venerdì 1 giugno 2012

Il business delle armi: Italia seconda potenza mondiale

Ed ecco la seconda parte dell'articolo Parata militare, guerre e le marionette dell'indignazione

La guerra è uno dei business più redditizi del mondo, specie per noi italiani
. Qui un sunto dell'articolo (link)
Secondo un rapporto del Congressional Research Service ripreso dal quotidiano “New York Times”, l’Italia, con un introito pari a 3,7 miliardi di dollari, è al secondo posto per la vendita di armi.
Primi gli USA, che con la vendita al di fuori del territorio nazionale hanno ricavato guadagni per 37,8 miliardi di dollari. Alle nostre spalle invece Russia, Cina e Francia.
L’export di armi italiane, di armi leggere ad uso civile, ha registrato un ulteriore incremento nellle vendite nel biennio 2009-2010: oltre un miliardo di euro con un rilevante aumento di circa il 10% rispetto al biennio precedente. E’ quanto emerge dal nuovo rapporto “Armi leggere, guerre pesanti 2011” dell’Archivio Disarmo. In particolare tra il 2009 e il 2010 la crescita si attesta a circa il 17%. Le esportazioni sono per la maggior parte dirette verso USA e UE, ma l’Asia passa da 28 milioni di euro nel biennio 2007-2008 ad oltre 142 milioni nel biennio successivo
L’Istituto di Ricerche Archivio Disarmo, facendo seguito ai precedenti rapporti sulle esportazioni di armi italiane, di armi leggere ad uso civile, pubblica il nuovo “Rapporto 2011” da cui emerge un forte incremento sulle vendite.
Nel biennio 2009-2010 l’Italia ha esportato complessivamente oltre un miliardo di euro (1.024.275.398) in armi leggere ad uso civile, precisamente 471.368.727 nel 2009 e 552.906.626 nel 2010 con un rilevante aumento di circa il 10% rispetto al biennio precedente. In particolare tra il 2009 e il 2010 la crescita si attesta a circa il 17%.
L’Italia ha esportato armi comuni da sparo anche nel continente africano e nel Medio Oriente dove la situazione di molti Paesi, gia` critica negli anni passati, nel periodo recente e` esplosa con l’ondata rivoluzionaria che ha portato al capovolgimento dei  sistemi politici e centinaia di morti e feriti.
Emerge l’esportazione verso Paesi sottoposti a embarghi internazionali sulle forniture di armi (Cina, Libano, Repubblica Democratica del Congo, Iran, Armenia e Azerbaijan) e verso Paesi in cui sono in atto conflitti e in cui si riscontrano gravi violazioni dei diritti umani (la Federazione Russa, la Thailandia, le Filippine, il Pakistan, l’India, l’Afghanistan, la Colombia, Israele, Congo, Kenia, Filippine ecc.).
L’Italia ha esportato armi da fuoco in tutti i paesi nordafricani interessati quest’anno dalla “primavera araba”: l’Egitto, la Tunisia e in particolare la Libia che ha ricevuto oltre 8,4 milioni di euro, totalmente rappresentate da pistole e carabine Beretta e fucili e Benelli finiti nelle mani del settore di Pubblica Sicurezza del Comitato Popolare Generale (l'istituzione di Governo Libica), col grave rischio che possano essere state utilizzate per la repressione in atto negli ultimi mesi. Sono state inoltre fornite armi, proiettili ed equipaggiamento militare e di polizia usati per uccidere, ferire e imprigionare arbitrariamente migliaia di manifestanti pacifici in Paesi come la Libia, la Tunisia e l'Egitto e tuttora utilizzati dalle forze di sicurezza in Yemen.
  
Torniamo alla parata e alla proposta di destinare i milioni risparmiati per le popolazioni colpite dal terremoto in Emilia Romagna Oltre al danno anche la beffa. Una calamità distrugge la casa? Da oggi lo Stato italiano non pagherà i danni contro le camalità naturali

Infatti la calamità naturale sarà a carico del cittadino in caso di terremoto, alluvione, tsunami e qualsivoglia altra catastrofe, non sarà più lo Stato a pagare i danni. A ricostruire l' edificio crollato o pieno di crepe, casa o azienda che sia, dovrà provvedere il proprietario. A sue spese. La beffa è stata pubblicata su diversi giornali, ma non gli è stato dato molto risalto, meglio non informare le marionette. (1)

La giostra del sempre "più profitto" attanaglia il genere umano. La ricchezza e il potere dominano la nostra razza, quella umana. E dopo il pianto per i cari perduti, la disperazione dei propri beni svaniti nel nulla, la rabbia di una politica che invece di prevenire, accellera la ribellione climatica, cosa cambia? Nulla. La macchina del profitto va avanti inesorabilmente.
Le catastrofi naturali esistono da sempre e non sono legate esclusivamente all'idiozia umana, ma questi non possono essere assolti per i disastri legati agli eventi climatici estremi. Per l’International Disaster Database, la catastrofe naturale che ha causato il maggior numero di morti in Italia a partire dal Ventesimo secolo è stato il  terremoto di Messina con almeno 75mila vittime, seguito dal terremoto della Marsica del gennaio del 1915 che ha causato trentamila morti. A Messina la politica vorrebbe costruire il famoso "ponte". (2)

Il Presidente Napolitano non ha voluto sentir ragioni, preferisce stare a guardare 2.500 militari e 700 civili che gli passeranno davanti piuttosto che far pervenire aiuti “tangibili” alle famiglie sconvolte da lutti e distruzioni.
Il mio presidente rimane Sandro Pertini che nel discorso dell'insedazione alla Presidenza della Repubblica  disse "L'Italia, a mio avviso, deve essere nel mondo portatrice di pace: si svuotino gli arsenali di guerra, sorgente di morte, si colmino i granai di vita per milioni di creature umane che lottano contro la fame. Il nostro popolo generoso si è sempre sentito fratello a tutti i popoli della terra. Questa è la strada, la strada della pace che noi dobbiamo seguire"

Diciamo no alla parata militare di domani.
Ma non soffermiamoci qui. Diciamo no alle guerre e al business delle armi che vede noi italiani, attori principali. Spero che il mio articolo, suddiviso in due parti, possa indurvi alla riflessione. E' ora di dire Basta!

Andrea 'Perno' Salutari

3 commenti:

  1. Che piaccia o no i soldi sono soldi. Il nostro paese, assieme all'occidente, si è imposto sul resto del mondo per mezzo millennio dominando tramite potenza militare e tecnologica. Questo ha causato un elevatissimo tenore di vita che va' difeso. Se noi rinunciamo agli affari e a cercare di controllare i paesi meno potenti, gli italiani perderanno tanto di quello che hanno sempre avuto, come sta succedendo ora. Chi ha detto che bisogna prendersi cura anche delle persone oltre le proprie frontiere? E' già abbastanza difficile governare un paese di 60 milioni di persone.

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  2. 1) Non sono armi di stato, ma made in Italy. Le nostre armi non servono a controllare i paesi meno potenti, anche perchè geopoliticamente l'Italia vale poco più di zero. Anzi, l'Italia è semmai criticata perche vende armi a stati "meno potenti e non allineati", faccio qualche esempio la Federazione Russa, la Thailandia, le Filippine, il Pakistan, l’India, l’Afghanistan, la Colombia, Israele, Congo, Kenia, Filippine.
    Quindi armiamo anche i nostri nemici soltanto per lucrare su morte e distruzione. Armiamo popoli con cui siamo in guerra.

    2) A differenza tua non sono un imperialista, non elogio la fase "dominante" dell'occidente contro il resto del mondo. Non penso che 60milioni di persone o meno di 1/5 della popolazione mondiale (l'occidente) debba sfruttare il resto del mondo, perchè meglio te che me. Ma visto il crollo dell'occidente, soprattutto dell'Europa, e l'avanzata degli altri, a partire dai Brics, rimane nulla da dominare. Per fortuna! Il dominio è un concetto che non mi appartiene.

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  3. in sto mondo cè da mangiare per tutti cazzo, possibile ce nessuno è disposto a condividere?

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