento sociale e la rabbia di una generazione senza futuro. E non saranno le parole di qualche politicante a risolvere questo incubo chiamato realtà.
Forse è vero che la protesta dei forconi sarà funzionale al sistema, ma lo è anche la sinistra parlamentare che oggi inneggia ad Alfano per ripulire le città dalle manifestazioni e domani, come ieri, approverà la macelleria sociale targata U.E.

2 commenti:

  1. "Digos che accompagna i "ribelli" a minacciare la chiusura di negozi, Carabinieri che promettono la scorta per bloccare la tangenziale se i "ribelli" raggiungono un buon numero. Bombe carte con poliziotti che dicono "abbiamo l'ordine di lasciar fare"."
    "Proprio in queste ore è stata denunciata per violenza sessuale e oltraggio a pubblico ufficiale Nina De Chiffre... Credo sia l'esempio simbolo. Mentre ai forconi è permesso tutto, persino gettare bombe carta contro il comune, ad una giovane no tav si cerca di criminalizzare all'estremo."
    e non dimentichiamo i 4 compagni arrestati proprio lunedì mattina mentre in centro i poliziotti si toglievano i caschi in segno di solidarietà coi forconi.
    COme si fa a dire che bisogna essere comunque in piazza quando si riconosce per primi che QUELLA piazza è voluta dal regime o da qualcuno che vuole un nuovo regime, e lo stesso regime e/o quel qualcuno che ne vuole uno nuovo manda chiarissimo il messaggio "non osate fare proteste diverse da quelle che piacciono a noi, o vi massacriamo" (a parte la Valsusa, in Puglia ci sono già stati assalti alle sedi della CGIL)?
    Il problema di Calvani NON è la Jaguar,è che ha dichiarato pubblicamente, già prima del 9 dicembre “ Vi sarà un periodo transitorio in cui lo Stato sarà guidato da una commissione retta dalle forze dell'ordine, trascorso il quale si procederà a nuove votazioni ”.
    Che sia Letta che dovrà fare la faccia cattiva (ne dubito, e non mi pare un caso che dopo essere stato ostile a qualsiasi rinnovamento il gruppo dirigente del PD si sia fatto da parte quasi di corsa per il pischello Renzi e i suoi 12 apostoli poco più che trentenni..sanno benissimo che anche la parvenza di democrazia sta per scomparire, e quindi stare nel Politburo del PD serve solo a dare un bersaglio da macellare alla folla opportunamente diretta), o chi caccerà Letta per mettere un regime dichiarato, il punto è che la grande borghesia ha capito (non solo capito, l'ha voluto, quando per servilismo atlantico ha fatto fuori Olivetti e Mattei) che il declino economico dell'Italia è irreversibile,e quindi bisogna togliere anche l'apparenza della democrazia e gestire tale declino conservando le proprie prebende.
    Per ipotesi poniamo che per campare bene ci voglia 10, mentre sotto 5 si fa la fame, fino a ieri cento italiani producevano 1000 di PiL l'anno, che veniva così distribuito: 100 all'unico membro dell'alta borghesia, 15 a testa in media a 30 borghesi, e 450 da dividersi tra gli altri 70 proletari, ovvero in media una vita dignitosa, anche grazie al welfare state che dava gratuitamente molte di quei servizi che privatizzati avrebbero reso anche il proletariato di 30 anni fa molto più povero.
    Adesso l'alta borghesia sa che l'Italia "uscirà" dalla crisi producendo 500 al massimo,però non vuole mollare nemmeno un centesimo dei suoi redditi, per cui si dovrà giungere a una divisione della torta 100 all'unico alto borghese, 450 ai 30 piccolo borghesi...ops, siamo già oltre il totale, anche se facciamo morire di fame i proletari: la piccola borghesia ne uscirà impoverita.
    Il gioco di potere tra chi c'è dietro i forconi e il regime liberista completamente sdraiato al gran capitale internazionale è tutto qui: la lotta è tutta su quanto la piccola borghesia dovrà accettare di perdere, e quanto riuscirà a rosicchiare al gran capitale, ma contro il proletariato, che sarà ridotto alla fame, saranno entrambe spietate.
    Ragion per cui andare in piazza, da sinistra,equivale a dire "quando avete deciso come spartirvi il bottino, massacrateci pure, siamo già qui".

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  2. Ciao anonimo, si, probabilmente quella piazza è voluta dal sistema.
    Ma probabilmente non per rivoluzionare l'Italia, ma per legittimare il governo unico dell'Europa, con l'alternaza di PD e PDL o, come negli ultimi anni, con PD e PDL insieme.
    Ma in quella piazza c'è il malcontento sociale, fra qualche giorno, qualche ora, quella piazza non ci sarà più, e siccome la sinistra non è in piazza tutta quella rabbia sarà canalizzata a destra. E' questo il motivo per cui bisognava essere in piazza, per ascoltare ed essere una interlocutore del malessere sociale. Evito di dire che si dovrebbe essere una guida visto la situazione attuale.
    Forse, è questo non è chiaro, il proletariato e più che altro il sottoproletario è già in piazza.
    In questo caso la citazione di Lenin usata dai compagni di Sollevazione non è del tutto errata.

    La rivoluzione socialista in Europa non può essere nient'altro che l'esplosione della lotta di massa di tutti gli oppressi e di tutti gli scontenti. Una parte della piccola borghesia e degli operai arretrati vi parteciperanno inevitabilmente —senza una tale partecipazione non è possibile una lotta di massa, non è possibile nessuna rivoluzione— e porteranno nel movimento, non meno inevitabilmente, i loro pregiudizi, le loro fantasie reazionarie, le loro debolezze e i loro errori. Ma oggettivamente essi attaccheranno il capitale». [V. I. Lenin, Luglio 1916]

    Nelle proteste si dovrebbe ambite a conquistare l'egemonia, chi invece denigra e manda a destra tutto quel sottoproletario non vedrà mai una rivoluzione. Discorso più complesso è dove collocarsi nello scontro tra piccola borghesia nazionale e grandi capitali internazionali. Discorso che, per ora, vorrei evitare.

    Denigrare in maniera cosi semplicista quella piazza è l'ennesima errore della sinistra antagonista. Questa è la mia opinione. Ciao.

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