venerdì 11 marzo 2016

Contro la guerra l'Italia in piazza

No alla guerra e alla Nato: il 12 marzo 30 manifestazioni dal Piemonte alla Sicilia

Saranno circa 30 le manifestazioni che si svolgeranno sabato 12 marzo contro la guerra in tutto il paese. Le ha promosse un coordinamento di organizzazioni sindacali, pacifiste, ambientaliste, politiche e alcuni movimenti sociali.
Anche se il Presidente del Consiglio ha frenato sull'invio di truppe in Libia, il nostro paese è sempre più coinvolto nelle avventure militari, nel commercio e nella installazione degli strumenti di morte sul territorio. E i rischi per il nostro paese sono sempre più gravi, come dimostra la recente vicenda degli ostaggi uccisi in Libia. Dopo 25 anni di conflitti bisogna semplicemente dire basta alla guerra e alla NATO che la fomenta e la diffonde, l'Italia deve ripristinare il pieno rispetto dell'articolo 11 della Costituzione, sempre più impunemente e ripetutamente violato dai governi di diverso colore. Bisogna dire no alle politiche che in nome della guerra distruggono i diritti democratici e perseguitano profughi e migranti, che la stessa guerra ha fatto fuggire dai loro paesi.
Per queste ragioni sabato si svolgeranno manifestazioni dalla Valle Susa, ove da anni si sperimenta la militarizzazione del territorio per devastarlo, alla Sicilia da dove partono i droni che vanno a bombardare in Libia ed in Siria, alla Sardegna, dove una enorme fetta di territorio è sequestrata dalle basi e dai poligoni militari dove si sperimentano strumenti di morte sempre più devastanti. Il 12 marzo si manifesterà da Ghedi, vicino a Brescia, dove si ospitano ordigni nucleari in spregio al trattato di non proliferazione, alla base dei costosissimi F35 a Novara, alla famigerata base di Camp Darby a Pisa, a quella di Camp Ederle a Vicenza, al comando della VI flotta a Gaeta, al Comando Nato di Giugliano. A Roma si protesterà davanti al comando operativo di guerra nel quartiere di Cinecittà mentre presidi e cortei sono previsti ad Ancona, Bologna, Rimini, Bari, Faenza, Avellino, Perugia, Cagliari, Nuoro, Perugia, Catania, Caselle, Asti, Varese, Verona, Padova, Greve in Chianti, Urbino, Rieti. Altre iniziative sono in corso di convocazione in altre località, risultato di un attivismo sul tema della guerra che non si vedeva da molti anni.

Questi gli obiettivi della giornata di mobilitazione:
− La fine immediata di ogni partecipazione italiana alle guerre in corso, con il ritiro delle truppe e il rispetto dell'articolo 11 della Costituzione.
− Lo smantellamento delle basi e delle servitù militari, il rispetto del trattato di non proliferazione nucleare, la fine del commercio delle armi.
− L'uscita dell'Italia dalla Nato e da ogni alleanza di guerra.
L'Italia deve diventare un paese neutrale per contribuire alla pace.
− La fine delle politiche persecutorie e xenofobe contro i migranti.
− La fine delle politiche di austerità e del sistema di potere UE che le impone.
− La cancellazione delle leggi securitarie che in tutta Europa nel nome della guerra al terrorismo e della sicurezza stanno costruendo uno stato di polizia.

COORDINAMENTO CONTRO LA GUERRA, LE LEGGI DI GUERRA, LA NATO

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