venerdì 21 ottobre 2016

I comunisti d'Ungheria per il NO e contro l'Unione Europea

I media di tutta Europa titolano "sconfitta di Orban", ma è evidente che ancora una volta, ad essere sconfitta è stata l'Europa che tenta, coi tutti i suoi mezzi di informazione, di far credere che l'Unione Europea è unita e salva. Ma è evidente a tutti che non è cosi, e la Brexit lo ha dimostrato.
Le forze governative hanno sostenuto il NO, le forze di centrosinistra hanno invitato all'astensione, mentre i comunisti hanno fatto campagna elettorale per il NO.

I comunisti d'Ungheria hanno analizzato l'esito del referendum che chiedeva: "Vuoi permettere all’Unione Europea di imporre l’arrivo di cittadini non ungheresi senza l’approvazione del Parlamento?" (in base alla disposizione del Consiglio Europeo dell'anno scorso, che trasferirebbe 120mila rifiugiati per l'Europa, la quota prevista per l'Ungheria si aggirerebbe intorno ai 1294persone. Al referendum ha votato il 43,9%, e quindi per poco il quorum non è stato raggiunto. Ma a votare No è stato il 98% degli elettori, circa 3,3 milioni di persone hanno detto No all'ingresso forzato nel territorio ungherese di migranti.

I comunisti d'Ungheria non sono daccordo con chi vuole ignorare il significato politico di questo voto solo perchè il quorum non è stato raggiunto. Il voto del referendum riflette la crisi del capitalismo europeo e dell'Unione Europea.
Il Partito dei lavoratori ungheresi ha usato il referendum per dire al popolo quello che pensa:  "l'introduzione di massa dei migranti è una minaccia economica, sociale e culturale. Umanamente ci sentiamo vicini al fronte di guerra, e vogliamo una vita migliore per i migranti in fuga, ma l'aiuto non è abbracciarli nelle nostre case. Le potenze capitaliste dell'UE, che sono anche a capo della NATO, dovrebbero essere costrette a lasciare le guerre in Siria, Afghanistan e altrove, creando condizioni di vita normale per le persone che abitano questi territori" per questo "colleghiamo la protezione dell'indipendenza nazionale, la lotta contro l'Unione europea, la tutela dei diritti sociali dei lavoratori"
Il Munkaspart sta combattendo questa battaglia per la classe operaia, "noi crediamo che per migliorare le condizioni di vita bisogna superare il capitalismo, il dominio del capitale, e costruire una società in cui le persone contano più del denao. La crisi del capitalismo può essere risolta in un solo modo: con la costruzione di una nuova società, con il socialismo"

APS

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