giovedì 25 dicembre 2014

Obama, Castro e la Rivoluzione che vince

Obama, Castro e la nuova sfida
Il merito di Marx risiede nell'avere prodotto di colpo nella storia del pensiero sociale un cambiamento qualitativo. Non solo egli interpreta la storia, ne comprende la dinamica e ne prevede il futuro sviluppo ma, oltre a questo, che segnerebbe il limite del suo dovere scientifico, esprime un concetto rivoluzionario: non basta interpretare la natura bisogna trasformarla. L'uomo cessa di essere schiavo e strumento del mezzo e diventa l'architetto del proprio destino. (Che Guevara - L'ideologia della Rivoluzione Cubana)

Cuba, ancora una volta, ha vinto. La Rivoluzione Cubana fin'ora è uscita trionfante da tutte le battaglie, una piccola isola socialista che Resiste. Data continuamente per morta, la sua vitalità e la sua tenacia le ha permesso di sopravvivere al crollo del Socialismo Reale e alla crisi infinita dei comunismi. Il 2014 sarà ricordato per l'ennesimo trionfo, un nuovo traguardo della storia. La dimostrazione che un'alternativa esiste, che resistere è possibile.
La prossima sfida, "l'invasione economica", sarà la più dura. Ma Cuba e il suo popolo ci hanno dimostrato, in tutte le circostanze, di avere in sè gli anticorpi per Vincere. La sconfitta di Obama è completa, su tutti i fronti. Il suo discorso, seppur pianificato, mostra l'astio dell'animale ferito, che rifugiato ringhia e pianifica un piano alternativo, dopo una sconfitta durata più di 50anni.

Dal discorso di Obama
"Metteremo fine a una messa a fuoco antiquata che per decenni non ha promosso i nostri interessi"

"Gli Stati Uniti hanno appoggiato con orgoglio la democrazia e  i diritti umani in Cuba in questi cinque decenni. Lo abbiamo fatto fondamentalmente attraverso politiche indirizzate ad isolare l’Isola, evitando i viaggi e i commerci più elementari, che gli statunitensi possono godersi in qualsiasi altro luogo.  E anche se questa politica è stata radicata nelle migliori intenzioni, nessun’altra nazione ci ha appoggiato nelle imposizioni di queste sanzioni che hanno avuto poco impatto, se non quello di permettere al governo cubano di dare una giustificazione per imporre restrizioni al suo  popolo. Oggi Cuba è governata dai Castro e dal Partito Comunista, che è giunto al potere già da mezzo secolo e nè il popolo statunitense, nè il popolo cubano ricevono benefici da una politica rigida che ha avuto origine nei fatti che avvennero prima della nascita della maggioranza di tutti noi."

"Dopotutto questi cinquant’anni hanno dimostrato che l’isolamento non ha funzionato . È ora che adottiamo una nuova messa a fuoco."

"E io credo che questo contatto, alla fine, è quello che più contribuisce ad assegnare autorità al popolo cubano. Credo anche che il popolo cubano potrà ricevere una maggior quantità di risorse, ossia stiamo aumentando  significativamente la quantità di denaro che potrà essere inviato a Cuba eliminando i limiti delle rimesse che appoggiano i progetti umanitari per il popolo cubano e l’emergente settore privato in Cuba.
Io credo che le imprese statunitensi non si debbano porre in una situazione di svantaggio e che un incremento nel commercio è utile sia per i cubani che per gli statunitensi. Così faciliteremo le transazioni autorizzate tra gli Stati Uniti e Cuba. Le istituzioni finanziarie statunitensi potranno aprire conti nelle istituzioni finanziarie cubane. Sarà più facile per gli esportatori statunitensi vendere merci in Cuba
."

"Abbiamo  accolto con beneplacito la decisione di Cuba di offrire un maggior accesso a Internet ai suoi cittadini e continuare ad incrementare l’impegno con le istituzioni internazionali come le Nazioni Unite e il Comitato Internazionale della Croce Rossa che promuovono valori universali.
Non mi faccio illusioni rispetto ai continui ostacoli alla libertà che il cittadino cubano comune deve affrontare ancora. Gli Stati Uniti considerano che nessun cubano dev’essere vittima di maltrattamenti, arresti o brutalità solo perchè esercita il diritto universale di far sì che la sua voce si ascolti.  E continueremo ad appoggiare la società civile lì. Anche se Cuba ha fatto riforme per aprire gradualmente la sua economia, continuiamo a pensare che i lavoratori cubani devono avere la libertà di creare i propri sindacati, così come i cittadini devono avere la libertà di partecipare ai processi politici.
"

"Non credo che si possa continuare a fare lo stesso che abbiamo fatto per cinque decenni e aspettarci un risultato differente.
Inoltre, cercare di spingere Cuba verso un collasso non favorisce gli interessi del popolo degli Stati Uniti, nè del popolo cubano. Ed anche se questo funzionasse e non è avvenuto in 50 anni, sappiamo per amara esperienze che è molto più probabile che i paesi apprezzino le trasformazioni che sono durature, se i loro popoli non sono sottoposti al caos.  Esortiamo Cuba a togliere le catene al potenziale di 11 milioni di cubani, ponendo fine alle restrizioni inutili nelle loro attività politiche, sociali e economiche
." (1)


DISCORSO COMPLETO DEL PRESIDENTE RAÚL CASTRO SULLE RELAZIONI TRA STATI UNITI E CUBA.
17 dicembre 2014

Compatrioti:
Dalla mia elezione come Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, ho reiterato in diverse occasioni, la nostra disponibilità a sostenere con il governo degli Stati Uniti un dialogo rispettoso, basato sull’uguaglianza sovrana, per trattare i più diversi temi in forma reciproca, senza pregiudizio per l’indipendenza nazionale e per l’autodeterminazione del nostro popolo.
Questa è una posizione che è stata manifestata al Governo degli Stati Uniti, in forma pubblica e privata, dal compagno Fidel in differenti momenti della nostra lunga lotta, con l’approccio di discutere e risolvere le differenze mediante negoziati, senza rinunciare a uno solo dei nostri principi.
L’eroico popolo cubano ha dimostrato, di fronte a grandi pericoli, aggressioni, contrarietà e sacrifici, che è e sarà fedele ai suoi ideali di indipendenza e giustizia sociale. Strettamente uniti in questi 56 anni di Rivoluzione, abbiamo conservato una lealtà profonda con quelli che sono caduti difendendo questi principi dall’inizio delle nostre guerre d’indipendenza nel 1868.
Ora, portiamo avanti, nonostante le difficoltà, l’attualizzazione del nostro modello economico per costruire un socialismo prospero e sostenibile.
Risultato di un dialogo al più alto livello che ha compreso una conversazione telefonica che ho sostenuto ieri con il Presidente Barack Obama, si è potuto avanzare nella soluzione di alcuni temi d’interesse per entrambe le nazioni.
Come aveva promesso Fidel, in giugno del 2001, quando disse: ‘Volveran!’, sono arrivati oggi nella nostra Patria, Gerardo, Ramón e Antonio.
L’enorme allegria dei loro familiari e di tutto il nostro popolo, che si è mobilitato infaticabilmente con questo obiettivo, si estende alle centinaia di comitati e gruppi di solidarietà; ai governi, parlamenti, organizzazioni, istituzioni e personalità che durante questi 16 anni hanno richiesto e hanno fatto strenui sforzi per la loro liberazione. A tutti loro esprimiamo la più profonda gratitudine e obbligo.
Questa decisione del Presidente Obama, merita il rispetto e il riconoscimento del nostro popolo.
Voglio ringraziare e riconoscere l’appoggio del Vaticano, e specialmente, del Papa Francesco, al miglioramento delle relazioni tra Cuba e Stati Uniti. Così come, del Governo del Canada per le agevolazioni create per la realizzazione del dialogo ad alto livello tra i due paesi.
A sua volta, abbiamo deciso di scarcerare e inviare negli Stati Uniti una spia di origine cubana che è stata al servizio di quella nazione.
Inoltre, sulla base di ragioni umanitarie, oggi è stato restituito al suo paese anche il cittadino nordamericano Alan Gross.
Unilateralmente, com’è nostra prassi e nel rispetto rigoroso del nostro ordinamento legale, hanno ricevuto benefici penali i detenuti corrispondenti, compresa la scarcerazione di persone su cui il Governo degli Stati Uniti aveva mostrato interesse.
Inoltre, abbiamo convenuto il ristabilimento delle relazioni diplomatiche.
Ciò non vuole dire che la cosa principale si sia tata risolta. Il blocco economico, commerciale e finanziario che provoca enormi danni umani ed economici al nostro paese deve cessare.
Anche se le misure del blocco sono state convertite in legge, il Presidente degli Stati Uniti può modificare la loro applicazione utilizzando le sue facoltà esecutive.
Proponiamo al Governo degli Stati Uniti di adottare misure reciproche per migliorare il clima bilaterale e avanzare verso la normalizzazione dei vincoli tra i nostri paesi, basati sui principi del Diritto Internazionale e la Carta delle Nazioni Unite.
Cuba reitera la disponibilità a sostenere la sua cooperazione negli organismi multilaterali, come l’Organizzazione delle Nazioni Unite.
Riconoscendo che abbiamo profonde differenze, fondamentalmente in materia di sovranità nazionale, democrazia, diritti umani e politica estera, riaffermo la nostra volontà di dialogare su tutti questi temi.
Esorto il Governo degli Stati Uniti a rimuovere gli ostacoli che impediscono o restringono i vincoli tra i nostri popoli, le famiglie e i cittadini di entrambi i paesi, in particolare tutto quelli relativi ai viaggi, alla posta diretta e alle telecomunicazioni.
I progressi ottenuti negli scambi sostenuti dimostrano che è possibile trovare soluzione a molti problemi.
Come abbiamo ripetuto, dobbiamo imparare l’arte di convivere, in modo civile, con le nostre differenze.
Su questi importanti temi torneremo a parlare più avanti.
Molte grazie. (2)

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