domenica 4 maggio 2014

Orrore di Odessa e il passato che torna

L'orrore della guerra, la tragedia del pogrom, la pagina più nera della storia del XX secolo che sgomita per tornare, con la complicità delle democrazie liberali dell'Unione Europea e degli Stati Uniti D'America. Un po' di storia.
Odessa è una storica città dell’Ucraina sud-occidentale, dove i nazisti appoggiati dai fascisti ucraini nella seconda guerra mondiale fecero strage di ebrei e russi
Nel 1941 Odessa fu testimone del massacro di 25.000 ebrei. Dopo la liberazione ad opera dell'Armata Rossa, nel 1944, Odessa tornò ad essere un porto commerciale importante, ma non recuperò più le proprie caratteristiche multi-etniche, restarono i russi e gli ucraini, i primi soprattutto cittadini, funzionari, militari, eredi dei fondatori; i secondi soprattutto contadini immigrati dalle campagne, con ondate successive che hanno portato la città a superare il milione di abitanti. (1)

Nei precedenti articoli (E' questa l'europa che volete?, L'Europa accoglie i nazisti dell'Ucraina, La nuova Ucraina brucia il comunismo) avevo già allarmato sulla situazione Ucraina, che settimana dopo settimana, sta pian piano aggravandosi.
Oggi, con fatica, racconto e diffondo un altro tassello disumano dello scontro portato avanti dai neonazisti ucraini, e del silenzio quasi totale delle forze antifasciste e democratiche.
Venerdì scorso i nazisti del Settore destro hanno assaltato la sede dei sindacati dove erano rinchiusi, da giorni, i separatisti russofoni.
L'assalto, protetto dalla polizia, è stato portato avanti con armi da fuoco, molotov, spranghe. Sono bastati pochi minuti per scatenare l'inferno. Le armi da fuoco hanno fatto le prime vittime, successivamente i nazisti hanno appiccato il fuoco bruciando vivi decine di russofoni. Le immagini che stanno girando (non le ho volute pubblicare, ma le trovate facilmente sui motori di ricerca) sono di una atrocità inaudita, persone carbonizzate che tentano di buttarsi dalle finestre e disposte su ogni angolo della sede del sindacato, ora in cenere.
Il pogrom non ha saziato la voglia di crudeltà e barbaria dei neonazisti che, una volta spento l'incendio, sono entrati nell'edificio e hanno bastonato a morte i pochi superstiti. Una scena di violenza e malvagità inaudita all'interno di questa nuova Unione Europea avvenuta nella più grande omertà.
Se i nascenti Stati Uniti D'Europa sono omertosi, i media occidentali sono nella migliore delle ipotesi mistificatori, nella peggiore complici.
La tragedia umana di Odessa viene totalmente sminuita da alcuni quotidiani italiani come generiche "38 vittime in un incendio". Il peggio arriva proprio da quel storico giornale di sinistra fondato da A. Gramsci, L'Unità, che riesce a ribaltare la verità dei fatti attribuendo il rogo ai filorussi.

Ancora una volta il valore della vita umana viene annullato per far posto agli interessi geopolitici di questi nascenti Stati Uniti D'Europa.
Il primo bilancio parla di quarantasei morti e centosettantaquattro feriti, ma è solo una cifra provvisoria.
Sui social network si espande l'odio razziale e culturale, tra i più significativi, ne riporto due.
Alcuni scarafaggi stanno finalmente venendo arrostiti a Odessa»
«I topi di Mosca stanno finalmente avendo la lezione che si meritano: bruciare nella loro tana», in riferimento alla sede sindacale.

Frasi del tutto il linea con quelle di Iulia Timoschenko
Riporto qui la famosa trascizione  del discorso tra Nestor Shufrich, segretario del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa dell'ucraina, e l'ex primo ministro dell'Ucraina Iulia Timoshenko del 18 marzo 2013 (2)

Shufrich Sono scioccato. Non mi aspettavo che in Crimea succedesse questo. Ho parlato con gente di cui non faccio nome ma che conosciamo tutti e due... loro praticamente piangono... cosa fare?
Timoshenko Anche io... prenderei io stessa l'Avtomat (un fucile d'assalto,ndr) e sparerei in fronte a questo stronzo...

S. Io ieri ho detto che se scoppia la guerra sono ufficiale della riserva ed anche mio figlio. Prendiamo le armi e andiamo a difendere il Paese.
T. Ascolta, hanno oltrepassato ogni limite...bisogna ammazzarli tutti, insieme alla loro guida.

S. Te lo dico io...
T. Mi dispiace che ora non posso esser lì e non posso fare niente, perchè se fossi stata lì la Crimea non gliel'avrei data.

S. Anche io la penso così. Se fossi qua sarebbe tutto diverso. Non hanno avuto possibilità questa volta.
T. Bisogna sparare! Chiamo tutte le conoscenze che ho nel mondo appena posso... così della Russia non resterà neanche un campo.

S. Aspetta che ti dico io... stamattina parlavo con gli altri partiti e con Vìtia (diminutivo di Victor, ndr) e lui ha detto: "Cosa fare con questi otto milioni di Russi che sono rimasti in territorio ucraino?"
T. Bisogna tirargli una bomba atomica.

S. Si certo che io con te non posso discutere perché ci sono delle operazioni che la legge non permette.




Il Partito Comunista d’Ucraina esprime le sue sincere condoglianze a tutti i parenti e alle persone vicine dei morti in seguito ai disordini del 2 maggio 2014 a Odessa.

Kiev, Donetsk, Lugansk, Kharkov, Slavjansk, Gorlovka e adesso Odessa…

Coloro che hanno scatenato questa carneficina oggi non devono sedere nei loro uffici governativi, o sulle poltrone del governatorato, o nell’amministrazione presidenziale, o guidare i Servizi di Sicurezza e la Procuratura Generale. Costoro devono stare al banco degli imputati e rispondere dei propri crimini contro il popolo d’Ucraina.
Proprio costoro sono direttamente responsabili del sangue che sta scorrendo nel paese, proprio loro sono colpevoli delle 48 persone bruciate vive dai “patrioti pacifici” d’Ucraina nell’edificio della Casa dei Sindacati di Odessa.
Proprio sotto il loro sforzo e la loro direzione gli eredi dei criminali di guerra nazisti di tutti i tipi sono usciti dalle loro tane.
Proprio costoro sono colpevoli se oggi in Ucraina imperversano, rubano, uccidono miliziani, neofascisti-banderovcy, gruppi di altri nazional-estremisti, feccia e immondizia, e anche la bande ultras delle squadre di calcio, bande foraggiate coi soldi degli oligarchi presidenti dei vari club calcistici.
Proprio costoro sono colpevoli, se oggi l’Ucraina si è trasformata in un punto caldo e in un focolaio del terrorismo.
Il loro nome è neonazismo. I loro cognomi sono in cima alle rubriche telefoniche degli organi del potere statale e negli elenchi dei partiti politici che fanno parte della maggioranza filofascista dell’attuale parlamento.
Costoro sono personalmente responsabili della morte di centinaia di pacifici cittadini ucraini, di militari, di uomini delle forze dell’ordine caduti in ogni parte dell’Ucraina.
Sono stati loro ad autorizzare l’uso delle molotov contro i poliziotti disarmati, l’occupazione degli edifici, gli incendi, i disordini e le provocazioni. Loro hanno chiamato sul majdan i mercenari-cecchini che sparavano sulla folla durante il golpe di febbraio. Sul sangue e sui cadaveri hanno scalato l’Olimpo del potere di Kiev.
Non è un caso, che ad oggi non esiste alcuna prova, vero o fabbricata, che possa dimostrare il coinvolgimento delle forze dell’ordine nelle sparatorie contro i manifestanti sulle strade di Kiev, mentre vi sono fatti innegabili e inconfutabili sulla complicità alla fornitura di armi da cecchino ai miliziani del majdan.
Proprio la loro politica criminale ha portato alla perdita della Crimea, la loro politica criminale è stata la causa della distruzione dell’integrità territoriale del paese.
I recenti avvenimenti di Odessa, che hanno portato alla morte di più di cinquanta persone, e le reazioni ufficiali di Kiev e del governatore regionale di Odessa Vladimir Nemirovskij (sodale di Jatsenjuk) nonché le dichiarazioni di alcuni candidati alle presidenziali che giustificano pienamente i “pacifici” tifosi e i “patrioti ucraini” che hanno bruciato vive decine di persone nella Casa dei Sindacati, hanno distrutto gli stand dedicati al 70° anniversario della liberazione della città eroina Odessa dai fascisti tedeschi, sono la prova inconfutabile della vera natura del regime che si trova al potere n Ucraina. Sulle orme dei padri fondatori del nazismo ucraino, i nuovi “leader della nazione” scrivono sulle bandiere i loro slogan, gridando: “Il nostro governo deve essere terribile!”.

Rivolgersi a questo governo per richiedere il rispetto della Costituzione, delle leggi, dei diritti e delle libertà della persona, rivolgersi alle “democratiche” istituzioni europee e internazionali e ai leader dell’Unione Europea che si sono screditati sostenendo i neonazisti gli estremisti nazionalisti ucraini, è inutile e senza senso.
Pertanto, il Partito Comunista si rivolge a tutti i cittadini d’Ucraina, che non sono degli zombie sotto la propaganda nazi-goebbelsiana del regime, che sinceramente sono andati sul majdan per protestare contro gli abusi criminali del precedente potere oligarchico, ebbene il Partito Comunista si rivolge a voi e vi dice: vi hanno tradito! Vi hanno tradito e venduto! Vi hanno venduto alle corporazioni multinazionali, al Fondo Monetario Internazionale, all’Unione Europea e agli USA.Vi hanno venduto ai rozzi oligarchi-governatori, dando loro in pasto il paese.
L’Ucraina è in fiamme! e se questo fuoco non lo si spegne oggi, domani l’Ucraina sarà cancellata dalla carta del mondo!
Il Partito Comunista d’Ucraina chiede le immediate dimissioni e il perseguimento del presidente ad interim, del primo ministro, dei capi del Servizio di Sicurezza d’Ucraina e della Procuratura Generale, dei dirigenti dei ministeri e dei dipartimenti di sicurezza che hanno permesso e incoraggiato i disordini scatenati dai banditi nazionalisti e delle autorità criminali.
Chiediamo a tutti i candidati alle presidenziali di fermare l’incitamento alla violenza, chiediamo a tutte le parti del conflitto di cessare ogni azione militare, di ritirare le truppe nel luogo dove sono permanentemente stanziate e liberare gli edifici e le strutture occupate illegalmente e sedere al tavolo dei negoziati.

Chiediamo di annullare le elezioni presidenziali e di introdurre, sulla base dei risultati dei referendum locali e nazionali riguardanti la costituzione territoriale dello stato, questioni vitalmente importanti per il futuro del paese e del nostro popolo, i cambiamenti alla Costituzione ucraina, e indire le elezioni straordinarie della Verhovnaja Rada d’Ucraina.

Solo attraverso la risoluzione pacifica, unicamente sulla base della volontà dei cittadini ucraini, escludendo qualsiasi interferenze estera, indipendentemente da quale bene prometta o da cosa sia camuffata, possiamo conservare l’integrità territoriale e l’unità del paese e del popolo. In nessun altro modo!

Il primo segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista d’Ucraina
presidente del gruppo del PC alla Verhovnaja Rada d’Ucraina
Petro Simonenko (3)



Conclusione
Ad Odessa non si ferma il conto dei morti. Da giorni i separatisti russofoni avevano occupato la sede del sindacato. Ieri i nazisti del "Settore destro" hanno preso d'assalto con molotov, pistole e coltelli i filo russi. Non contenti hanno dato fuoco alla sede bruciando vive decine di persone. Spento l'incendio la loro crudeltà inumana, che ci rimanda alle atrocità naziste, non è finita. Sono entrati nell'edificio ed hanno picchiato a morte i pochi sopravvissuti.
Squallidi i tweet comparsi su internet per festeggiare il pogrom. La brutalità del nuovo governo ucraino è senza limiti. E ricordiamoci che è l'Europa che ha costruito tutto ciò. Il tutto aggravato dalla manipolazione dei media, a partire da alcuni giornali di sinistra, che invertono i fatti. Anche loro stanno forgiando i neonazisti, mentre tutto il popolo degli Stati europei è indifferente alla tragedia.
Non ci sono parole, non mi sforzo, non le ho. Solo rabbia e disgusto.

Andrea 'Perno' Salutari

3 commenti:

  1. "una volta spento l'incendio, sono entrati nell'edificio e hanno bastonato a morte i pochi superstiti."
    purtroppo è stato peggio di così. Non hanno bastonato i superstiti DENTRO l'edificio, hanno bastonato chi si è buttato dalle finestra col rogo ancora acceso per sfuggire alle fiamme!

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  2. Grazie dell'attenzione e della correzione.
    Le notizie delle prime ore non erano precisissime.

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  3. Ciò che fa senso non è l'indifferenza dei Renzi, delle Merke, degli Obama. Sono dei delinquenti per cui ai loro occhi queste vittime sono meno che danni collaterali.
    Mi fanno senso i miei vicini di casa, "l'opinione pubblica" che incassa come se nulla fosse. Fossero bruciate dieci persone per un attacco di sostenitori bolivariani cosa sarebbe successo?

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