giovedì 10 dicembre 2015

Condannato a morte per le sue poesie

Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza. (Articolo 1, Dichiarazione Universale per i Diritti Umani)

Il 10 dicembre, in tutto il mondo, si celebra la giornata mondiale dei diritti umani.
A presiedere nel 2016 il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite dovrebbe essere Faisal bin Hassan Trad. L'Arabia Saudita, con più di 100 esecuzioni l'anno, evidenzierà, per l'ennesima volta, la farsa del manicomio globalizzato in cui viviamo. Oggi, in questa giornata, vorrei parlare di Ashraf Fayad, il poeta palestinese, nato da una famiglia originaria della Striscia di Gaza, condannato a morte in Arabia Saudita a causa dei suoi versi, accusato di apostasia.

Ogni individuo ha il diritto alla libertà di pensiero, coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare religione o credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell’insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell’osservanza dei riti (Articolo 18, Dichiarazione Universale per i diritti umani)

Migliaia di poeti e scrittori si stanno mobilitando per chiedere al regime di Riad di risparmiare la vita al poeta Ashraf Fayadh. Pubblico qui sotto la petizione in italiano e il link dove poterla sottoscrivere

Noi, poeti e scrittori da tutto il mondo, siamo inorriditi dalla sentenza emessa contro il poeta palestinese Ashraf Fayadh, condannato a morte per apostasia dall’Arabia Saudita. Non è un crimine avere un’idea, per quanto impopolare, né è un crimine esprimere pacificamente la propria opinione. Ogni individuo ha la libertà di credere o non credere. La libertà di coscienza è un diritto umano essenziale La pena di morte contro Fayadh è l’ultimo esempio della mancanza di tolleranza nel Regno dell’Arabia Saudita, dell’assenza di libertà di espressione e della persecuzione dei liberi pensatori. Noi, poeti e scrittori compagni di Fayadh, esortiamo le autorità saudite a desistere dal punire individui che esercitano pacificamente il loro diritto alla libertà di espressione e chiediamo il suo immediato e incondizionato rilascio.

Per firmare clicca qui: In support of Asharaf Fayadh

Una poesia di Ashraf Fayadh 

I baffi di Frida Kahlo

Ignorerò l’odore del fango, il rimprovero della pioggia
e il tormento che da lungo tempo dimora nel mio petto.
Cercherò un giusto conforto per la mia situazione che non mi permette di descrivere le tue labbra come desidero,
non mi permette di far cadere gocce di rugiada sui tuoi petali rossastri,
né placa l’enorme smania che mi tormenta quando comprendo che non sei al mio fianco, ora,
e che non ci sarai neppure quando dovrò spiegare la mia condizione al silenzio…quel silenzio con cui la notte, sempre, mi punisce!
Dimostrami che la terra è silenziosa così come appare da lontano, e che tutto ciò che è accaduto tra noi non era altro che uno sgradevole imprevisto; no, non è possibile sia questa la conclusione!
**
Cosa pensi dei miei giorni che ho assassinato senza di te?
Delle mie parole che sono svanite in fretta,
della mia misera condizione,
delle sofferenze oramai sedimentate nel mio petto come alghe secche?
Ho dimenticato di dirti che mi sono abituato alla tua reale assenza,
che i desideri hanno smarrito la strada che li portava a te,
e che anche i ricordi han cominciato a svanire!
Io continuo ad inseguire la luce ma non è desiderio di vedere…le tenebre rimangono spaventose
anche se ad esse ci si abitua!
**
Ti bastano le mie scuse?
Le scuse per tutto ciò che accadeva mentre tentavo di giustificarmi
quando la gelosia si agitava in qualche angolo del mio petto,
quando la delusione distruggeva un nuovo giorno della mia triste vita,
quando ti ripetevo che la giustizia avrebbe continuato a soffrire per i dolori del ciclo mestruale,
e che l’amore è come un uomo impotente che sopravvive nell’autunno della vita…
**
Sarò costretto ad ingannare i ricordi
e mentirò dicendo che il mio sonno è tranquillo.
Distruggerò tutto ciò che resta delle domande…
quelle domande che han preso a cercare alibi per ottenere risposte convincenti,
dopo che tutta l’abituale punteggiatura è stata fatta crollare
per motivi strettamente personali!
**
Chiedi allo specchio di spiegarti quanto sei bella!
Spargi come polvere le mie parole ammassate,
respira profondamente, e ricorda quanto ti ho amata…
Come è possibile che ora la nostra storia sia diventata un semplice contatto elettrico
che stava per incendiare solo un enorme magazzino vuoto
! (1)

Andrea 'Perno' Salutari

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