Una nuova stagione politica, la "sinistra unita", il nuovo ripartire.
Il copione si rivela identico. Alcuni attori mutano, le strutture politiche si evolvono.
Ma la strategia è la stessa. Scontata, sleale, subdola, "sinistra".
Il partito dominante manovra i più piccoli, come minute marionette.
Sì. La trama si ripete. Obbedire. Dire sempre di sì.
Davanti alle ingiustizie, delle masse, chiudere gli occhi.
Godere di piccoli e fruttosi privilegi. Personali o clientelari.
Alla prima esitazione la marionetta viene scaraventata contro un muro. Ahi.
Ferita, punita e sostituita. Per un turno o per tutta la vita, politica.
Questa è una piccola storia che parla della divisione della sinistra.
Quella che una volta fu comunista e ora viene additata come radicale.
La sinistra divisa è uno strumento del malaffare, della cattiva politica.
Al contrario, una sinistra unita, sarebbe una spina nel fianco dei poteri forti.
Sarebbe l'arma popolare per riconquistare diritti e giustizia sociale.
Da sempre, per questo, i partiti dominanti frammentano la sinistra.
Che sgomita per ottenere un piccolo ruolo. Marionette che urlano "usa me".
I piccoli partiti di sinistra, invece di coalizzarsi vivono un eterno conflitto interno.
Usate, gettate, sostituite, di continuo.
Loro sono bravi a dividerci, ma l'autocritica pone domande:
perchè glielo permettiamo?
Perchè si usa la parola "sinistra" per denigrare i compagni?
Perchè si usa la parola "unità" per frammentare i compagni?
Chi fa il loro gioco è come loro. O Peggio.
Un servo, con l'aggravante del tradimento.
In un secondo distrugge quello che in anni si è costruito.
La chiamavano credibilità politica. Tanto declamata, poco realizzata.
Nel frattempo il partito dominante, il potere, quello vero, osserva e ride.
Ma un giorno, tornerà, la lotta popolare che la farà trionfare, la libertà.
Andrea 'Perno' Salutari
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